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Michele Tosini known as Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (1503 –1577), Bottega di - The Madonna and Child with the Infant Saint John the Baptist
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Michele Tosini known as Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (1503 –1577), Bottega di - The Madonna and Child with the Infant Saint John the Baptist

Workshop of Michele Tosini known as Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (Florence, 1503 –1577) The Madonna and Child with the Infant Saint John the Baptist Oil on thick oak board, cm 43,0 x 32,5 x 3,3. Provenance - Antiques Market in Bologna, Italy; - 2000, from a private collector in Bologna; - Private collection, Lecce, Italy. Two old labels are on the back of the thick oak panel, one with the name “Bartolommeo” and the other with the words "Attributed to Luca Giordano (1634 - 1705)” likely for a sale or exhibition. Sealing wax is also on the back. The frame is not contemporary. Traces of restorations. Footnotes The artist was trained in Ridolfo Ghirlandaio's workshop in Florence but in 1525 became a junior associate of Ridolfo Ghirlandaio. The two artists' closeness is reflected in his adopted name, before he came under the influence of the Mannerists, Francesco Salviati and Agnolo Bronzino by the 1540s. Late in his career he executed several important commissions: the fresco decoration of three city gates of Florence in the 1560s; the altar in the chapel at the Villa Caserotta (1561) and the paintings on the sides and back of the tabernacle of the high altar of Santa Maria della Quercia in Viterbo (1570). His mature style was influenced by the work of Bronzino, Pontormo, Francesco Salviati and Vasari. Tosini worked on many large decorative commissions with Vasari, including the ceilings of the Palazzo Vecchio, Florence (The National Gallery, Trafalgar Square, London). The panel comes with an expertise from Prof. Emilio Negro, an art historian and critic, expert in Renaissance and mannerist paintings of international fame. He is a collaborator of the main museums in the world and of important auction houses with a major role importance in the critical and academic panorama of art. Prof. Emilio Negro personally examined the painting in his studio in Bologna in November 2010 and attributed it to Michele Tosini called Michele di Ridolfo del Ghirlandaio and his workshop with chronological dates 1550 - 1577. The painting comes with the expert report by Prof. Emilio Negro from 2010 signed at the bottom. Madonna col Bambino e San Giovannino. Olio su tavola cm 43 x 32,5. Questa interessante pittura è in buono stato di leggibilità e raffigura uno dei soggetti iconografici maggiormente diffusi dalla religione Cristiana qui rappresentato seguendo un’antica tradizione che vuole la Vergine ed il Bambino al centro della composizione, protagonisti di una garbata raffigurazione devozionale, comunemente denominata “sacra conversazione”. Nel caso specifico, il piccolo San Giovanni Battista accarezzato teneramente da Maria, è colto in atteggiamento quasi giocoso nei confronti del cugino Gesù, al quale porge la croce di canne, in segno di sottomessa devozione; degno di nota è lo scorcio di veduta sulla sinistra, che è un reale riferimento paesaggistico, nelle vicinanze del quale l’autore ha ambientato la scena per renderla più verosimile. Riguardo ai caratteri stilistici della tavola, va rilevato che siamo davanti ad una raffigurazione devozionale decisamente gradevole, eseguita da un artista valente seguace della migliore tradizione pittorica Toscana cinquecentesca; questi utlizza una materia pittorica accesa e smaltata con accordi cromatici innovativi ed originali: Giorgio Vasari, Agnolo di Cosimo di Mariano di Tori, detto Bronzino, e specialmente Ridolfo del Ghirlandaio, risultano i suoi prediletti punti di riferimento, cosicchè riguardo all’educazione visiva dell’autore della nostra composizione, si evidenziano i modi edotti di un pittore di cultura Toscana attivo nel pieno Cinquecento che si ispira alle migliori invenzioni di Andrea del Sarto, riadattandole nel gusto di una personale vena creativa. Sono queste considerazioni, non eludibili, che convincono a restituire l’opera a Michele Tosini universalmente conosciuto come Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, seppure in collaborazione colla sua valida bottega; gioverà ricordare che Michele Tosini fu un abile pittore di formazione fiorentina nato a Firenze nel 1503 ed ivi deceduto nel 1577, scolaro in patria del già menzionato Ridolfo del Ghirlandaio con il quale lavorò lungamente dopo la primitive fase sartesco-ghirlandaiesca; nè va trascurato che Michele di Ridolfo del Ghirlandaio ebbe modo di collaborare alle fastose decorazioni per l’entrata a Firenze dell’imperatore Carlo V e in seguito coadiuvò il Vasari nell’esecuzione degli affreschi di Palazzo Vecchio. Inoltre nel 1564 prese parte alle pitture destinate agli addobbi per il funerale di Michelangelo e, l’anno seguente, collaborò coi suoi allievi agli ornamenti per festeggiare l’ingresso a Firenze di Giovanna d’Austria: dunque il nostro artista ebbe un’attivissima e rinomata bottega composta di bravi collaboratori con i quali, come per la tavola in questione, cooperò alacramente adempiendo alle numerose commissioni per la nobiltà, il clero ed i ricchi mercanti fiorentini. A conferma di questa attribuzione basterà raffrontare la nostra Madonna col Bambino e San Giovannino con altre opere prodotte da Michele di Ridolfo del Ghirlandaio coadiuvato dal suo atelier, quali ad esempio la Sacra famiglia di Palazzo Pitti a Firenze, ma anche la Leda e la Lucrezia (entrambe a Roma, Galleria Borghese). I tutti questi dipinti, simili nei caratteri stilistici alla tavola in esame, si evidenzia un dipingere attento, intinto di una gaia partecipazione umana e con una precisa volontà di recupero della cultura figurative fiorentina di primo Cinquecento, qualità tipiche delle opere migliori eseguite da Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, assistito dai suoi aiutanti.

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Workshop of Michele Tosini known as Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (Florence, 1503 –1577)

The Madonna and Child with the Infant Saint John the Baptist

Oil on thick oak board, cm 43,0 x 32,5 x 3,3.

Provenance

- Antiques Market in Bologna, Italy;
- 2000, from a private collector in Bologna;
- Private collection, Lecce, Italy.

Two old labels are on the back of the thick oak panel, one with the name “Bartolommeo” and the other with the words "Attributed to Luca Giordano (1634 - 1705)” likely for a sale or exhibition. Sealing wax is also on the back. The frame is not contemporary. Traces of restorations.

Footnotes

The artist was trained in Ridolfo Ghirlandaio's workshop in Florence but in 1525 became a junior associate of Ridolfo Ghirlandaio. The two artists' closeness is reflected in his adopted name, before he came under the influence of the Mannerists, Francesco Salviati and Agnolo Bronzino by the 1540s. Late in his career he executed several important commissions: the fresco decoration of three city gates of Florence in the 1560s; the altar in the chapel at the Villa Caserotta (1561) and the paintings on the sides and back of the tabernacle of the high altar of Santa Maria della Quercia in Viterbo (1570). His mature style was influenced by the work of Bronzino, Pontormo, Francesco Salviati and Vasari. Tosini worked on many large decorative commissions with Vasari, including the ceilings of the Palazzo Vecchio, Florence (The National Gallery, Trafalgar Square, London).

The panel comes with an expertise from Prof. Emilio Negro, an art historian and critic, expert in Renaissance and mannerist paintings of international fame. He is a collaborator of the main museums in the world and of important auction houses with a major role importance in the critical and academic panorama of art.
Prof. Emilio Negro personally examined the painting in his studio in Bologna in November 2010 and attributed it to Michele Tosini called Michele di Ridolfo del Ghirlandaio and his workshop with chronological dates 1550 - 1577.


The painting comes with the expert report by Prof. Emilio Negro from 2010 signed at the bottom.

Madonna col Bambino e San Giovannino.

Olio su tavola cm 43 x 32,5.

Questa interessante pittura è in buono stato di leggibilità e raffigura uno dei soggetti iconografici maggiormente diffusi dalla religione Cristiana qui rappresentato seguendo un’antica tradizione che vuole la Vergine ed il Bambino al centro della composizione, protagonisti di una garbata raffigurazione devozionale, comunemente denominata “sacra conversazione”. Nel caso specifico, il piccolo San Giovanni Battista accarezzato teneramente da Maria, è colto in atteggiamento quasi giocoso nei confronti del cugino Gesù, al quale porge la croce di canne, in segno di sottomessa devozione; degno di nota è lo scorcio di veduta sulla sinistra, che è un reale riferimento paesaggistico, nelle vicinanze del quale l’autore ha ambientato la scena per renderla più verosimile.
Riguardo ai caratteri stilistici della tavola, va rilevato che siamo davanti ad una raffigurazione devozionale decisamente gradevole, eseguita da un artista valente seguace della migliore tradizione pittorica Toscana cinquecentesca; questi utlizza una materia pittorica accesa e smaltata con accordi cromatici innovativi ed originali: Giorgio Vasari, Agnolo di Cosimo di Mariano di Tori, detto Bronzino, e specialmente Ridolfo del Ghirlandaio, risultano i suoi prediletti punti di riferimento, cosicchè riguardo all’educazione visiva dell’autore della nostra composizione, si evidenziano i modi edotti di un pittore di cultura Toscana attivo nel pieno Cinquecento che si ispira alle migliori invenzioni di Andrea del Sarto, riadattandole nel gusto di una personale vena creativa.
Sono queste considerazioni, non eludibili, che convincono a restituire l’opera a Michele Tosini universalmente conosciuto come Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, seppure in collaborazione colla sua valida bottega; gioverà ricordare che Michele Tosini fu un abile pittore di formazione fiorentina nato a Firenze nel 1503 ed ivi deceduto nel 1577, scolaro in patria del già menzionato Ridolfo del Ghirlandaio con il quale lavorò lungamente dopo la primitive fase sartesco-ghirlandaiesca; nè va trascurato che Michele di Ridolfo del Ghirlandaio ebbe modo di collaborare alle fastose decorazioni per l’entrata a Firenze dell’imperatore Carlo V e in seguito coadiuvò il Vasari nell’esecuzione degli affreschi di Palazzo Vecchio. Inoltre nel 1564 prese parte alle pitture destinate agli addobbi per il funerale di Michelangelo e, l’anno seguente, collaborò coi suoi allievi agli ornamenti per festeggiare l’ingresso a Firenze di Giovanna d’Austria: dunque il nostro artista ebbe un’attivissima e rinomata bottega composta di bravi collaboratori con i quali, come per la tavola in questione, cooperò alacramente adempiendo alle numerose commissioni per la nobiltà, il clero ed i ricchi mercanti fiorentini.
A conferma di questa attribuzione basterà raffrontare la nostra Madonna col Bambino e San Giovannino con altre opere prodotte da Michele di Ridolfo del Ghirlandaio coadiuvato dal suo atelier, quali ad esempio la Sacra famiglia di Palazzo Pitti a Firenze, ma anche la Leda e la Lucrezia (entrambe a Roma, Galleria Borghese). I tutti questi dipinti, simili nei caratteri stilistici alla tavola in esame, si evidenzia un dipingere attento, intinto di una gaia partecipazione umana e con una precisa volontà di recupero della cultura figurative fiorentina di primo Cinquecento, qualità tipiche delle opere migliori eseguite da Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, assistito dai suoi aiutanti.






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