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Sante Creara (1571 - 1630) - Madonna col Bambino e San Nicola
N.º 84479987
N.º 84479987
SANTE CREARA
(Verona, 1571 - 1630)
Madonna col Bambino e San Nicola
Olio su tela, cm. 95 x 115
NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Opera non firmata. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera senza cornice:
Il dipinto in questione è ben leggibile e rappresenta un soggetto iconografico classico: la Vergine e il Bambino al centro della composizione, affiancati da uno o più santi. In questo caso specifico, l'opera raffigura l'incontro del Salvatore, ormai bambino, con San Nicola, che gli porge una Bibbia con tre sfere d'oro, legate a leggende antecedenti al suo episcopato.
Realizzato su tela, questo dipinto intitolato "Madonna col Bambino e San Nicola" risale alla fine del XVI e l'inizio del XVII secolo ed è stato creato nell'ambito della cultura pittorica dell'Italia settentrionale, in particolare veneta.
Per quanto riguarda l'attribuzione, l'opera è stata attribuita – da una nota casa d’asta italiana – al pittore Sante Creara (Verona, 1571 - 1630), un esponente tardo manierista del panorama artistico veronese tra il '500 e il '600.
L'opera mostra chiaramente un gusto veneto nella composizione e una dipendenza stilistica e iconografica dalla pittura di Creara. Il Bambino Gesù raffigurato in questo dipinto presenta pose e connotazioni fisionomiche tipiche delle opere del maestro. Un altro elemento che supporta l'attribuzione è la presenza di figure viste di profilo, una caratteristica distintiva del pittore veronese. Un confronto utile si può fare con la tela "Madonna con Gesù Bambino e i Santi Francesco e Chiara", conservata presso l'Accademia Carrara di Bergamo.
Sante Creara si formò con Orlando Flacco e Felice Brusasorzi. A differenza di altri artisti come Turchi, Bassetti e Ottino, non fece esperienza romana e rimase distinto dal caravaggismo. Operò principalmente nella sua città natale, Verona, e nella provincia scaligera, oltre che a Brescia e Vicenza. La sua evoluzione stilistica, ricostruita principalmente grazie alle scoperte archivistiche di Rognini, può essere suddivisa in due fasi: la prima, tra il 1595 e il 1612, caratterizzata da una pittura spontanea e cromaticamente vivace; la seconda, dopo la sua estromissione nel 1612 dalla Confraternita dei SS. Siro e Libera, caratterizzata da una certa stanchezza e ripetitività.
In merito al suo stato conservativo, la tela si presenta in condizioni generali discrete, considerando l'epoca del dipinto. La superficie pittorica si presenta in patina, il che indica una certa omogeneità e stabilità nel colore e nella finitura superficiale dovuta al tempo. A luce di Wood si notano alcuni piccoli restauri e cadute di colore sui lati, accompagnati da leggere svelature e ossidazione della superficie pittorica. Questi dettagli rivelano interventi conservativi minori e il naturale invecchiamento dei materiali pittorici. A luce solare è visibile un fine craquelé rapportato all'epoca, mentre la tela originale presenta un vecchio rintelo. Il telaio potrebbe essere stato sostituito all'epoca del rintelo. Le misure della tela sono cm. 95 x 115. Il dipinto viene ceduto senza cornice, nonostante risulta impreziosito da una cornice dorata e lavorata. L’opera verrà spedito – per le dimensioni – con cassa di legno e polistirolo.
Provenienza: Coll. privata siciliana
Pubblicazione:
Inedito;
I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2024.
Nel caso di vendita al di fuori del territorio italiano, l'acquirente dovrà attendere i tempi di evasione delle pratiche di esportazione.
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