Alfons Heyking - Problems Confronting Russia - 1918

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Descrizione del venditore

Baron Alfons von Heyking
Problemi che affrontano la Russia e che influenzano gli scambi politici ed economici russo-britannici; un retrospezione e una previsione.
P.S. King & Son, Londra, 1918
xvi, 219 pagine frontespizio (ritratto) 22 cm

Problemi di fronte alla Russia di Baron Alfons von Heyking è una diagnosi contemporanea della Russia in un momento in cui le conseguenze delle sue debolezze strutturali a lungo ignorate erano diventate impossibili da ignorare. Scritto nell'immediato dopoguerra della rivoluzione del 1917, il libro cerca di spiegare perché un vasto impero dotato di immense risorse naturali e umane sia crollato così rapidamente e abbia dato origine a sconvolgimenti politici e sociali. Von Heyking presenta la Russia come uno stato fatalmente intrappolato tra un sistema autocratico obsoleto e le pressioni della vita economica, sociale e politica moderna, sostenendo che il fallimento nel risolvere questa tensione rese inevitabile una rottura rivoluzionaria. Egli afferma che la concentrazione del potere nelle mani della burocrazia zarista soffocava l'iniziativa, incoraggiava la corruzione e bloccava riforme significative, mentre una rapida ma disomogenea industrializzazione generava tensioni sociali che lo stato non era in grado di controllare. La crisi agraria, l'impoverimento della popolazione rurale e l'assenza di un'efficace autogestione locale aggravavano questi problemi, producendo un'instabilità cronica che infine esplose durante le tensioni della Prima guerra mondiale. Esternamente, le ambizioni diplomatiche e la postura militare della Russia sono mostrate come superiori alla sua capacità amministrativa ed economica, uno squilibrio esposto non solo dai fallimenti militari ma anche dal crollo totale dell'autorità durante la guerra. L'analisi di Von Heyking non è di tono rivoluzionario; piuttosto, è una critica sobria e riformista che riflette la prospettiva di osservatori che credevano che riforme costituzionali e amministrative graduali avrebbero potuto evitare la catastrofe. Leggendo oggi, il libro si presenta come un'interpretazione contemporanea rivelatrice di come i problemi radicati della Russia siano culminati nella distruzione dell'ordine imperiale nel 1917.

La rivoluzione russa del 1917 fu un tumulto in due fasi che distrusse il sistema zarista secolare e portò al potere i bolscevichi, rimodellando la Russia e gran parte del XX secolo.
La prima fase, nota come la Rivoluzione di febbraio (marzo 1917, stile nuovo), iniziò con scioperi e rivolte per il pane a Pietrogrado. Quando le truppe si rifiutarono di reprimere la folla, il regime crollò rapidamente. Tsar Nicola II abdicò, ponendo fine alla dinastia Romanov. Il potere passò a un Governo provvisorio, composto principalmente da politici liberali e socialisti moderati, che promise riforme costituzionali, libertà civili ed elezioni. Allo stesso tempo, i consigli di base noti come soviet, rappresentanti di lavoratori e soldati, emersero come centri rivali di autorità, creando una situazione di 'doppio potere'.

Il Governo Provvisorio si dimostrò incapace di risolvere i problemi fondamentali della Russia. Continuò a mantenere la Russia in guerra, fallì nel portare avanti la riforma agraria e faticò a controllare l'economia o a mantenere l'ordine. Nel frattempo, i Bolscevichi, guidati da Vladimir Lenin, sostenevano che solo una rivoluzione socialista radicale avrebbe potuto portare la pace, la terra e il pane. La loro influenza crebbe nel corso del 1917, in particolare nei soviet.

La seconda fase, la Rivoluzione d'Ottobre (novembre 1917, stile nuovo), fu una presa del potere relativamente rapida e organizzata. Le forze bolsceviche rovesciarono il Governo provvisorio a Pietrogrado e proclamarono uno stato socialista. Poco dopo, il nuovo regime si ritirò dalla Prima guerra mondiale, redistribuì le terre e iniziò a smantellare le istituzioni politiche esistenti.

La rivoluzione non portò immediatamente stabilità. Fu seguita da una brutale guerra civile (1918–1921) tra i Bolsheviks 'Reds' e varie forze anti-Bolshevik, durante la quale furono gettate le basi dello stato sovietico. Gli eventi del 1917 segnarono così non solo la fine della Russia imperiale, ma anche l'inizio di un nuovo ordine politico le cui conseguenze avrebbero plasmato la storia globale per decenni.


Baron Alfons (o Alphonse) Alfonsovich Heyking (1860-1930) era un nobile baltico tedesco, scrittore diplomatico e politico associato al mondo dell'Impero Russo tardo e al suo crollo. Nato nell'élite di lingua tedesca dell'Impero Russo, fu educato sia nelle tradizioni intellettuali russe che in quelle dell'Europa occidentale. La sua carriera lo portò a entrare in stretto contatto con la diplomazia e l'amministrazione statale - servì come console generale per la Russia a Londra - plasmando la sua prospettiva pragmatica e insider sulla politica. Dopo la rivoluzione, scrisse per un pubblico occidentale desideroso di comprendere l'implosione della Russia. Dal punto di vista ideologico, si trovava tra il riformismo liberale e l'ordine conservatore, critico dell'autocrazia ma profondamente scettico verso le soluzioni rivoluzionarie. I suoi scritti riflettono la visione delle élite imperiali sfollate dal 1917, alle prese con il significato della trasformazione della Russia.


Copertina rigida blu, titolo dorato sul dorso e titolo nero sulla copertina anteriore. Adesivo della biblioteca sulla controguardia del libro (come da immagine). Usura minima, nessuna ingiallimento. Le pagine sono luminose e il testo è chiaro. Foto dell'autore fronte pagina del titolo.

PS: Spedirò il libro accuratamente imballato con pluriball, tramite An Post, il servizio postale irlandese («Posta raccomandata, tracciamento e assicurazione inclusi per proteggere i tuoi oggetti di valore»). Fornirò il numero di tracciamento una volta spedito.

Baron Alfons von Heyking
Problemi che affrontano la Russia e che influenzano gli scambi politici ed economici russo-britannici; un retrospezione e una previsione.
P.S. King & Son, Londra, 1918
xvi, 219 pagine frontespizio (ritratto) 22 cm

Problemi di fronte alla Russia di Baron Alfons von Heyking è una diagnosi contemporanea della Russia in un momento in cui le conseguenze delle sue debolezze strutturali a lungo ignorate erano diventate impossibili da ignorare. Scritto nell'immediato dopoguerra della rivoluzione del 1917, il libro cerca di spiegare perché un vasto impero dotato di immense risorse naturali e umane sia crollato così rapidamente e abbia dato origine a sconvolgimenti politici e sociali. Von Heyking presenta la Russia come uno stato fatalmente intrappolato tra un sistema autocratico obsoleto e le pressioni della vita economica, sociale e politica moderna, sostenendo che il fallimento nel risolvere questa tensione rese inevitabile una rottura rivoluzionaria. Egli afferma che la concentrazione del potere nelle mani della burocrazia zarista soffocava l'iniziativa, incoraggiava la corruzione e bloccava riforme significative, mentre una rapida ma disomogenea industrializzazione generava tensioni sociali che lo stato non era in grado di controllare. La crisi agraria, l'impoverimento della popolazione rurale e l'assenza di un'efficace autogestione locale aggravavano questi problemi, producendo un'instabilità cronica che infine esplose durante le tensioni della Prima guerra mondiale. Esternamente, le ambizioni diplomatiche e la postura militare della Russia sono mostrate come superiori alla sua capacità amministrativa ed economica, uno squilibrio esposto non solo dai fallimenti militari ma anche dal crollo totale dell'autorità durante la guerra. L'analisi di Von Heyking non è di tono rivoluzionario; piuttosto, è una critica sobria e riformista che riflette la prospettiva di osservatori che credevano che riforme costituzionali e amministrative graduali avrebbero potuto evitare la catastrofe. Leggendo oggi, il libro si presenta come un'interpretazione contemporanea rivelatrice di come i problemi radicati della Russia siano culminati nella distruzione dell'ordine imperiale nel 1917.

La rivoluzione russa del 1917 fu un tumulto in due fasi che distrusse il sistema zarista secolare e portò al potere i bolscevichi, rimodellando la Russia e gran parte del XX secolo.
La prima fase, nota come la Rivoluzione di febbraio (marzo 1917, stile nuovo), iniziò con scioperi e rivolte per il pane a Pietrogrado. Quando le truppe si rifiutarono di reprimere la folla, il regime crollò rapidamente. Tsar Nicola II abdicò, ponendo fine alla dinastia Romanov. Il potere passò a un Governo provvisorio, composto principalmente da politici liberali e socialisti moderati, che promise riforme costituzionali, libertà civili ed elezioni. Allo stesso tempo, i consigli di base noti come soviet, rappresentanti di lavoratori e soldati, emersero come centri rivali di autorità, creando una situazione di 'doppio potere'.

Il Governo Provvisorio si dimostrò incapace di risolvere i problemi fondamentali della Russia. Continuò a mantenere la Russia in guerra, fallì nel portare avanti la riforma agraria e faticò a controllare l'economia o a mantenere l'ordine. Nel frattempo, i Bolscevichi, guidati da Vladimir Lenin, sostenevano che solo una rivoluzione socialista radicale avrebbe potuto portare la pace, la terra e il pane. La loro influenza crebbe nel corso del 1917, in particolare nei soviet.

La seconda fase, la Rivoluzione d'Ottobre (novembre 1917, stile nuovo), fu una presa del potere relativamente rapida e organizzata. Le forze bolsceviche rovesciarono il Governo provvisorio a Pietrogrado e proclamarono uno stato socialista. Poco dopo, il nuovo regime si ritirò dalla Prima guerra mondiale, redistribuì le terre e iniziò a smantellare le istituzioni politiche esistenti.

La rivoluzione non portò immediatamente stabilità. Fu seguita da una brutale guerra civile (1918–1921) tra i Bolsheviks 'Reds' e varie forze anti-Bolshevik, durante la quale furono gettate le basi dello stato sovietico. Gli eventi del 1917 segnarono così non solo la fine della Russia imperiale, ma anche l'inizio di un nuovo ordine politico le cui conseguenze avrebbero plasmato la storia globale per decenni.


Baron Alfons (o Alphonse) Alfonsovich Heyking (1860-1930) era un nobile baltico tedesco, scrittore diplomatico e politico associato al mondo dell'Impero Russo tardo e al suo crollo. Nato nell'élite di lingua tedesca dell'Impero Russo, fu educato sia nelle tradizioni intellettuali russe che in quelle dell'Europa occidentale. La sua carriera lo portò a entrare in stretto contatto con la diplomazia e l'amministrazione statale - servì come console generale per la Russia a Londra - plasmando la sua prospettiva pragmatica e insider sulla politica. Dopo la rivoluzione, scrisse per un pubblico occidentale desideroso di comprendere l'implosione della Russia. Dal punto di vista ideologico, si trovava tra il riformismo liberale e l'ordine conservatore, critico dell'autocrazia ma profondamente scettico verso le soluzioni rivoluzionarie. I suoi scritti riflettono la visione delle élite imperiali sfollate dal 1917, alle prese con il significato della trasformazione della Russia.


Copertina rigida blu, titolo dorato sul dorso e titolo nero sulla copertina anteriore. Adesivo della biblioteca sulla controguardia del libro (come da immagine). Usura minima, nessuna ingiallimento. Le pagine sono luminose e il testo è chiaro. Foto dell'autore fronte pagina del titolo.

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Dettagli

Numero di Libri
1
Soggetto
Storia
Titolo del Libro
Problems Confronting Russia
Autore/ Illustratore
Alfons Heyking
Condizione
Molto buone
Anno di pubblicazione dell’oggetto più vecchio
1918
Altezza
22 cm
Edizione
1° edizione
Larghezza
13 cm
Lingua
Inglese
Lingua originale
No
Editore
P.S. King & Son
Legatura
Copertina rigida
Numero di pagine
219
Venduto da
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65
Oggetti venduti
100%
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