A. Bozza - (MANUSCRIPT OF ASTRONOMY AND MAGIC) De Coelo et Mundo - 1681

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A. Bozza, autore/illustratore del manoscritto De Coelo et Mundo, due volumi in latino del 1681 su Astronomia e Magia, 206 pagine, edizione illustrata.

Riepilogo creato con l’aiuto dell’IA

Descrizione del venditore

Elegitur presenta in esclusiva mondiale un manoscritto seicentesco di Astrologia e Magia del frate A.Bozza con disegni e illustrazioni, con due angeli nelle antiporte per proteggere il sapere contenuto nell'opera dalle mani del maligno

[Bozza Alessandro].

De Generatione – De Coelo et Mundo – De Phisico
Manoscritto, Italia meridionale, ca. 1681
2 voll. in-8°, con due antiporte incise**



I. Introduzione generale

L’opera qui presentata costituisce un raro e prezioso manoscritto filosofico tardo-seicentesco, articolato in due volumi e redatto nel 1681, in un momento di profonda trasformazione della cultura scientifica europea. Si tratta di un insieme di Quaestiones aristoteliche, trascritte con diligenza giovanile dal frate cappuccino Alessandro Bozza di Santomenna, allora appena diciassettenne.
Questi volumi, nati come strumenti di studio, hanno oggi un valore documentario di prim’ordine: essi permettono di osservare da vicino il modo in cui la filosofia naturale aristotelica, cuore dell’educazione religiosa, veniva insegnata, interpretata e interiorizzata in un piccolo convento dell’Italia meridionale nella seconda metà del Seicento.



II. Descrizione materiale e bibliofilica

I due volumi, in elegante formato in-8° (ca. 18 cm), sono rilegati in piena pergamena coeva, con titoli manoscritti ai dorsi secondo l’austero stile degli ambienti conventuali. L’unità materiale è compatta e armoniosa, e testimonia un’attenzione per la conservazione interna dei corsi di studio.

Le carte sono interamente manoscritte e presentano una numerazione a penna, talora irregolare (caratteristica dei quaderni composti progressivamente e poi rilegati), ma sempre leggibile e omogenea per grafia.

Elemento di grande pregio bibliofilo sono le due antiporte incise in rame, poste a introdurre ciascun volume:
• la prima con veduta marittima,
• la seconda con paesaggio collinare.

Queste immagini, dal segno netto e dalla composizione ariosa, provengono quasi certamente da rami di riuso, opportunamente inseriti al momento della legatura. La scelta non è casuale: i due paesaggi alludono simbolicamente alla duplice dimensione del cosmo aristotelico, il mondo sublunare dei mutamenti terrestri e la distesa celeste sede dei moti perfetti.



III. L’autore: il giovane cappuccino Alessandro Bozza

Alessandro Bozza non è figura nota alla storia della filosofia, e probabilmente non pubblicò nulla nel corso della sua vita. Ma proprio per questo il suo manoscritto è prezioso: esso apre una finestra sulla formazione intellettuale ordinaria, lontana dai grandi nomi e vicina ai ritmi della vita conventuale.

Nel 1681, all’età di diciassette anni, Bozza segue il tipico curriculum imposto dai Cappuccini, nel quale lo studio della filosofia naturale aristotelico-scolastica costituiva la struttura portante della preparazione alla predicazione e alla teologia. Le sue Quaestiones mostrano un sorprendente livello di rigore, indice di una scuola interna ben organizzata e di una guida magistrale competente.

I suoi appunti, pur non essendo destinati alla pubblicazione, possiedono una regolarità espositiva e una cura formale che rivelano l’orgoglio di un giovane studioso immerso nella grande tradizione del pensiero peripatetico.



IV. Contenuto dell’opera

I due volumi raccolgono appunti su tre grandi trattati aristotelici:

1. De Generatione et Corruptione

Analisi dei processi fondamentali della natura: generazione, corruzione, alterazione, mescolamento degli elementi, teoria della materia e della forma. Bozza segue fedelmente la struttura scolastica della quaestio, con argomenti pro e contra, distinguo sottili e conclusioni ordinate, secondo l’impostazione tomista.

2. De Coelo et Mundo con sezioni meteorologiche

Esposizione dell’universo aristotelico: struttura delle sfere celesti, incorruttibilità dei corpi celesti, moto circolare, rapporti tra mondo sublunare e superlunare. Le Meteorologica forniscono il quadro interpretativo per fenomeni come vapori, venti, piogge e soprattutto comete, considerate prodotti dell’esalazione terrestre.

3. De Phisico (Physica)

Il trattato fisico per eccellenza: natura, cause, moto, tempo, luogo, lo statuto dell’infinito, la possibilità del vuoto. Qui Bozza si confronta con i fondamenti concettuali della filosofia naturale: chi studia questi fogli vede letteralmente “formarsi” un filosofo secondo la tradizione canonica dello Studio ecclesiastico.



V. Significato storico e culturale

L’opera sorge in un momento cruciale: gli anni attorno al 1680 sono caratterizzati da una drammatica tensione tra il vecchio e il nuovo nella scienza europea.
• La tradizione aristotelica domina ancora negli ordini religiosi, nei seminari e nei collegi universitari cattolici.
• Allo stesso tempo, i cieli osservati da Newton, Flamsteed, Kirch e altri astronomi stanno rivelando un universo che smentisce molte tesi aristoteliche, in particolare dopo la spettacolare apparizione della grande cometa del 1680.
• Il meccanicismo cartesiano e l’esperimentalismo inglese stanno aprendo nuove strade; ma nelle scuole religiose la dottrina aristotelico-tomista rimane normativa, per fedeltà alla tradizione e per cautela dottrinale.

Il manoscritto di Bozza rappresenta dunque un documento perfetto per comprendere come il Seicento periferico recepisse (o ignorasse deliberatamente) la rivoluzione scientifica in corso. È la voce di una cultura che resiste, non per ottusità, ma per fedeltà a un sistema educativo millenario, che nel suo ambito rimaneva pienamente funzionale.



VI. Le antiporte incise: attribuzione e simbolismo

Le due antiporte in rame, certamente anteriori o contemporanee al manoscritto ma non prodotte appositamente, rappresentano paesaggi vasti e sereni. La veduta marittima evoca l’elemento fluido e instabile, la dinamicità della generazione e della corruzione; la scena collinare rinvia alla stabilità del mondo terrestre, al dominio dell’esperienza sensibile.

Lo stile, caratterizzato da una linea brillante e da una prospettiva ariosa, mostra affinità con la calcografia italiana barocca, probabilmente di ambiente veneziano o napoletano, benché l’autore rimanga anonimo. L’inserimento di tali immagini in un’opera manoscritta indica un desiderio di conferirle una dignità libraria quasi tipografica, raro nei manoscritti di studio.



VII. Impatto e funzione nella società dell’epoca

Sebbene questo manoscritto non avesse la vocazione alla pubblicazione, il suo impatto culturale fu comunque concreto:
• servì come strumento formativo per un giovane destinato alla predicazione e allo studio teologico;
• rappresenta il livello reale della filosofia insegnata nei conventi cappuccini, spesso più conservatrice rispetto alle accademie urbane;
• testimonia come la metodologia scolastica (quaestiones, tesi, articoli, disputationes) fosse ancora vivissima e funzionale nella didattica;
• costituisce un frammento della “cultura media” del tardo Seicento, il tessuto connettivo che ha garantito la continuità intellettuale tra Medioevo e Illuminismo.

Oggi, in un panorama dominato dalla stampa, un manoscritto come questo ha un fascino particolare: esso è unico, non replicabile, portatore della voce diretta di uno studente, con le sue esitazioni, i suoi entusiasmi, la sua grafia e il suo mondo.



VIII. Conclusione

Il manoscritto di Alessandro Bozza non è soltanto un quaderno di studio: è una testimonianza vivente del modo in cui la cultura aristotelica ha formato generazioni di religiosi, proprio nel momento in cui la scienza moderna stava imponendo nuove visioni del cosmo.

La somma di:
• rigore scolastico,
• eleganza materiale,
• preziose antiporte incise,
• contesto storico vibrante,
• autenticità manoscritta,

lo rende un esemplare di altissimo interesse per il bibliofilo, per lo storico della filosofia, per il paleografo e per chiunque desideri comprendere come il sapere fosse trasmesso prima dell’irruzione definitiva della scienza moderna.

Un piccolo libro, dunque, ma capace di raccontare un mondo intero: quello di un giovane frate meridionale che, nel 1681, studia Aristotele mentre, lontano da lui, l’Europa scopre un cielo nuovo.



Collazione e stato di preservazione

2 volumi in-8° (cm.18), legature coeve in piena pergamena con titoli manoscritti ai dorsi; cc. 48 [66] 43-77, [4] 169 [i.e. 170] 174-206 [2b] numerate a mano in ottimo stato; con 2 belle tavole incise in rame alle antiporte

Termini e condizioni di spedizione

L'opera verra' agiata in un saldo e sicuro imballaggio e con una spedizione veloce ed assicurata vi permettera' di ottenere il libro in sole 24h lavorative nei paesi UE, mentre per i paesi extra UE saranno necessarie solamente 72h lavorative. Si ricorda che eventuali dazi doganali per i paesi extra UE saranno a carico dell'acquirente


Elegitur presenta in esclusiva mondiale un manoscritto seicentesco di Astrologia e Magia del frate A.Bozza con disegni e illustrazioni, con due angeli nelle antiporte per proteggere il sapere contenuto nell'opera dalle mani del maligno

[Bozza Alessandro].

De Generatione – De Coelo et Mundo – De Phisico
Manoscritto, Italia meridionale, ca. 1681
2 voll. in-8°, con due antiporte incise**



I. Introduzione generale

L’opera qui presentata costituisce un raro e prezioso manoscritto filosofico tardo-seicentesco, articolato in due volumi e redatto nel 1681, in un momento di profonda trasformazione della cultura scientifica europea. Si tratta di un insieme di Quaestiones aristoteliche, trascritte con diligenza giovanile dal frate cappuccino Alessandro Bozza di Santomenna, allora appena diciassettenne.
Questi volumi, nati come strumenti di studio, hanno oggi un valore documentario di prim’ordine: essi permettono di osservare da vicino il modo in cui la filosofia naturale aristotelica, cuore dell’educazione religiosa, veniva insegnata, interpretata e interiorizzata in un piccolo convento dell’Italia meridionale nella seconda metà del Seicento.



II. Descrizione materiale e bibliofilica

I due volumi, in elegante formato in-8° (ca. 18 cm), sono rilegati in piena pergamena coeva, con titoli manoscritti ai dorsi secondo l’austero stile degli ambienti conventuali. L’unità materiale è compatta e armoniosa, e testimonia un’attenzione per la conservazione interna dei corsi di studio.

Le carte sono interamente manoscritte e presentano una numerazione a penna, talora irregolare (caratteristica dei quaderni composti progressivamente e poi rilegati), ma sempre leggibile e omogenea per grafia.

Elemento di grande pregio bibliofilo sono le due antiporte incise in rame, poste a introdurre ciascun volume:
• la prima con veduta marittima,
• la seconda con paesaggio collinare.

Queste immagini, dal segno netto e dalla composizione ariosa, provengono quasi certamente da rami di riuso, opportunamente inseriti al momento della legatura. La scelta non è casuale: i due paesaggi alludono simbolicamente alla duplice dimensione del cosmo aristotelico, il mondo sublunare dei mutamenti terrestri e la distesa celeste sede dei moti perfetti.



III. L’autore: il giovane cappuccino Alessandro Bozza

Alessandro Bozza non è figura nota alla storia della filosofia, e probabilmente non pubblicò nulla nel corso della sua vita. Ma proprio per questo il suo manoscritto è prezioso: esso apre una finestra sulla formazione intellettuale ordinaria, lontana dai grandi nomi e vicina ai ritmi della vita conventuale.

Nel 1681, all’età di diciassette anni, Bozza segue il tipico curriculum imposto dai Cappuccini, nel quale lo studio della filosofia naturale aristotelico-scolastica costituiva la struttura portante della preparazione alla predicazione e alla teologia. Le sue Quaestiones mostrano un sorprendente livello di rigore, indice di una scuola interna ben organizzata e di una guida magistrale competente.

I suoi appunti, pur non essendo destinati alla pubblicazione, possiedono una regolarità espositiva e una cura formale che rivelano l’orgoglio di un giovane studioso immerso nella grande tradizione del pensiero peripatetico.



IV. Contenuto dell’opera

I due volumi raccolgono appunti su tre grandi trattati aristotelici:

1. De Generatione et Corruptione

Analisi dei processi fondamentali della natura: generazione, corruzione, alterazione, mescolamento degli elementi, teoria della materia e della forma. Bozza segue fedelmente la struttura scolastica della quaestio, con argomenti pro e contra, distinguo sottili e conclusioni ordinate, secondo l’impostazione tomista.

2. De Coelo et Mundo con sezioni meteorologiche

Esposizione dell’universo aristotelico: struttura delle sfere celesti, incorruttibilità dei corpi celesti, moto circolare, rapporti tra mondo sublunare e superlunare. Le Meteorologica forniscono il quadro interpretativo per fenomeni come vapori, venti, piogge e soprattutto comete, considerate prodotti dell’esalazione terrestre.

3. De Phisico (Physica)

Il trattato fisico per eccellenza: natura, cause, moto, tempo, luogo, lo statuto dell’infinito, la possibilità del vuoto. Qui Bozza si confronta con i fondamenti concettuali della filosofia naturale: chi studia questi fogli vede letteralmente “formarsi” un filosofo secondo la tradizione canonica dello Studio ecclesiastico.



V. Significato storico e culturale

L’opera sorge in un momento cruciale: gli anni attorno al 1680 sono caratterizzati da una drammatica tensione tra il vecchio e il nuovo nella scienza europea.
• La tradizione aristotelica domina ancora negli ordini religiosi, nei seminari e nei collegi universitari cattolici.
• Allo stesso tempo, i cieli osservati da Newton, Flamsteed, Kirch e altri astronomi stanno rivelando un universo che smentisce molte tesi aristoteliche, in particolare dopo la spettacolare apparizione della grande cometa del 1680.
• Il meccanicismo cartesiano e l’esperimentalismo inglese stanno aprendo nuove strade; ma nelle scuole religiose la dottrina aristotelico-tomista rimane normativa, per fedeltà alla tradizione e per cautela dottrinale.

Il manoscritto di Bozza rappresenta dunque un documento perfetto per comprendere come il Seicento periferico recepisse (o ignorasse deliberatamente) la rivoluzione scientifica in corso. È la voce di una cultura che resiste, non per ottusità, ma per fedeltà a un sistema educativo millenario, che nel suo ambito rimaneva pienamente funzionale.



VI. Le antiporte incise: attribuzione e simbolismo

Le due antiporte in rame, certamente anteriori o contemporanee al manoscritto ma non prodotte appositamente, rappresentano paesaggi vasti e sereni. La veduta marittima evoca l’elemento fluido e instabile, la dinamicità della generazione e della corruzione; la scena collinare rinvia alla stabilità del mondo terrestre, al dominio dell’esperienza sensibile.

Lo stile, caratterizzato da una linea brillante e da una prospettiva ariosa, mostra affinità con la calcografia italiana barocca, probabilmente di ambiente veneziano o napoletano, benché l’autore rimanga anonimo. L’inserimento di tali immagini in un’opera manoscritta indica un desiderio di conferirle una dignità libraria quasi tipografica, raro nei manoscritti di studio.



VII. Impatto e funzione nella società dell’epoca

Sebbene questo manoscritto non avesse la vocazione alla pubblicazione, il suo impatto culturale fu comunque concreto:
• servì come strumento formativo per un giovane destinato alla predicazione e allo studio teologico;
• rappresenta il livello reale della filosofia insegnata nei conventi cappuccini, spesso più conservatrice rispetto alle accademie urbane;
• testimonia come la metodologia scolastica (quaestiones, tesi, articoli, disputationes) fosse ancora vivissima e funzionale nella didattica;
• costituisce un frammento della “cultura media” del tardo Seicento, il tessuto connettivo che ha garantito la continuità intellettuale tra Medioevo e Illuminismo.

Oggi, in un panorama dominato dalla stampa, un manoscritto come questo ha un fascino particolare: esso è unico, non replicabile, portatore della voce diretta di uno studente, con le sue esitazioni, i suoi entusiasmi, la sua grafia e il suo mondo.



VIII. Conclusione

Il manoscritto di Alessandro Bozza non è soltanto un quaderno di studio: è una testimonianza vivente del modo in cui la cultura aristotelica ha formato generazioni di religiosi, proprio nel momento in cui la scienza moderna stava imponendo nuove visioni del cosmo.

La somma di:
• rigore scolastico,
• eleganza materiale,
• preziose antiporte incise,
• contesto storico vibrante,
• autenticità manoscritta,

lo rende un esemplare di altissimo interesse per il bibliofilo, per lo storico della filosofia, per il paleografo e per chiunque desideri comprendere come il sapere fosse trasmesso prima dell’irruzione definitiva della scienza moderna.

Un piccolo libro, dunque, ma capace di raccontare un mondo intero: quello di un giovane frate meridionale che, nel 1681, studia Aristotele mentre, lontano da lui, l’Europa scopre un cielo nuovo.



Collazione e stato di preservazione

2 volumi in-8° (cm.18), legature coeve in piena pergamena con titoli manoscritti ai dorsi; cc. 48 [66] 43-77, [4] 169 [i.e. 170] 174-206 [2b] numerate a mano in ottimo stato; con 2 belle tavole incise in rame alle antiporte

Termini e condizioni di spedizione

L'opera verra' agiata in un saldo e sicuro imballaggio e con una spedizione veloce ed assicurata vi permettera' di ottenere il libro in sole 24h lavorative nei paesi UE, mentre per i paesi extra UE saranno necessarie solamente 72h lavorative. Si ricorda che eventuali dazi doganali per i paesi extra UE saranno a carico dell'acquirente


Dettagli

Numero di Libri
1
Soggetto
Astronomia, Esoterismo, Illustrati, Incunabuli e prime stampe
Titolo del Libro
(MANUSCRIPT OF ASTRONOMY AND MAGIC) De Coelo et Mundo
Autore/ Illustratore
A. Bozza
Condizione
Ottime
Anno di pubblicazione dell’oggetto più vecchio
1681
Edizione
Edizione illustrata, Stampa speciale
Lingua
Italiano, Latino
Lingua originale
Legatura
Pergamena
Numero di pagine
206
Venduto da
ItaliaVerificato
170
Oggetti venduti
97,92%
Privato

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