Lorenzo Lippi - Il Malmantile Racquistato di Perlone Zipoli - 1748
Nr. 83659811
Gio Eusebio Nieremberg - Bilancia Del Tempo O Sia La Differenza Fra Il Temporale E L'Eterno - 1704
Nr. 83659811
Gio Eusebio Nieremberg - Bilancia Del Tempo O Sia La Differenza Fra Il Temporale E L'Eterno - 1704
Presso Niccolò Pezzana Venezia, 1704
pergamena
misure 10 x 17 x 2 cm
311 pagine numerate
conservazione: leggerissime fioriture, leggerissime perdite di tenacia, in generale buone condizioni, leggere perdite cartacee, leggerissimi strappi
Interessante e non comune edizione di questo saggio teologico-filosofico, dello scrittore di origine tedesco-tirolese. Nieremberg, naque a Madrid nel 1595 da genitori Tirolesi arrivati in Spagna al seguito di Donna Isabella, Moglie di Carlo V. Studiò dai Gesuiti, e prosegui gli studi in legge e sacri canoni ad Alcalà di Salamanca. La sua opera si riconnette direttamente a quella dei grandi mistici di cui è ricca la letteratura spagnola. l'opera in questione è considerata la più popolare dello scrittore, ricca di riferimenti esempi fatti e aneddoti ritenuti all'epoca verità assolute. Bell'esemplare di questa opera, fra le più tradotte nelle principali lingue e pubblicata per la prima volta in lingua spagnola con il titolo "Differencia entre lo temporal y lo eterno" nel 1640. Il libro consiste in una lunga e spesso immaginifica disquisizione teologico-filosofica sulle categorie della temporalità e dell'eternità alla luce della dottrina cristiana. Il problema del tempo è ancora considerato alla luce del concetto lineare-progressivo, e relativo ad una prospettiva escatologica, del concetto di temporalità, secondo la linea cui, da Agostino in poi, fu improntato nei secoli il pensiero cristiano in tale materia. Il Nieremberg y Otin (Madrid, 1595- ivi, 1658), fecondo scrittore religioso in latino e in castigliano, nato da famiglia di cattolici tedeschi giunti in Spagna al servizio di Donna Isabella, moglie di Carlo V, studiò a Madrid, Alcalà de Henares e Salamanca leggi e sacri canoni ed entrò a far parte dei Gesuiti nel 1614. Nel 1642 una paralisi lo privò quasi interamente dell'uso della parola e delle mani. É considerato uno dei più ragguardevoli scrittori espressi dalla Compagnia di Gesù, e le sue 51 opere a stampa conobbero traduzioni nelle principali lingue moderne e persino in arabo
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