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Interflex - Emilio Tadini - 箱式长椅 - 美好记忆的长凳 - 木
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Interflex - Emilio Tadini - 箱式长椅 - 美好记忆的长凳 - 木

Bellissima e Rarissima Cassapanca in legno laccato nero Modello: "Cassapanca di buona memoria" del famoso artista italiano Emilio Tadini (1927-2002). Firmata in basso a destra. Disegnata nel 1987. Tadini è stato invitato a esporre i suoi dipinti alla Biennale di Venezia sia nel 1978 che nel 1982 ed è stato un vero e proprio polimatico in quanto si è distinto anche come artista, scultore e poeta. Umberto Eco, in un elogio, ha detto di lui "un pittore che scrive, uno scrittore che dipinge". Questo design è stato protagonista del numero di settembre 1987 di Casa Vogue con le fotografie del famoso fotografo Aldo Ballo. Le cinque superfici esterne visibili, compresa la parte superiore incernierata, sono ricoperte da bellissime e vivaci serigrafie originali di Tadini. Questo modello è stato prodotto sia in bianco che in nero e il recensore di Casa Vogue ha affermato che la versione nera era la più preziosa delle due. La versione nera di questo design è stata anche esposta nel 2014 presso lo Spazio Tadini, museo e spazio espositivo di Milano. Questi oggetti esclusivi sono stati prodotti in numero molto ridotto dall'azienda italiana Interflex negli anni '80. Purtroppo Interflex non esiste più e ha chiuso i battenti all'inizio degli anni '90. Questo esemplare conserva ancora le rotelle originali ed è in condizioni pari al nuovo! È stato chiuso in un importante villa e mai utilizzato per più di 25 anni. Un pezzo bellissimo e rarissimo, adatto ad abbellire qualsiasi casa. Letteratura: Casa Vogue, numero di settembre 1987, pagina 281. BIOGRAFIA Uno scrittore che dipinge, un pittore che scrive". - Umberto Eco Emilio Tadini (nato nel 1927 e morto nel 2002 a Milano) è considerato una delle personalità più originali del panorama culturale italiano del secondo dopoguerra. Poeta, romanziere, saggista, critico d'arte, giornalista e pittore, An He era, secondo le parole dell'amico e contemporaneo Umberto Eco, "uno scrittore che dipinge, un pittore che scrive". Nel 1947 esordì con una poesia sulla rivista Politecnico di Elio Vittorini, a cui seguirono intensi scritti critici e teorici sull'arte. Dal 1963 al 1993 Tadini ha pubblicato quattro romanzi e un volume di poesie. Parallelamente alla sua attività critica e letteraria, a partire dalla fine degli anni '50 Tadini iniziò a dipingere. La sua prima mostra personale risale al 1961 presso la Galleria del Cavallino di Venezia e poi nel 1965, in una collettiva, insieme a Mario Schifano, Valerio Adami e Lucio Del Pezzo presso lo Studio Marconi di Milano, appena inaugurato. Anche se stilisticamente "Pop", Tadini, piuttosto che la patina superficiale della Pop Art americana, era maggiormente interessato alla Pop Art britannica più introspettiva, personale e a volte intellettuale di Ronald Kitaj, Peter Blake, David Hockney e Allen Jones, ma anche a quella di Francis Bacon, Patrick Caufield e alle narrazioni figurative di Valerio Adami e Hervé Télémaque. Tadini sviluppò uno stile grafico pittorico distintivo producendo cicli tematici di opere come romanzi a puntate, ognuno dei quali raccontava una storia: Color & Co. (1969), Viaggio in Italia (1971) e Archeologia (1972), esempi dei quali sono esposti qui. Seguiamo provvisoriamente il protagonista di Vita di Voltaire (1967), il primo ciclo su larga scala, in un mondo fantastico e onirico; i personaggi e gli oggetti di tutti i giorni sono accostati al surreale, il comico alla tragedia e il fantastico al mondano. Con influenze del cubismo e del surrealismo, immagini apparentemente semplici e dirette nascondono una molteplicità di significati, affrontano principi metafisici e filosofici, flussi di coscienza pittorica che si sviluppano nel corso dell'intera serie: da un'immagine ne emergono altre che la modificano e la alterano. Con un'abilità magistrale Tadini controlla due tipi di linguaggi, quello visivo e quello letterario; il suo lavoro è un luogo di convergenza per le due forme di espressione. Negli anni '70 ha tenuto mostre personali a Parigi, Stoccolma, Bruxelles, Londra, Anversa, negli Stati Uniti e in America Latina, sia in gallerie private che in spazi pubblici e musei. Nel 1978 e nel 1982 Tadini ha partecipato alla Biennale di Venezia e nel 1986 ha tenuto una grande mostra personale alla Rotonda di via Besana a Milano. Dall'autunno 1995 all'estate 1996 si è tenuta una grande mostra retrospettiva itinerante nei musei di Stralsund, Bochum e Darmstad. Nella primavera del 2005, il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona ha ospitato una grande retrospettiva postuma delle sue opere. La sua straordinaria gamma di discipline comprendeva anche la scultura, il design tessile e dell'arredamento, nonché la pubblicità; collaborò con diverse aziende come Renault e Gazzetta dello Sport creando, ad esempio, l'immagine del Giro d'Italia dell'84. Emilio Tadini è presente nelle collezioni permanenti della Galleria Civica di Modena, della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, del Museo del Novecento di Milano e del Mambo - Museo d'Arte Moderna di Bologna. In caso di spedizione l’oggetto verrà accuratamente imballato e protetto e messo su bancale per una spedizione sicura e tracciata.

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Bellissima e Rarissima Cassapanca in legno laccato nero

Modello: "Cassapanca di buona memoria" del famoso artista italiano Emilio Tadini (1927-2002).
Firmata in basso a destra.
Disegnata nel 1987.

Tadini è stato invitato a esporre i suoi dipinti alla Biennale di Venezia sia nel 1978 che nel 1982 ed è stato un vero e proprio polimatico in quanto si è distinto anche come artista, scultore e poeta.

Umberto Eco, in un elogio, ha detto di lui "un pittore che scrive, uno scrittore che dipinge". Questo design è stato protagonista del numero di settembre 1987 di Casa Vogue con le fotografie del famoso fotografo Aldo Ballo.

Le cinque superfici esterne visibili, compresa la parte superiore incernierata, sono ricoperte da bellissime e vivaci serigrafie originali di Tadini.

Questo modello è stato prodotto sia in bianco che in nero e il recensore di Casa Vogue ha affermato che la versione nera era la più preziosa delle due. La versione nera di questo design è stata anche esposta nel 2014 presso lo Spazio Tadini, museo e spazio espositivo di Milano.

Questi oggetti esclusivi sono stati prodotti in numero molto ridotto dall'azienda italiana Interflex negli anni '80.

Purtroppo Interflex non esiste più e ha chiuso i battenti all'inizio degli anni '90.

Questo esemplare conserva ancora le rotelle originali ed è in condizioni pari al nuovo!

È stato chiuso in un importante villa e mai utilizzato per più di 25 anni.

Un pezzo bellissimo e rarissimo, adatto ad abbellire qualsiasi casa.

Letteratura: Casa Vogue, numero di settembre 1987, pagina 281.

BIOGRAFIA Uno scrittore che dipinge, un pittore che scrive". - Umberto Eco Emilio Tadini (nato nel 1927 e morto nel 2002 a Milano) è considerato una delle personalità più originali del panorama culturale italiano del secondo dopoguerra.

Poeta, romanziere, saggista, critico d'arte, giornalista e pittore, An He era, secondo le parole dell'amico e contemporaneo Umberto Eco, "uno scrittore che dipinge, un pittore che scrive".
Nel 1947 esordì con una poesia sulla rivista Politecnico di Elio Vittorini, a cui seguirono intensi scritti critici e teorici sull'arte. Dal 1963 al 1993 Tadini ha pubblicato quattro romanzi e un volume di poesie. Parallelamente alla sua attività critica e letteraria, a partire dalla fine degli anni '50 Tadini iniziò a dipingere.

La sua prima mostra personale risale al 1961 presso la Galleria del Cavallino di Venezia e poi nel 1965, in una collettiva, insieme a Mario Schifano, Valerio Adami e Lucio Del Pezzo presso lo Studio Marconi di Milano, appena inaugurato.
Anche se stilisticamente "Pop", Tadini, piuttosto che la patina superficiale della Pop Art americana, era maggiormente interessato alla Pop Art britannica più introspettiva, personale e a volte intellettuale di Ronald Kitaj, Peter Blake, David Hockney e Allen Jones, ma anche a quella di Francis Bacon, Patrick Caufield e alle narrazioni figurative di Valerio Adami e Hervé Télémaque. Tadini sviluppò uno stile grafico pittorico distintivo producendo cicli tematici di opere come romanzi a puntate, ognuno dei quali raccontava una storia: Color & Co. (1969), Viaggio in Italia (1971) e Archeologia (1972), esempi dei quali sono esposti qui. Seguiamo provvisoriamente il protagonista di Vita di Voltaire (1967), il primo ciclo su larga scala, in un mondo fantastico e onirico; i personaggi e gli oggetti di tutti i giorni sono accostati al surreale, il comico alla tragedia e il fantastico al mondano.
Con influenze del cubismo e del surrealismo, immagini apparentemente semplici e dirette nascondono una molteplicità di significati, affrontano principi metafisici e filosofici, flussi di coscienza pittorica che si sviluppano nel corso dell'intera serie: da un'immagine ne emergono altre che la modificano e la alterano.
Con un'abilità magistrale Tadini controlla due tipi di linguaggi, quello visivo e quello letterario; il suo lavoro è un luogo di convergenza per le due forme di espressione.
Negli anni '70 ha tenuto mostre personali a Parigi, Stoccolma, Bruxelles, Londra, Anversa, negli Stati Uniti e in America Latina, sia in gallerie private che in spazi pubblici e musei. Nel 1978 e nel 1982 Tadini ha partecipato alla Biennale di Venezia e nel 1986 ha tenuto una grande mostra personale alla Rotonda di via Besana a Milano.
Dall'autunno 1995 all'estate 1996 si è tenuta una grande mostra retrospettiva itinerante nei musei di Stralsund, Bochum e Darmstad. Nella primavera del 2005, il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona ha ospitato una grande retrospettiva postuma delle sue opere. La sua straordinaria gamma di discipline comprendeva anche la scultura, il design tessile e dell'arredamento, nonché la pubblicità; collaborò con diverse aziende come Renault e Gazzetta dello Sport creando, ad esempio, l'immagine del Giro d'Italia dell'84.
Emilio Tadini è presente nelle collezioni permanenti della Galleria Civica di Modena, della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, del Museo del Novecento di Milano e del Mambo - Museo d'Arte Moderna di Bologna.

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