Philermo Fregoso - [Post Incunable] Riso de Democrito: et Pianto de Heraclito - 1515
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Riso de Democrito: et Pianto de Heraclito, 1ª edizione in questo formato, stampato a Milano nel 1515 da Zanotto da Castione, Philermo Fregoso, italiano, pergamena, 102 pagine, 216 × 159 mm.
Descrizione del venditore
LE DUE MASCHERE DELLA SAGGEZZA : IL CAVALIERE CHE INTERROGÒ IL DESTINO
Questa edizione milanese del 1515, stampata da Zanotto da Castione, offre una delle forme più compiute della meditazione morale e allegorica che attraversa il primo Cinquecento lombardo. Nei poemetti dedicati al riso di Democrito e al pianto di Eraclito, Antonio Fileremo Fregoso costruisce un itinerario interiore in cui la contraddizione tra derisione del mondo e compassione per le sue miserie diventa un processo conoscitivo. Le due figure filosofiche emergono come polarità simboliche di una stessa verità: la vana instabilità dell’umano. Il cavaliere-poeta, voce aristocratica e disincantata, traduce in terzine eleganti un dramma universale, sospeso tra moralità cristiana, scetticismo, astrologia umanistica e meditazione sulla fragilità della fortuna. L’opera, rara nella sua tiratura e fondamentale per la poesia lombarda del primo Cinquecento, è oggi una testimonianza preziosa di quel momento in cui letteratura, sapienza antica e inquietudine moderna cercarono un equilibrio nel linguaggio poetico.
MARKET VALUE
Non risultano recenti passaggi d’asta specifici per questa tiratura del 1515. Le copie milanesi di opere volgari umanistiche, soprattutto quando conservate in buono stato e con margini ampi, hanno registrato negli ultimi anni una forte crescita, con aggiudicazioni rilevanti nelle vendite specializzate. L’assenza di esemplari in commercio aumenta la rarità percepita e consente una valutazione più alta rispetto alle stampe coeve di maggior circolazione.
PHYSICAL DESCRIPTION AND CONDITION
Belle iniziali rubricate in rosso da mano successiva. Pp. (2); 96 non numerate; (2); due carte riprodotte su carta antica. Carta in buono stato generale, con bruniture leggere e larghi margini intonsi. Legatura in piena pergamena successiva. Marca tipografica sul frontespizio nitida e ben impressa.
FULL TITLE AND AUTHOR
Autore: Antonio Fileremo Fregoso
Titolo completo: Riso de Democrito: et Pianto de Heraclito compositi per il magnifico cavaliere Phileremo D. Antonio Fregoso
Luogo e stampatore: Impresso in Millano per Zanotto da Castione
Data: 1515
CONTEXT AND SIGNIFICANCE
Il Riso de Democrito fu pubblicato per la prima volta nel 1506 e ristampato nel 1507, insieme al Pianto di Eraclito. Entrambe le poesie sono in terzine e appartengono a una serie di opere allegoriche e filosofiche, tutte esempi molto raffinati di poesia umanistica, con numerosi riferimenti alla cultura classica e ispirate, dal punto di vista linguistico e stilistico, ai modelli cortesi di Dante e Petrarca; tutte riscuotono un notevole successo, vengono spesso ristampate e tradotte in francese e spagnolo. Nel primo poema Democrito introduce l'autore alle bellezze di un giardino, dove incontra Diogene e Platone, bevendo poi dagli stessi getti che, sgorgando dal seno di una statua, nutrono quei "divini" e che rappresentano la Filosofia. Nel secondo poema Dianeo conduce l'autore dal filosofo Eraclito, che si nutre di una fonte di lacrime e descrive la vita come una progressione di preoccupazioni che non possono essere evitate a causa dei piaceri dell'amore e della paura della morte; l'unico rimedio che egli permette di sperare risiede nelle poche vere amicizie. Fregoso si ritirò nella sua villa a Colturano e assunse il soprannome di "fileremo" (amante della solitudine). Il suo nome è tra i poeti citati dall'Ariosto nel suo Orlando Furioso.
Il volume appartiene alle più note testimonianze della poesia filosofico-morale lombarda del primo Cinquecento. L’opposizione tra Democrito, che ride dell’insensatezza del mondo, ed Eraclito, che ne piange la caducità, diventa un dispositivo simbolico potente: un teatro dell’anima in cui il lettore riconosce la propria oscillazione tra ironia e dolore, distacco e partecipazione.
Fregoso, educato nelle corti sforzesche, trasfonde nelle sue terzine la cultura aristocratica milanese, nutrita di retorica classica, sensibilità cristiana, astrologia morale e riflessione sulla Fortuna.
In chiave esoterica, l’opera può essere letta come rappresentazione delle due vie della conoscenza: la via solare (Democrito, riso, distacco, intelletto) e la via lunare (Eraclito, lacrime, intuizione, vulnerabilità). Tra esse si muove l’autore, figura cavalleresca che tenta di ricomporre gli opposti in una forma superiore di consapevolezza.
BIOGRAPHY OF THE AUTHOR
Antonio Fileremo Fregoso (ca. 1460 – ca. 1530), figlio illegittimo del nobile Spinetta Fregoso e legittimato dall’Imperatore, crebbe nelle corti milanesi sotto la protezione di Cicco Simonetta. Attivo nella cultura lombarda per tutta la vita, fu autore di poemetti in volgare di forte impronta morale, tra cui il Riso e Pianto, la Cerva Bianca e altre composizioni poetiche. Sposò Fiorbellina di Lodrisio Visconti e trascorse gli ultimi anni nel feudo di Colturano. La sua produzione riflette una sensibilità aristocratica, introspettiva e fortemente legata al clima intellettuale sforzesco.
PRINTING HISTORY AND CIRCULATION
L’edizione del 1515 di Zanotto da Castione rappresenta una delle prime ristampe conosciute del Riso e del Pianto. Castione, attivo a Milano tra i primi due decenni del XVI secolo, fu tipografo specializzato in testi volgari, poetici e morali. La sua produzione è oggi assai rara.
Il testo circolò originariamente in ambiente cortigiano e solo dopo il 1510 iniziò una diffusione più ampia, con successive ristampe e, nella seconda metà del secolo, anche traduzioni in francese (1547) e spagnolo (1554). Le copie superstiti delle prime edizioni sono scarse e spesso incomplete; la tiratura del 1515 è considerata tra le più difficili da reperire sul mercato antiquario.
BIBLIOGRAPHY AND REFERENCES
Treccani, Dizionario Biografico, voce Fregoso, Antonio Fileremo
EDIT16, schede relative alle edizioni castionesche del 1515 (da verificare con collazione)
Studi su poesia e umanesimo lombardo del primo Cinquecento
Ricerche sulla tradizione Democrito-Eraclito nella letteratura italiana antica
Cataloghi storici milanesi della tipografia di Zanotto da Castione
Il venditore si racconta
LE DUE MASCHERE DELLA SAGGEZZA : IL CAVALIERE CHE INTERROGÒ IL DESTINO
Questa edizione milanese del 1515, stampata da Zanotto da Castione, offre una delle forme più compiute della meditazione morale e allegorica che attraversa il primo Cinquecento lombardo. Nei poemetti dedicati al riso di Democrito e al pianto di Eraclito, Antonio Fileremo Fregoso costruisce un itinerario interiore in cui la contraddizione tra derisione del mondo e compassione per le sue miserie diventa un processo conoscitivo. Le due figure filosofiche emergono come polarità simboliche di una stessa verità: la vana instabilità dell’umano. Il cavaliere-poeta, voce aristocratica e disincantata, traduce in terzine eleganti un dramma universale, sospeso tra moralità cristiana, scetticismo, astrologia umanistica e meditazione sulla fragilità della fortuna. L’opera, rara nella sua tiratura e fondamentale per la poesia lombarda del primo Cinquecento, è oggi una testimonianza preziosa di quel momento in cui letteratura, sapienza antica e inquietudine moderna cercarono un equilibrio nel linguaggio poetico.
MARKET VALUE
Non risultano recenti passaggi d’asta specifici per questa tiratura del 1515. Le copie milanesi di opere volgari umanistiche, soprattutto quando conservate in buono stato e con margini ampi, hanno registrato negli ultimi anni una forte crescita, con aggiudicazioni rilevanti nelle vendite specializzate. L’assenza di esemplari in commercio aumenta la rarità percepita e consente una valutazione più alta rispetto alle stampe coeve di maggior circolazione.
PHYSICAL DESCRIPTION AND CONDITION
Belle iniziali rubricate in rosso da mano successiva. Pp. (2); 96 non numerate; (2); due carte riprodotte su carta antica. Carta in buono stato generale, con bruniture leggere e larghi margini intonsi. Legatura in piena pergamena successiva. Marca tipografica sul frontespizio nitida e ben impressa.
FULL TITLE AND AUTHOR
Autore: Antonio Fileremo Fregoso
Titolo completo: Riso de Democrito: et Pianto de Heraclito compositi per il magnifico cavaliere Phileremo D. Antonio Fregoso
Luogo e stampatore: Impresso in Millano per Zanotto da Castione
Data: 1515
CONTEXT AND SIGNIFICANCE
Il Riso de Democrito fu pubblicato per la prima volta nel 1506 e ristampato nel 1507, insieme al Pianto di Eraclito. Entrambe le poesie sono in terzine e appartengono a una serie di opere allegoriche e filosofiche, tutte esempi molto raffinati di poesia umanistica, con numerosi riferimenti alla cultura classica e ispirate, dal punto di vista linguistico e stilistico, ai modelli cortesi di Dante e Petrarca; tutte riscuotono un notevole successo, vengono spesso ristampate e tradotte in francese e spagnolo. Nel primo poema Democrito introduce l'autore alle bellezze di un giardino, dove incontra Diogene e Platone, bevendo poi dagli stessi getti che, sgorgando dal seno di una statua, nutrono quei "divini" e che rappresentano la Filosofia. Nel secondo poema Dianeo conduce l'autore dal filosofo Eraclito, che si nutre di una fonte di lacrime e descrive la vita come una progressione di preoccupazioni che non possono essere evitate a causa dei piaceri dell'amore e della paura della morte; l'unico rimedio che egli permette di sperare risiede nelle poche vere amicizie. Fregoso si ritirò nella sua villa a Colturano e assunse il soprannome di "fileremo" (amante della solitudine). Il suo nome è tra i poeti citati dall'Ariosto nel suo Orlando Furioso.
Il volume appartiene alle più note testimonianze della poesia filosofico-morale lombarda del primo Cinquecento. L’opposizione tra Democrito, che ride dell’insensatezza del mondo, ed Eraclito, che ne piange la caducità, diventa un dispositivo simbolico potente: un teatro dell’anima in cui il lettore riconosce la propria oscillazione tra ironia e dolore, distacco e partecipazione.
Fregoso, educato nelle corti sforzesche, trasfonde nelle sue terzine la cultura aristocratica milanese, nutrita di retorica classica, sensibilità cristiana, astrologia morale e riflessione sulla Fortuna.
In chiave esoterica, l’opera può essere letta come rappresentazione delle due vie della conoscenza: la via solare (Democrito, riso, distacco, intelletto) e la via lunare (Eraclito, lacrime, intuizione, vulnerabilità). Tra esse si muove l’autore, figura cavalleresca che tenta di ricomporre gli opposti in una forma superiore di consapevolezza.
BIOGRAPHY OF THE AUTHOR
Antonio Fileremo Fregoso (ca. 1460 – ca. 1530), figlio illegittimo del nobile Spinetta Fregoso e legittimato dall’Imperatore, crebbe nelle corti milanesi sotto la protezione di Cicco Simonetta. Attivo nella cultura lombarda per tutta la vita, fu autore di poemetti in volgare di forte impronta morale, tra cui il Riso e Pianto, la Cerva Bianca e altre composizioni poetiche. Sposò Fiorbellina di Lodrisio Visconti e trascorse gli ultimi anni nel feudo di Colturano. La sua produzione riflette una sensibilità aristocratica, introspettiva e fortemente legata al clima intellettuale sforzesco.
PRINTING HISTORY AND CIRCULATION
L’edizione del 1515 di Zanotto da Castione rappresenta una delle prime ristampe conosciute del Riso e del Pianto. Castione, attivo a Milano tra i primi due decenni del XVI secolo, fu tipografo specializzato in testi volgari, poetici e morali. La sua produzione è oggi assai rara.
Il testo circolò originariamente in ambiente cortigiano e solo dopo il 1510 iniziò una diffusione più ampia, con successive ristampe e, nella seconda metà del secolo, anche traduzioni in francese (1547) e spagnolo (1554). Le copie superstiti delle prime edizioni sono scarse e spesso incomplete; la tiratura del 1515 è considerata tra le più difficili da reperire sul mercato antiquario.
BIBLIOGRAPHY AND REFERENCES
Treccani, Dizionario Biografico, voce Fregoso, Antonio Fileremo
EDIT16, schede relative alle edizioni castionesche del 1515 (da verificare con collazione)
Studi su poesia e umanesimo lombardo del primo Cinquecento
Ricerche sulla tradizione Democrito-Eraclito nella letteratura italiana antica
Cataloghi storici milanesi della tipografia di Zanotto da Castione
