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Jean Villeri (1896-1982) - Cap d’Antibes
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2 settimane fa

Jean Villeri (1896-1982) - Cap d’Antibes

Jean Villeri all’età di dieci anni si trasferisce con la famiglia a Cannes a causa della attività artistica musicale del padre. A seguito delle lezioni di pittura en plen- air che Jean impartisceai turisti stranieri in Costa Azzurra, ha l’opportunità di incontrare Soutine, Kikoine, Osterlind e Renoir. Giovanissimo, già a partire dal 1912 è presente a Parigi al Salon des Artistes Francais, e successivamente partecipa alle esposizioni regionali di Nizza, Mentone e Cannes. Frequenta Pierre Bonnard, suo vicino a Le Cannet, che influenzerà profondamente il suo pensiero. Jean Villeri nel 1929, sotto l’influenza di Francis Picabia e Jacques Villon si impegna definitivamente nella esperienza non figurativa e nel 1934 aderisce al movimento Abstraction Création. art non figuratif, in cui sino al 1936 appare con sue opere tra gli artisti citati sulla rivistaufficiale del movimento. Il poeta René Char firma la prefazione di tre delle sue più importanti mostre parigine: Galerie Henriette (1939), Maehgt (1948), Creuze (1958). Dal 1947 al 1971 è presente a Parigi alle esposizioni dei Salons des Réalités Nouvelles e a quelle del Salon de Mai nel gruppo di artisti della “Nouvelle ‘Ecole de Paris”, dalla quale dopo breve tempo si dissocia,preferendo alle imposizioni formali del gruppo una assoluta autonomia individuale. Dopo le esposizioni presso la Galleria Appolinaire (Milano 1955) e la Galerie Legendre (Parigi 1959), la sua pittura assume le forme materiche dei basso-rilievi, sino alla scelta estrema dell’uso di materiali metallici. Significative in proposito le esposizioni parigine con il gruppo “Reliefs” alla Galerie XX° siècle San Lazzaro (1960-1961) e alla Galerie Blumenthal (1963). Non è nota la data esatta delle successive decisioni in merito alla sue scelte d’arte e di vita, ma è certo e noto che negli anni successivi Villeri si ritira in una sorta di eremitaggio nel suo atelier studio di Haut de Cagnes, preferendo un cammino solitario, libero e comunque sempre attento alle vicende del mondo artistico da esplorare nella loro variegata dimensione.

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A seguito delle lezioni di pittura en plen- air che Jean impartisceai turisti stranieri in Costa Azzurra, ha l’opportunità di incontrare Soutine, Kikoine, Osterlind e Renoir.
Giovanissimo, già a partire dal 1912 è presente a Parigi al Salon des Artistes Francais, e successivamente partecipa alle esposizioni regionali di Nizza, Mentone e Cannes.
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Jean Villeri nel 1929, sotto l’influenza di Francis Picabia e Jacques Villon si impegna definitivamente nella esperienza non figurativa e nel 1934 aderisce al movimento Abstraction Création. art non figuratif, in cui sino al 1936 appare con sue opere tra gli artisti citati sulla rivistaufficiale del movimento.
Il poeta René Char firma la prefazione di tre delle sue più importanti mostre parigine: Galerie Henriette (1939), Maehgt (1948), Creuze (1958).
Dal 1947 al 1971 è presente a Parigi alle esposizioni dei Salons des Réalités Nouvelles e a quelle del Salon de Mai nel gruppo di artisti della “Nouvelle ‘Ecole de Paris”, dalla quale dopo breve tempo si dissocia,preferendo alle imposizioni formali del gruppo una assoluta autonomia individuale.
Dopo le esposizioni presso la Galleria Appolinaire (Milano 1955) e la Galerie Legendre (Parigi 1959), la sua pittura assume le forme materiche dei basso-rilievi, sino alla scelta estrema dell’uso di materiali metallici. Significative in proposito le esposizioni parigine con il gruppo “Reliefs” alla Galerie XX° siècle San Lazzaro (1960-1961) e alla Galerie Blumenthal (1963).
Non è nota la data esatta delle successive decisioni in merito alla sue scelte d’arte e di vita, ma è certo e noto che negli anni successivi Villeri si ritira in una sorta di eremitaggio nel suo atelier studio di Haut de Cagnes, preferendo un cammino solitario, libero e comunque sempre attento alle vicende del mondo artistico da esplorare nella loro variegata dimensione.

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