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Petrarca / Gesualdo - Il Petrarcha - 1581
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Petrarca / Gesualdo - Il Petrarcha - 1581

EDIZIONE ILLUSTRATA DELLE OPERE DEL PETRARCA CON IL COMMENTO DEL GESUALDO Bella edizione cinquecentesca, illustrata con ricche incisioni xilografiche all'inizio di ogni trionfo. Edizione del Canzoniere e dei Trionfi corredata del fortunato commento di Giovanni Andrea Gesualdo che comprende una breve biografia del Petrarca e una puntuale esposizione del testo poetico, spesso colto come spunto per affrontare eruditamente argomenti di varia natura. Non comune edizione di questo celeberrimo commento all'opera del Petrarca ad opera di Giovanni Andrea Gesualdo (Traetto 1496 - ?), poeta volgare che godette di molta fortuna ed è considerato uno dei più ricchi commenti del Cinquecento al Canzoniere: in particolare il lavoro del Gesualdo non si limitò solo al commento critico del testo poetico ma anche all'esposizione di problemi di carattere filosofico e linguistico. il volume è diviso in tre sezioni: le prime due (1 - 276 e 276 - 346) dedicate al Canzoniere petrarchesco, la terza (346 - 413) dedicata ai Trionfi. Questa edizioni riprende la divisione canonica effettuata dal Bembo per Manuzio. All'interno dei "I Trionfi" si trovano 5 bellissime incisioni xilografiche che riprendono il tema del testo poetico stampato in un bel carattere corsivo, contornato dal commento dell'autore in un carattere più minuto. Rif. Bibl.: Adams, 833; Brunet, IV, 552. hesa o-i- heta esgi (7) 1581 (R) IN VENDITA ONLINE A 1.850, UN'ED. DI POCO PRECEDENTE (1553) CONTENTS Il Canzoniere, il cui titolo originale è Francisci Petrarchae laureati poetae Rerum vulgarium fragmenta, è la storia poetica della vita interiore del Petrarca vicina, per introspezione e tematiche, al Secretum. La raccolta comprende 366 componimenti (365 più uno introduttivo: "Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono"): 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali, divisi tra rime in vita e rime in morte di Madonna Laura, celebrata quale donna superiore, senza però raggiungere il livello della donna angelo della Beatrice dantesca. Difatti, Laura invecchia, subisce il corso del tempo, e non è portatrice di alcun attributo divino nel senso teologico stilnovista-dantesco. Anzi, la storia del Canzoniere, più che la celebrazione di un amore, è il percorso di una progressiva conversione dell'anima: si passa, infatti, dal giovanil errore (l'amore terreno per Laura) ricordato nel sonetto introduttivo Voi ch'ascoltate in rime sparse, alla canzone Vergine bella, che di sol vestita in cui Petrarca affida la sua anima alla protezione di Maria perché trovi finalmente pietà e riposo. I Trionfi (la titolazione originale è in latino, Triumphi) sono un poemetto allegorico in volgare toscano, in terzine dantesche, incominciato da Petrarca nel 1351, durante il periodo milanese, e mai portato a termine. Il poema è ambientato in una dimensione onirica e irreale (strettissimo, per scelta metrica e tematica, è il legame con la Comedia): Petrarca viene visitato da Amore, che gli mostra tutti gli uomini illustri che hanno ceduto alle passioni del cuore (Triumphus Cupidinis). Annoverato tra questi ultimi, Petrarca verrà poi liberato da Laura, simboleggiante la Pudicizia (Triumphus Pudicitie), che cadrà poi per mano della Morte (Triumphus Mortis). Petrarca scoprirà dalla stessa Laura, apparsagli in sogno, che ella si trova nella beatitudine celeste, e che egli stesso potrà contemplarla nella gloria divina soltanto dopo che la morte lo avrà liberato dal corpo caduco in cui si ritrova. La Fama poi sconfigge la morte (Triumphus Fame) e celebra il proprio trionfo, accompagnata da Laura e da tutti i più celebri personaggi della storia antica e recente. Il moto rapido del sole suggerisce al poeta alcune riflessioni sulla vanità della fama terrena, cui fa seguito una vera e propria visione, nella quale al poeta appare il Tempo trionfante (Triumphus Temporis). Infine il poeta, sbigottito per la precedente visione, è confortato dal suo stesso cuore, che gli dice di confidare in Dio: gli appare allora l'ultima visione, un «mondo novo, in etate immobile ed eterna», un mondo al di fuori del tempo dove trionferanno i beati e dove un giorno Laura gli riapparirà, questa volta per sempre (Triumphus Eternitatis). CONDITION REPORT Marca tipografica al frontespizio, testatine, iniziali e finalini xilografici, ritratto di Laura e Petrarca a *4v. ILLUSTRAZIONI xilografiche all'inizio di ogni Trionfo (antica provenienza manoscritta rimossa al frontespizio, tracce di polvere, bruniture, fioriture, sporadiche macchioline). Pergamena moderna decorata a spruzzo, decori e titolo in oro su tassello al dorso, sguardie marmorizzate, tagli decorati a spruzzo (difetti molto lievi alle cuffie). Provenienza: note di possesso antiche illeggibili al frontespizio. Pp. (2); 39nn. 828; (2) FULL TITLES & AUTHORS Il Petrarcha con l'espositione di M. Gio. Andrea Gesualdo. - Nuouamente ristampato, e con somma diligenza corretto, et ornato di figure. Con doi tauole, vna de' sonetti e canzoni, & l'altra di tutte le cose degne di memoria, che in essa espositione si contengono. In Venetia: Alessandro Griffo, 1581 Petrarca Francesco/ Gesualdo Giovanni Andrea

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EDIZIONE ILLUSTRATA DELLE OPERE DEL PETRARCA CON IL COMMENTO DEL GESUALDO
Bella edizione cinquecentesca, illustrata con ricche incisioni xilografiche all'inizio di ogni trionfo.
Edizione del Canzoniere e dei Trionfi corredata del fortunato commento di Giovanni Andrea Gesualdo che comprende una breve biografia del Petrarca e una puntuale esposizione del testo poetico, spesso colto come spunto per affrontare eruditamente argomenti di varia natura. Non comune edizione di questo celeberrimo commento all'opera del Petrarca ad opera di Giovanni Andrea Gesualdo (Traetto 1496 - ?), poeta volgare che godette di molta fortuna ed è considerato uno dei più ricchi commenti del Cinquecento al Canzoniere: in particolare il lavoro del Gesualdo non si limitò solo al commento critico del testo poetico ma anche all'esposizione di problemi di carattere filosofico e linguistico. il volume è diviso in tre sezioni: le prime due (1 - 276 e 276 - 346) dedicate al Canzoniere petrarchesco, la terza (346 - 413) dedicata ai Trionfi. Questa edizioni riprende la divisione canonica effettuata dal Bembo per Manuzio. All'interno dei "I Trionfi" si trovano 5 bellissime incisioni xilografiche che riprendono il tema del testo poetico stampato in un bel carattere corsivo, contornato dal commento dell'autore in un carattere più minuto.
Rif. Bibl.: Adams, 833; Brunet, IV, 552. hesa o-i- heta esgi (7) 1581 (R)
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CONTENTS
Il Canzoniere, il cui titolo originale è Francisci Petrarchae laureati poetae Rerum vulgarium fragmenta, è la storia poetica della vita interiore del Petrarca vicina, per introspezione e tematiche, al Secretum. La raccolta comprende 366 componimenti (365 più uno introduttivo: "Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono"): 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali, divisi tra rime in vita e rime in morte di Madonna Laura, celebrata quale donna superiore, senza però raggiungere il livello della donna angelo della Beatrice dantesca. Difatti, Laura invecchia, subisce il corso del tempo, e non è portatrice di alcun attributo divino nel senso teologico stilnovista-dantesco. Anzi, la storia del Canzoniere, più che la celebrazione di un amore, è il percorso di una progressiva conversione dell'anima: si passa, infatti, dal giovanil errore (l'amore terreno per Laura) ricordato nel sonetto introduttivo Voi ch'ascoltate in rime sparse, alla canzone Vergine bella, che di sol vestita in cui Petrarca affida la sua anima alla protezione di Maria perché trovi finalmente pietà e riposo.

I Trionfi (la titolazione originale è in latino, Triumphi) sono un poemetto allegorico in volgare toscano, in terzine dantesche, incominciato da Petrarca nel 1351, durante il periodo milanese, e mai portato a termine.
Il poema è ambientato in una dimensione onirica e irreale (strettissimo, per scelta metrica e tematica, è il legame con la Comedia): Petrarca viene visitato da Amore, che gli mostra tutti gli uomini illustri che hanno ceduto alle passioni del cuore (Triumphus Cupidinis). Annoverato tra questi ultimi, Petrarca verrà poi liberato da Laura, simboleggiante la Pudicizia (Triumphus Pudicitie), che cadrà poi per mano della Morte (Triumphus Mortis). Petrarca scoprirà dalla stessa Laura, apparsagli in sogno, che ella si trova nella beatitudine celeste, e che egli stesso potrà contemplarla nella gloria divina soltanto dopo che la morte lo avrà liberato dal corpo caduco in cui si ritrova.

La Fama poi sconfigge la morte (Triumphus Fame) e celebra il proprio trionfo, accompagnata da Laura e da tutti i più celebri personaggi della storia antica e recente. Il moto rapido del sole suggerisce al poeta alcune riflessioni sulla vanità della fama terrena, cui fa seguito una vera e propria visione, nella quale al poeta appare il Tempo trionfante (Triumphus Temporis). Infine il poeta, sbigottito per la precedente visione, è confortato dal suo stesso cuore, che gli dice di confidare in Dio: gli appare allora l'ultima visione, un «mondo novo, in etate immobile ed eterna», un mondo al di fuori del tempo dove trionferanno i beati e dove un giorno Laura gli riapparirà, questa volta per sempre (Triumphus Eternitatis).

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Marca tipografica al frontespizio, testatine, iniziali e finalini xilografici, ritratto di Laura e Petrarca a *4v. ILLUSTRAZIONI xilografiche all'inizio di ogni Trionfo (antica provenienza manoscritta rimossa al frontespizio, tracce di polvere, bruniture, fioriture, sporadiche macchioline). Pergamena moderna decorata a spruzzo, decori e titolo in oro su tassello al dorso, sguardie marmorizzate, tagli decorati a spruzzo (difetti molto lievi alle cuffie). Provenienza: note di possesso antiche illeggibili al frontespizio. Pp. (2); 39nn. 828; (2)

FULL TITLES & AUTHORS
Il Petrarcha con l'espositione di M. Gio. Andrea Gesualdo. - Nuouamente ristampato, e con somma diligenza corretto, et ornato di figure. Con doi tauole, vna de' sonetti e canzoni, & l'altra di tutte le cose degne di memoria, che in essa espositione si contengono.
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