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Bartoli - Modo di Misurare le Distantie - 1564
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Bartoli - Modo di Misurare le Distantie - 1564

PRIMA EDIZIONE - BUSSOLE, QUADRANTI, COMPASSI E COME USARLI PER MISURARE Prima edizione di uno dei più importanti trattati di geometria e matematica applicata del XVI secolo, scritto dal poligrafo e poeta fiorentino Cosimo Bartoli, sugli strumenti e metodi per misurare a vista e basato sulla Protomatesi di Oronce Fine e sull'Underweysung der Messung di Dürer, che l'Autore fece tradurre in italiano. EDIT 16 4299; Mortimer, Harvard Italian 45; Riccardi I 90. Gamba 1248; Graesse I, 303. In vendita online a 3.500 euro. CONTENTS Importante trattato di matematica applicata, accompagnato da un ricco corredo illustrativo in xilografia. Tecniche di agrimensura, sono descritte la bussola, il quadrante, il compasso e altri strumenti. Frontespizio entro cornice architettonica figurata, ritratto dell'autore a piena pagina. Nei capitoli egli spiega come misurare (altezza, profondità, distanze, area, volume) e come usare gltrumenti cartografici e topografici (astrolabio, compasso, quadrante, compasso e uno strumento di latino origine chiamato baculo). L'ultimo capitolo è una guida dedicata alle radici quadrate e cubiche con le relative tabelle. Cosimo Bartoli ha lasciato un nome nella storia delle belle lettere e della matematica del Cinquecento italiano; il presente lavoro, scritto con sobrietà e chiarezza, mostra la sua volontà di estendere il linguaggio volgare ai testi scientifici, che lo rende l'ideatore di un idioma volgare ad uso scientifico. Per questo trattato di matematica applicata, dedicato a Cosimo I de’ Medici, Cosimo Bartoli sceglie la lingua volgare avendo come obiettivo la chiarezza e l’utilità per i suoi destinatari. Il frontespizio in cornice, di gusto chiaramente toscano, è ripreso da quello del volgarizzamento albertiano del 1550. Frontespizio figurato e ritratto entro cornice del Bartoli con il motto SIC Virtus. Numerosissime figure geometriche e diagrammi, incisi in legno con figure umane impegnate nelle misurazioni, alcune delle quali occupano tutta la pagina. L'opera illustra strumenti e metodi di misura tratti dagli scritti di svariati autori che vanno da Orontio Fineo, Archimede, Euclide a Leon Battista Alberti. Il primo libro tratta delle misure di altezze, profondità e distanze, il secondo quello delle misure delle figure geometriche piane e dunque i terreni, il terzo le misure delle forme geometriche solide, dunque diversi elementi architettonici (dadi, colonne piene e vuote), le capacità dei corpi, le botti etc.; il quarto tratta dei rilevamenti cartografici a partire dalla descrizione delle Province e dalla costruzione di una bussola, il quinto tratta degli elementi euclidei, mentre il sesto ed ultimo contiene esercizi matematici (dal come si calcola una radice quadrata di cui vengono fornite tavole, le radici cubiche. Anche in questa edizione compare la dedica a Cosimo I de Medici, presente anche in quelle del 1564 e 1589, al periodo di regno di Cosimo che era salito al poter assai giovane nel 1537, si deve la gestione corretta del territorio con la costruzioni di porti e fortezze, ricostruzione di cinte murarie, proprio a questo periodo si deve lo sviluppo delle scienze aritmetiche nel Granducato, necessarie proprio per un uso oculato del territorio. L'interesse per le scienze matematiche è dimostrato anche dalla collezione di strumenti matematici che Cosimo I aveva raccolto a Palazzo Vecchio. Cosimo Bartoli, (Firenze, 1503 – Firenze, 1572) è stato un umanista, scrittore e filologo italiano. Figlio di Matteo che era stato podestà di Pistoia ed era amico di Michelangelo, si trasferì a Roma dove si esercitò nell'architettura ed anche nelle discipline umanistiche e nella matematica. Nella sua multiforme attività letteraria si occupò di svariati argomenti, tra cui agrimensura, geometria, letteratura e storiografia. Viene ricordato anche per la sua opera di traduzione e divulgazione dei trattati di Leon Battista Alberti tra cui De Statua e De architectura. Quattro anni dopo con la prima edizione di questa opera, la lingua volgare ha ormai trovato la sua piena applicazione anche nelle scienze. GRAESSE I, p. 303. 107.a.13-Front. BUPD-107.a.13 (1589) CONDITION REPORT Carte [4], 141, [3]. Con un ritratto xilografico dell'Autore alla carta A2, 2 tavole xilografiche ripiegate fuori testo e moltissime illustrazioni e figure geometriche in legno nel testo, di cui 6 a piena pagina. Frontespizio entro bella cornice allegorica in legno; capilettera xilografici. Mancanze all'angolo inferiore esterno di diverse carte, dovute probabilmente alla piegatura della carta, senza perdita di inciso; macchie e bruniture fisiologiche. Legatura successiva in mezza pelle con piatti in carta marmorizzata, titoli e fregi in oro al dorso segni di usura. Nota di possesso cassata al frontespizio; ex-libris al contropiatto anteriore. FULL TITLES & AUTHORS Cosimo Bartoli Gentilhuomo & Accademico Fiorentino, Del modo di misurare le distantie, le superficie, i corpi, le piante, le provincie, le prospettive, & tutte le altre cose terrene, che possono occorrere a gli huomini. Secondo le vere regole d'Euclide & de gli altri più lodati Scrittori (al colophon:) in Venetia: per Francesco Franceschi Sanese, 1564. Cosimo Bartoli

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Prima edizione di uno dei più importanti trattati di geometria e matematica applicata del XVI secolo, scritto dal poligrafo e poeta fiorentino Cosimo Bartoli, sugli strumenti e metodi per misurare a vista e basato sulla Protomatesi di Oronce Fine e sull'Underweysung der Messung di Dürer, che l'Autore fece tradurre in italiano. EDIT 16 4299; Mortimer, Harvard Italian 45; Riccardi I 90. Gamba 1248; Graesse I, 303.
In vendita online a 3.500 euro.

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Importante trattato di matematica applicata, accompagnato da un ricco corredo illustrativo in xilografia. Tecniche di agrimensura, sono descritte la bussola, il quadrante, il compasso e altri strumenti.
Frontespizio entro cornice architettonica figurata, ritratto dell'autore a piena pagina.
Nei capitoli egli spiega come misurare (altezza, profondità, distanze, area, volume) e come usare gltrumenti cartografici e topografici (astrolabio, compasso, quadrante, compasso e uno strumento di latino origine chiamato baculo). L'ultimo capitolo è una guida dedicata alle radici quadrate e cubiche con le relative tabelle. Cosimo Bartoli ha lasciato un nome nella storia delle belle lettere e della matematica del Cinquecento italiano; il presente lavoro, scritto con sobrietà e chiarezza, mostra la sua volontà di estendere il linguaggio volgare ai testi scientifici, che lo rende l'ideatore di un idioma volgare ad uso scientifico.

Per questo trattato di matematica applicata, dedicato a Cosimo I de’ Medici, Cosimo Bartoli sceglie la lingua volgare avendo come obiettivo la chiarezza e l’utilità per i suoi destinatari. Il frontespizio in cornice, di gusto chiaramente toscano, è ripreso da quello del volgarizzamento albertiano del 1550.

Frontespizio figurato e ritratto entro cornice del Bartoli con il motto SIC Virtus. Numerosissime figure geometriche e diagrammi, incisi in legno con figure umane impegnate nelle misurazioni, alcune delle quali occupano tutta la pagina.
L'opera illustra strumenti e metodi di misura tratti dagli scritti di svariati autori che vanno da Orontio Fineo, Archimede, Euclide a Leon Battista Alberti. Il primo libro tratta delle misure di altezze, profondità e distanze, il secondo quello delle misure delle figure geometriche piane e dunque i terreni, il terzo le misure delle forme geometriche solide, dunque diversi elementi architettonici (dadi, colonne piene e vuote), le capacità dei corpi, le botti etc.; il quarto tratta dei rilevamenti cartografici a partire dalla descrizione delle Province e dalla costruzione di una bussola, il quinto tratta degli elementi euclidei, mentre il sesto ed ultimo contiene esercizi matematici (dal come si calcola una radice quadrata di cui vengono fornite tavole, le radici cubiche. Anche in questa edizione compare la dedica a Cosimo I de Medici, presente anche in quelle del 1564 e 1589, al periodo di regno di Cosimo che era salito al poter assai giovane nel 1537, si deve la gestione corretta del territorio con la costruzioni di porti e fortezze, ricostruzione di cinte murarie, proprio a questo periodo si deve lo sviluppo delle scienze aritmetiche nel Granducato, necessarie proprio per un uso oculato del territorio.

L'interesse per le scienze matematiche è dimostrato anche dalla collezione di strumenti matematici che Cosimo I aveva raccolto a Palazzo Vecchio.

Cosimo Bartoli, (Firenze, 1503 – Firenze, 1572) è stato un umanista, scrittore e filologo italiano. Figlio di Matteo che era stato podestà di Pistoia ed era amico di Michelangelo, si trasferì a Roma dove si esercitò nell'architettura ed anche nelle discipline umanistiche e nella matematica.

Nella sua multiforme attività letteraria si occupò di svariati argomenti, tra cui agrimensura, geometria, letteratura e storiografia. Viene ricordato anche per la sua opera di traduzione e divulgazione dei trattati di Leon Battista Alberti tra cui De Statua e De architectura. Quattro anni dopo con la prima edizione di questa opera, la lingua volgare ha ormai trovato la sua piena applicazione anche nelle scienze.
GRAESSE I, p. 303. 107.a.13-Front. BUPD-107.a.13 (1589)

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Cosimo Bartoli Gentilhuomo & Accademico Fiorentino, Del modo di misurare le distantie, le superficie, i corpi, le piante, le provincie, le prospettive, & tutte le altre cose terrene, che possono occorrere a gli huomini. Secondo le vere regole d'Euclide & de gli altri più lodati Scrittori
(al colophon:) in Venetia: per Francesco Franceschi Sanese, 1564.
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