Antonio Mancini (1852-1930), after - Giovane Violinista





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Giovane Violinista, dipinto a olio su tela (1900–1910), Italia, originale, venduto con cornice, eseguito da un seguace di Antonio Mancini.
Descrizione del venditore
L’intenso dipinto qui proposto è riferibile ad un seguace di Antonio Mancini e si distingue per la forza espressiva della figura effigiata: un giovane, colto in un momento di sospensione emotiva con un violino in una mano e un tamburello nell’altra. L'opera si inserisce nella temperie del verismo pittorico napoletano, interpolato da accenti simbolici e da una componente teatrale.
L’ambiente è rarefatto, privo di un definito contesto spaziale: emerge con grande potenza la figura, modellata da una luce radente che ne scolpisce i tratti e sottolinea l’espressione profonda del volto: le labbra dischiuse, lo sguardo direzionato e la fisionomia marcata connotano uno stato emotivo acceso, con sfumature malinconiche. La luce colpisce il volto e le mani con magnifico contrasto chiaroscurale, esaltando il pathos del ragazzo.
La pennellata è corposa, vibrante e corsiva, con interventi rapidi e sicuri soprattutto nei riflessi e nei dettagli dei due strumenti. Il colore appare materico, nei rossi, nei bruni e nei bianchi, seguendo la lezione manciniana di una pittura che assurge alla dimensione sculturea. I neri e le terre dominano la scena, mentre gli accenti luminosi guidano l’occhio dell'osservatore verso i punti espressivi principali: il volto, il violino, il bordo del tamburello.
Il dipinto è da ascriversi alla pittura di introspezione tardo-romantica, dove il ritrattato, immortalato in una posa inconsueta, si fa carico di una narrazione psicologica ed evocativa del vissuto personale.
La tela proviene da una collezione privata veneta.
È stato pulito nel secolo scorso, contestualmente ad un restauro del telaio di supporto.
In omaggio, a corredo dell’opera, è presente una bella cornice lignea.
Dimensioni: 55 cm x 45 cm.
L’intenso dipinto qui proposto è riferibile ad un seguace di Antonio Mancini e si distingue per la forza espressiva della figura effigiata: un giovane, colto in un momento di sospensione emotiva con un violino in una mano e un tamburello nell’altra. L'opera si inserisce nella temperie del verismo pittorico napoletano, interpolato da accenti simbolici e da una componente teatrale.
L’ambiente è rarefatto, privo di un definito contesto spaziale: emerge con grande potenza la figura, modellata da una luce radente che ne scolpisce i tratti e sottolinea l’espressione profonda del volto: le labbra dischiuse, lo sguardo direzionato e la fisionomia marcata connotano uno stato emotivo acceso, con sfumature malinconiche. La luce colpisce il volto e le mani con magnifico contrasto chiaroscurale, esaltando il pathos del ragazzo.
La pennellata è corposa, vibrante e corsiva, con interventi rapidi e sicuri soprattutto nei riflessi e nei dettagli dei due strumenti. Il colore appare materico, nei rossi, nei bruni e nei bianchi, seguendo la lezione manciniana di una pittura che assurge alla dimensione sculturea. I neri e le terre dominano la scena, mentre gli accenti luminosi guidano l’occhio dell'osservatore verso i punti espressivi principali: il volto, il violino, il bordo del tamburello.
Il dipinto è da ascriversi alla pittura di introspezione tardo-romantica, dove il ritrattato, immortalato in una posa inconsueta, si fa carico di una narrazione psicologica ed evocativa del vissuto personale.
La tela proviene da una collezione privata veneta.
È stato pulito nel secolo scorso, contestualmente ad un restauro del telaio di supporto.
In omaggio, a corredo dell’opera, è presente una bella cornice lignea.
Dimensioni: 55 cm x 45 cm.

