AA. VV. - Manoscritto Etiopico Ge'ez - 1790






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Questo manoscritto ge'ez portatile di AA. VV. intitolato Manoscritto Etiopico Ge'ez, con illustrazioni colorate a mano e legatura rigida, offre una testimonianza devozionale dal XVIII secolo.
Descrizione del venditore
I COLORI DEL DESERTO – CODICE MINIATO ETIOPICO SU PERGAMENA
Antico manoscritto liturgico etiopico su pergamena, scritto in lingua Geʽez, l’antico idioma sacro della Chiesa ortodossa etiope. Il codice, di formato portatile e struttura monastica, è ornato da miniature dai toni vivaci raffiguranti tre santi con aureola e barba bianca, in atteggiamento di benedizione e con frutti d’oro nelle mani — simbolo di sapienza e rivelazione. Le scritture alternano inchiostri rossi e neri, evidenziando titoli, formule liturgiche e passaggi recitativi.
MARKET VALUE
Gli esemplari di manoscritti etiopici completi e miniati su pergamena, con legatura originale in legno, si collocano oggi sul mercato antiquario internazionale in una fascia tra 1.200 e 2.500 euro, con punte superiori per copie contenenti cicli figurativi integri o rubricature ornamentali complesse. Il presente codice, pur con segni d’uso e un aspetto devoto e arcaico, conserva un forte valore devozionale e documentario.
PHYSICAL DESCRIPTION AND CONDITION
Manoscritto etiope su pergamena interamente vergata a mano in caratteri Geʽez, in rosso e nero; legatura monastica in assi di legno e cucitura a catena in fibra vegetale. Presenza di 6 miniature policrome raffiguranti santi, bordi decorativi a motivi geometrici. Alcune pagine con fori di usura. Pp. 302; (2).
FULL TITLE AND AUTHOR
Manoscritto liturgico etiopico.
Etiopia, XIX secolo.
AA. VV.
CONTEXT AND SIGNIFICANCE
Il manoscritto appartiene alla tipologia dei libri devozionali portatili (Meʽraf), destinati alla recitazione personale dei monaci e dei sacerdoti copti. Il testo, redatto in Geʽez, combina estratti di preghiere, salmi e inni liturgici, alternando rubriche e formule in rosso per la declamazione pubblica. Le miniature, stilizzate ma intense, riflettono la spiritualità contemplativa dell’Etiopia cristiana, in cui il colore e la geometria assumono valore mistico. La triplice raffigurazione dei santi rappresenta un simbolo trinitario di unità e benedizione, con chiari echi della pittura murale di Gondar del XVIII secolo.
BIOGRAPHY OF THE AUTHOR
Anonimo scriba monastico etiope. Come d’uso nella tradizione copta, i manoscritti non riportano la firma dello scrivente, ma il suo lavoro si riconosce dallo stile regolare e dalla devozione formale: la scrittura è ampia, ieratica, priva di correzioni visibili, testimonianza di una copiatura meditativa più che professionale. Il codice nasce come oggetto di fede, non di studio, e conserva un’aura sacrale propria dei testi vergati per uso liturgico privato.
PRINTING HISTORY AND CIRCULATION
Essendo un manoscritto, l’opera è unicum: ogni esemplare di questo tipo rappresenta una copiatura indipendente, tramandata in ambito conventuale e non destinata alla circolazione commerciale. Molti di questi codici giunsero in Europa nel XIX e XX secolo tramite missionari o viaggiatori, testimoniando l’incontro fra la cultura libraria africana e l’interesse antiquario occidentale. Il presente esemplare conserva la legatura e la struttura originarie, con chiara continuità tipologica rispetto ai modelli tardo-medievali.
BIBLIOGRAPHY AND REFERENCES
Uhlig, Siegbert (ed.), Encyclopaedia Aethiopica, Wiesbaden, Harrassowitz, 2003–2014.
Mercier, Jacques, L’art éthiopien: des origines au XVIIe siècle, Paris, Citadelles & Mazenod, 1997.
Derat, Marie-Laure, Le domaine des rois éthiopiens, 1270–1527, Paris, Publications de la Sorbonne, 2003.
Marrassini, Paolo, Testi Geʽez e Amharici, Firenze, Olschki, 1989.
Balicka-Witakowska, Ewa, The Illustrations of the Ethiopic Manuscripts of the Miracles of the Virgin Mary, Wiesbaden, Harrassowitz, 1997.
Il venditore si racconta
I COLORI DEL DESERTO – CODICE MINIATO ETIOPICO SU PERGAMENA
Antico manoscritto liturgico etiopico su pergamena, scritto in lingua Geʽez, l’antico idioma sacro della Chiesa ortodossa etiope. Il codice, di formato portatile e struttura monastica, è ornato da miniature dai toni vivaci raffiguranti tre santi con aureola e barba bianca, in atteggiamento di benedizione e con frutti d’oro nelle mani — simbolo di sapienza e rivelazione. Le scritture alternano inchiostri rossi e neri, evidenziando titoli, formule liturgiche e passaggi recitativi.
MARKET VALUE
Gli esemplari di manoscritti etiopici completi e miniati su pergamena, con legatura originale in legno, si collocano oggi sul mercato antiquario internazionale in una fascia tra 1.200 e 2.500 euro, con punte superiori per copie contenenti cicli figurativi integri o rubricature ornamentali complesse. Il presente codice, pur con segni d’uso e un aspetto devoto e arcaico, conserva un forte valore devozionale e documentario.
PHYSICAL DESCRIPTION AND CONDITION
Manoscritto etiope su pergamena interamente vergata a mano in caratteri Geʽez, in rosso e nero; legatura monastica in assi di legno e cucitura a catena in fibra vegetale. Presenza di 6 miniature policrome raffiguranti santi, bordi decorativi a motivi geometrici. Alcune pagine con fori di usura. Pp. 302; (2).
FULL TITLE AND AUTHOR
Manoscritto liturgico etiopico.
Etiopia, XIX secolo.
AA. VV.
CONTEXT AND SIGNIFICANCE
Il manoscritto appartiene alla tipologia dei libri devozionali portatili (Meʽraf), destinati alla recitazione personale dei monaci e dei sacerdoti copti. Il testo, redatto in Geʽez, combina estratti di preghiere, salmi e inni liturgici, alternando rubriche e formule in rosso per la declamazione pubblica. Le miniature, stilizzate ma intense, riflettono la spiritualità contemplativa dell’Etiopia cristiana, in cui il colore e la geometria assumono valore mistico. La triplice raffigurazione dei santi rappresenta un simbolo trinitario di unità e benedizione, con chiari echi della pittura murale di Gondar del XVIII secolo.
BIOGRAPHY OF THE AUTHOR
Anonimo scriba monastico etiope. Come d’uso nella tradizione copta, i manoscritti non riportano la firma dello scrivente, ma il suo lavoro si riconosce dallo stile regolare e dalla devozione formale: la scrittura è ampia, ieratica, priva di correzioni visibili, testimonianza di una copiatura meditativa più che professionale. Il codice nasce come oggetto di fede, non di studio, e conserva un’aura sacrale propria dei testi vergati per uso liturgico privato.
PRINTING HISTORY AND CIRCULATION
Essendo un manoscritto, l’opera è unicum: ogni esemplare di questo tipo rappresenta una copiatura indipendente, tramandata in ambito conventuale e non destinata alla circolazione commerciale. Molti di questi codici giunsero in Europa nel XIX e XX secolo tramite missionari o viaggiatori, testimoniando l’incontro fra la cultura libraria africana e l’interesse antiquario occidentale. Il presente esemplare conserva la legatura e la struttura originarie, con chiara continuità tipologica rispetto ai modelli tardo-medievali.
BIBLIOGRAPHY AND REFERENCES
Uhlig, Siegbert (ed.), Encyclopaedia Aethiopica, Wiesbaden, Harrassowitz, 2003–2014.
Mercier, Jacques, L’art éthiopien: des origines au XVIIe siècle, Paris, Citadelles & Mazenod, 1997.
Derat, Marie-Laure, Le domaine des rois éthiopiens, 1270–1527, Paris, Publications de la Sorbonne, 2003.
Marrassini, Paolo, Testi Geʽez e Amharici, Firenze, Olschki, 1989.
Balicka-Witakowska, Ewa, The Illustrations of the Ethiopic Manuscripts of the Miracles of the Virgin Mary, Wiesbaden, Harrassowitz, 1997.
