N.º 83363749

Vendido
Pittore italiano del XX secolo - (Copia da Canaletto) - Il Canal Grande verso la Chiesa della Salute da Campo San Vito - NO RESERVE
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Pittore italiano del XX secolo - (Copia da Canaletto) - Il Canal Grande verso la Chiesa della Salute da Campo San Vito - NO RESERVE

SCUOLA ITALIANA (XX) (Copia da Giovanni Antonio Canal detto Canaletto) Il Canal Grande verso la Chiesa della Salute da Campo San Vito Olio su tela, cm. 50 x 60 NOTE: Opera non firmata. Opera senza cornice. Splendido dipinto in stile antico, olio su tela, raffigurante una bellissima veduta con Il Canal Grande verso la Chiesa della Salute da Campo San Vito di Venezia. Nel XIX e XX secolo alcuni pittori anonimi si cimentarono nell’arte del “copiare” i grandi maestri del passato. Uno di questi era Canaletto, anche se la sua pittura fotografica rimane comunque inimitabile. Il pittore che ha eseguito questa opera, ovviamente, non voleva rifarsi alla tecnica del maestro, ma è riuscito con talento a dipingere questa famosa veduta di Venezia facendocela riscoprire in uno del bello albore sulla Laguna. La splendida visione panoramica del Molo, ripresa da un punto di vista situato nel bacino di San Marco, fu uno dei soggetti più replicati e amati da Antonio Canal detto il Canaletto (Venezia 1697 - 1768) nel corso della sua lunga carriera artistica, per poi essere ripresa da altri valenti successori, fino ad oggi. La presente immagine si riferisce all'originale Il Canal Grande verso la Chiesa della Salute da Campo San Vio, conosciuta anche in altri opere simili come Veduta del Canal Grande verso la Punta della Dogana, da Campo San Ivo è comunque modello di un enorme numero di altri capolavori. Le barche e i personaggi a volte cambiano, e cambia anche il punto di vista catturato con la camera ottica. Il risultato però è sempre straordinario e perfetto. Il dipinto preso in considerazione fu realizzato da Canaletto nel 1730 (si tratta di un olio su tela delle dimensioni di 46 per 77,5 centimetri conservato nella collezione reale Windsor Castle in Gran Bretagna). Veduta del Canal Grande verso la Punta della Dogana da Campo San Ivo si trova nella stessa sala espositiva accanto al suo pendant. Si tratta della Veduta del bacino di San Marco dalla Punta della Dogana di Canaletto. Un’altra versione dello stesso soggetto si trova al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid ed è anteriore al 1720. Presso la Gemäldegalerie di Dresda è conservata una veduta realizzata dopo il 1723. Infine, una veduta dipinta su rame, del 1727 circa, si trova, attualmente, nella collezione del visconte di Coke a Holkham Hall. La veduta – presa in esame – infatti dispiega davanti agli occhi dell'osservatore la vista del Canal Grande, arricchiti nei lati – parte – dagli edifici monumentale della Repubblica Serenissima, con la sfilata di prestigiosi palazzi che costituivano il simbolo della città laguna. Soffermiamoci sui dettagli. Lo spazio è scandito dal cielo, dalle acque e dalla meraviglia di Venezia, fissati come in un’immagine ad alta definizione in cui non ci sfugge nessun particolare. Il verde della laguna che si riflette sul cielo, le imbarcazioni vicine e lontane, il chiacchiericcio delle persone sulla riva. Al centro della veduta, in basso corre il Canal Grande sul quale l’artista dipinse gondole e piccole imbarcazioni. A sinistra, si intravede la facciata laterale di un palazzo che si affaccia sul Canal Grande. In corrispondenza dell’angolo in basso a destra, sul campo, sono dipinte alcune figure umane. A sinistra, sulla riva opposta del canale si affacciano i grandi palazzi dei nobili veneziani. In fondo, all’orizzonte, si alzano gli alberi delle imbarcazioni lontane. Le abitazioni di Punta della Dogana si fondono in una sottile linea sopra lo specchio d’acqua. Il cielo è ampio e luminoso attraversato da sottili nubi bianche. Le vesti settecentesche delle persone sulla riva sono tutte color pastello o grigio-marrone: Venezia non partecipa all’allegra policromia degli abiti di Parigi e di Londra. Anche le gondole sono rigorosamente tutte nere. Le ombre lunghe e il sole che illumina la riva ci fanno capire che la scena fissa la città in una mattina di vivace e laborioso fermento. La luce mattutina esalta i particolari architettonici dei preziosi palazzi. La tela è un’istantanea di vita e di quotidianità che ci fa comprendere quanto poco sia cambiata Venezia in oltre trecento anni, da un punto di vista architettonico. Ma c’è di più: in questa come in molte altre opere di Canaletto abbiamo la sensazione della temperatura dell’aria, del suo grado di umidità, della leggera brezza che muove quest’aria. La veduta, caratterizzata da un discreto livello esecutivo, è attribuibile ad un tardo seguace (o copista) di Canaletto – attivo nella seconda metà del Novecento – che ha saputo rendere con grande abilità le caratteristiche dello stile e dell'atmosfera della veduta conservata nei musei. In merito al suo stato conservativo, la tela si presenta in condizioni generali abbastanza discrete considerando l'epoca del dipinto, la superficie pittorica si presenta in patina. Non si evidenziano problemi di tipo conservativo e non sembra necessitare di interventi. Le misure della tela sono cm. 50 x 60. Il dipinto viene ceduto senza cornice, nonostante risulta incorniciato in una pregevole cornice dorata. Provenienza: Coll. privata Nel caso di vendita al di fuori del territorio italiano, l'acquirente dovrà attendere i tempi di evasione delle pratiche di esportazione.

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Pittore italiano del XX secolo - (Copia da Canaletto) - Il Canal Grande verso la Chiesa della Salute da Campo San Vito - NO RESERVE

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SCUOLA ITALIANA (XX)
(Copia da Giovanni Antonio Canal detto Canaletto)
Il Canal Grande verso la Chiesa della Salute da Campo San Vito
Olio su tela, cm. 50 x 60


NOTE: Opera non firmata. Opera senza cornice.

Splendido dipinto in stile antico, olio su tela, raffigurante una bellissima veduta con Il Canal Grande verso la Chiesa della Salute da Campo San Vito di Venezia. Nel XIX e XX secolo alcuni pittori anonimi si cimentarono nell’arte del “copiare” i grandi maestri del passato. Uno di questi era Canaletto, anche se la sua pittura fotografica rimane comunque inimitabile. Il pittore che ha eseguito questa opera, ovviamente, non voleva rifarsi alla tecnica del maestro, ma è riuscito con talento a dipingere questa famosa veduta di Venezia facendocela riscoprire in uno del bello albore sulla Laguna. La splendida visione panoramica del Molo, ripresa da un punto di vista situato nel bacino di San Marco, fu uno dei soggetti più replicati e amati da Antonio Canal detto il Canaletto (Venezia 1697 - 1768) nel corso della sua lunga carriera artistica, per poi essere ripresa da altri valenti successori, fino ad oggi.
La presente immagine si riferisce all'originale Il Canal Grande verso la Chiesa della Salute da Campo San Vio, conosciuta anche in altri opere simili come Veduta del Canal Grande verso la Punta della Dogana, da Campo San Ivo è comunque modello di un enorme numero di altri capolavori. Le barche e i personaggi a volte cambiano, e cambia anche il punto di vista catturato con la camera ottica. Il risultato però è sempre straordinario e perfetto. Il dipinto preso in considerazione fu realizzato da Canaletto nel 1730 (si tratta di un olio su tela delle dimensioni di 46 per 77,5 centimetri conservato nella collezione reale Windsor Castle in Gran Bretagna). Veduta del Canal Grande verso la Punta della Dogana da Campo San Ivo si trova nella stessa sala espositiva accanto al suo pendant. Si tratta della Veduta del bacino di San Marco dalla Punta della Dogana di Canaletto. Un’altra versione dello stesso soggetto si trova al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid ed è anteriore al 1720. Presso la Gemäldegalerie di Dresda è conservata una veduta realizzata dopo il 1723. Infine, una veduta dipinta su rame, del 1727 circa, si trova, attualmente, nella collezione del visconte di Coke a Holkham Hall.
La veduta – presa in esame – infatti dispiega davanti agli occhi dell'osservatore la vista del Canal Grande, arricchiti nei lati – parte – dagli edifici monumentale della Repubblica Serenissima, con la sfilata di prestigiosi palazzi che costituivano il simbolo della città laguna. Soffermiamoci sui dettagli. Lo spazio è scandito dal cielo, dalle acque e dalla meraviglia di Venezia, fissati come in un’immagine ad alta definizione in cui non ci sfugge nessun particolare. Il verde della laguna che si riflette sul cielo, le imbarcazioni vicine e lontane, il chiacchiericcio delle persone sulla riva. Al centro della veduta, in basso corre il Canal Grande sul quale l’artista dipinse gondole e piccole imbarcazioni. A sinistra, si intravede la facciata laterale di un palazzo che si affaccia sul Canal Grande. In corrispondenza dell’angolo in basso a destra, sul campo, sono dipinte alcune figure umane. A sinistra, sulla riva opposta del canale si affacciano i grandi palazzi dei nobili veneziani. In fondo, all’orizzonte, si alzano gli alberi delle imbarcazioni lontane. Le abitazioni di Punta della Dogana si fondono in una sottile linea sopra lo specchio d’acqua. Il cielo è ampio e luminoso attraversato da sottili nubi bianche. Le vesti settecentesche delle persone sulla riva sono tutte color pastello o grigio-marrone: Venezia non partecipa all’allegra policromia degli abiti di Parigi e di Londra. Anche le gondole sono rigorosamente tutte nere. Le ombre lunghe e il sole che illumina la riva ci fanno capire che la scena fissa la città in una mattina di vivace e laborioso fermento. La luce mattutina esalta i particolari architettonici dei preziosi palazzi. La tela è un’istantanea di vita e di quotidianità che ci fa comprendere quanto poco sia cambiata Venezia in oltre trecento anni, da un punto di vista architettonico. Ma c’è di più: in questa come in molte altre opere di Canaletto abbiamo la sensazione della temperatura dell’aria, del suo grado di umidità, della leggera brezza che muove quest’aria.
La veduta, caratterizzata da un discreto livello esecutivo, è attribuibile ad un tardo seguace (o copista) di Canaletto – attivo nella seconda metà del Novecento – che ha saputo rendere con grande abilità le caratteristiche dello stile e dell'atmosfera della veduta conservata nei musei.
In merito al suo stato conservativo, la tela si presenta in condizioni generali abbastanza discrete considerando l'epoca del dipinto, la superficie pittorica si presenta in patina. Non si evidenziano problemi di tipo conservativo e non sembra necessitare di interventi. Le misure della tela sono cm. 50 x 60. Il dipinto viene ceduto senza cornice, nonostante risulta incorniciato in una pregevole cornice dorata.

Provenienza: Coll. privata

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