Cesar Piette (1982) - The Plastic Country





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Descrizione del venditore
Cesar Piette - Paese di plastica
2019
43x55 cm
Edition: 100
Stampa Giclée su carta Hahnemühle Photo Rag Ultra Smooth, firmata e numerata dall'artista.
Viene con certificato di autenticità
Un laureato dell'Ecole Emile Cohl di Lione con un Master in arti applicate, il lavoro di César Piette mette in discussione la materialità dell'immagine e la natura della pittura. Dopo una carriera nell'animazione e nei videogiochi, oggi crea opere meticolosamente dipinte a mano, che sono riproduzioni di immagini che ha prima generato al computer.
La rivista Juxtapoz ha recentemente definito le pitture di César Piette iperplastici, riferendosi alla resa liscia e lucida dei suoi soggetti, che ricordano le figurine dei bambini per la loro forma semplice e le superfici levigate. Utilizza software di modellazione 3D per realizzare i suoi schizzi, prima di riprodurli sul legno con un aerografo. Gioca con questa tensione tra virtuale e reale per mettere in discussione il nostro rapporto a volte non organico con il nostro stesso corpo. Per motivi estetici e con l’aiuto dei cosmetici, spesso cerchiamo di cancellare anche le più piccole irregolarità anatomiche visibili. Spingendo la rappresentazione dei corpi verso la freddezza dello sintetico e del digitale, César Piette esalta questa tendenza a negare la natura organica del corpo, per interrogarsi sul modo in cui ci percepiamo. Il suo lavoro è già stato esposto a Parigi, Seattle, Los Angeles e Amsterdam.
Cesar Piette - Paese di plastica
2019
43x55 cm
Edition: 100
Stampa Giclée su carta Hahnemühle Photo Rag Ultra Smooth, firmata e numerata dall'artista.
Viene con certificato di autenticità
Un laureato dell'Ecole Emile Cohl di Lione con un Master in arti applicate, il lavoro di César Piette mette in discussione la materialità dell'immagine e la natura della pittura. Dopo una carriera nell'animazione e nei videogiochi, oggi crea opere meticolosamente dipinte a mano, che sono riproduzioni di immagini che ha prima generato al computer.
La rivista Juxtapoz ha recentemente definito le pitture di César Piette iperplastici, riferendosi alla resa liscia e lucida dei suoi soggetti, che ricordano le figurine dei bambini per la loro forma semplice e le superfici levigate. Utilizza software di modellazione 3D per realizzare i suoi schizzi, prima di riprodurli sul legno con un aerografo. Gioca con questa tensione tra virtuale e reale per mettere in discussione il nostro rapporto a volte non organico con il nostro stesso corpo. Per motivi estetici e con l’aiuto dei cosmetici, spesso cerchiamo di cancellare anche le più piccole irregolarità anatomiche visibili. Spingendo la rappresentazione dei corpi verso la freddezza dello sintetico e del digitale, César Piette esalta questa tendenza a negare la natura organica del corpo, per interrogarsi sul modo in cui ci percepiamo. Il suo lavoro è già stato esposto a Parigi, Seattle, Los Angeles e Amsterdam.

