Sthala-liṅga (testa votiva di Śiva sotto il Nāga, Nāgapattā) su doppio piedistallo a gradoni quadrangolare, India occidentale (Maharashtra o Karnataka), fine XVIII o primi XIX secolo Solido liṅga antropomorfizzato ottenuto a cera persa in ottone ad alto tenore di zinco (pītala), dalla lega insolitamente luminosa e di notevole peso, articolato in più elementi: la testa-voto di Śiva con turbante a registri incisi e baffi lineari, un’ampia vasca con lungo beccuccio rituale per l’abluzione e il grande cappuccio serpentino a cinque teste che funge da nāgapattā, tutto impostato su un basamento quadrangolare a due ordini di gradini che conferisce monumentalità e stabilità all’insieme. Le incisioni, la resa sintetica degli occhi e del copricapo e la geometria del piedistallo rimandano alla bottega deccana tra Maharashtra e Nord-Karnataka; l’uso previsto è quello dell’abhiṣeka, con i liquidi offerti a Śiva che scorrono dalla sommità del liṅga verso il beccuccio, dichiarando senza ambiguità la destinazione śivaīta. La superficie dorata, le usure coerenti da manipolazione, le tracce di polvere rituale negli interstizi e la patina calda testimoniano lunga devozione in ambito templare o domestico; l’oggetto, per massa e qualità di fusione, ha una presenza decisamente “materica” e scenografica. Stato di conservazione molto buono con naturali segni d’uso compatibili con l'età.