Francesco Polazzi - Storie dal campo quantico






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Francesco Polazzi presenta un dipinto originale contemporaneo del 2025 intitolato Storie dal campo quantico, acrilico, 65 × 55 cm, firma a mano, venduto con cornice direttamente dall'artista.
Descrizione del venditore
Francesco Polazzi è un pittore contemporaneo di origini emiliane, attivo a Bologna, dove vive e lavora. Ha studiato Lettere e Filosofia a Bologna e poi ha ottenuto un Master in Fine Arts a Birmingham, Inghilterra. La sua pittura fonde elementi figurativi e astratti, con influenze che spaziano dal pop e dalla street art all’astrazione post-moderna, dando vita a un linguaggio visivo personale e dinamico. Nei suoi lavori coesistono forme reali e simboliche, pattern e campiture di colore, in una combinazione che invita a un dialogo tra mente e corpo, e a una interpretazione sensibile delle immagini.
“Storie dal campo quantico” – descrizione e interpretazione
In questo quadro:
Combinazione di forme e colori:
Polazzi utilizza forme fluide e colori spesso complementari per creare un effetto di forte contrasto luminoso. I colori si esaltano vicendevolmente, dando alla tela una energia vibrante e una tensione visiva che richiama il movimento continuo delle possibilità nel campo quantico.
Polimorfismo delle figure:
La composizione evoca forme che suggeriscono allo stesso tempo figure antropomorfe, paesaggi eterei o configurazioni simboliche. Non ci sono immagini fisse, ma piuttosto soglie visive in cui la percezione può oscillare tra diverse interpretazioni: una maschera, una vallata illuminata, un personaggio in divenire.
Campo delle possibilità – realtà quantica:
Il tema del “campo quantico” viene reso visivamente come uno spazio di soglia tra esistenza e non-esistenza: le forme non sono completamente definite, ma sembrano esitare tra differenti stati. Questo richiama metaforicamente l’idea della meccanica quantistica, in cui particelle e stati esistono simultaneamente in molte possibilità prima di “collassare” in una forma definitiva.
Approccio filosofico e simbolico:
Data la formazione filosofica dell’artista e la sua inclinazione a combinare astrazione e simbolismo, il quadro si presta anche a una riflessione filosofica ed esoterica: il “campo quantico” come metafora di infinite potenzialità interiori e di un dialogo tra sapere scientifico e esperienza soggettiva.
Connessione con neuroscienze ed esoterismo:
Le continue oscillazioni cromatiche e formali nel dipinto possono evocare processi di percezione e coscienza studiati dalle neuroscienze, oltre a richiamare l’idea esoterica di realtà come “rete di possibilità” in continua trasformazione.
Stile complessivo
Nel complesso, lo stile di questo quadro riflette la ricerca di un linguaggio artistico che non si limita alla mera rappresentazione, ma cerca una sintesi tra figurazione e astrazione, tra esperienza estetica e concetto filosofico, costruendo immagini che non si rivelano subito ma si scoprono e si trasformano allo sguardo dello spettatore. Questo elemento dinamico e aperto è coerente con l’approccio di Polazzi, che mescola influenze contemporanee con una narrazione visiva capace di sollecitare interpretazioni multiple.
Francesco Polazzi è un pittore contemporaneo di origini emiliane, attivo a Bologna, dove vive e lavora. Ha studiato Lettere e Filosofia a Bologna e poi ha ottenuto un Master in Fine Arts a Birmingham, Inghilterra. La sua pittura fonde elementi figurativi e astratti, con influenze che spaziano dal pop e dalla street art all’astrazione post-moderna, dando vita a un linguaggio visivo personale e dinamico. Nei suoi lavori coesistono forme reali e simboliche, pattern e campiture di colore, in una combinazione che invita a un dialogo tra mente e corpo, e a una interpretazione sensibile delle immagini.
“Storie dal campo quantico” – descrizione e interpretazione
In questo quadro:
Combinazione di forme e colori:
Polazzi utilizza forme fluide e colori spesso complementari per creare un effetto di forte contrasto luminoso. I colori si esaltano vicendevolmente, dando alla tela una energia vibrante e una tensione visiva che richiama il movimento continuo delle possibilità nel campo quantico.
Polimorfismo delle figure:
La composizione evoca forme che suggeriscono allo stesso tempo figure antropomorfe, paesaggi eterei o configurazioni simboliche. Non ci sono immagini fisse, ma piuttosto soglie visive in cui la percezione può oscillare tra diverse interpretazioni: una maschera, una vallata illuminata, un personaggio in divenire.
Campo delle possibilità – realtà quantica:
Il tema del “campo quantico” viene reso visivamente come uno spazio di soglia tra esistenza e non-esistenza: le forme non sono completamente definite, ma sembrano esitare tra differenti stati. Questo richiama metaforicamente l’idea della meccanica quantistica, in cui particelle e stati esistono simultaneamente in molte possibilità prima di “collassare” in una forma definitiva.
Approccio filosofico e simbolico:
Data la formazione filosofica dell’artista e la sua inclinazione a combinare astrazione e simbolismo, il quadro si presta anche a una riflessione filosofica ed esoterica: il “campo quantico” come metafora di infinite potenzialità interiori e di un dialogo tra sapere scientifico e esperienza soggettiva.
Connessione con neuroscienze ed esoterismo:
Le continue oscillazioni cromatiche e formali nel dipinto possono evocare processi di percezione e coscienza studiati dalle neuroscienze, oltre a richiamare l’idea esoterica di realtà come “rete di possibilità” in continua trasformazione.
Stile complessivo
Nel complesso, lo stile di questo quadro riflette la ricerca di un linguaggio artistico che non si limita alla mera rappresentazione, ma cerca una sintesi tra figurazione e astrazione, tra esperienza estetica e concetto filosofico, costruendo immagini che non si rivelano subito ma si scoprono e si trasformano allo sguardo dello spettatore. Questo elemento dinamico e aperto è coerente con l’approccio di Polazzi, che mescola influenze contemporanee con una narrazione visiva capace di sollecitare interpretazioni multiple.
