Massimo Stanzione (1585-1656), Seguace di - Putti con ghirlande di fiori





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Putti con ghirlande di fiori, dipinto a olio del XVIII secolo originario dell’Italia, attribuito a un seguace di Massimo Stanzione, venduto con cornice.
Descrizione del venditore
Il decorativo dipinto qui proposto, attribuibile ad un seguace di Massimo Stanzione, raffigura un gruppo di putti, immersi in un’atmosfera aerea e luminosa, sospesi in un fondo di nubi soffuse. La composizione si sviluppa orizzontalmente con andamento ritmico e armonico: i fanciulli sono disposti in lieve diagonale, creando un mirabile equilibrio tra pieni e vuoti, movimenti e soste. I putti, nudi e morbidi nelle carni, sono colti in pose naturali e variate, animate da gesti delicati e da un sottile gioco di sguardi.
Stilisticamente , la morbidezza degli incarnati e la dolcezza dei volti rimandano a un ideale di bellezza idealizzata, tipico della cultura stanzionesca. La luce è diffusa e avvolgente, modella i corpi con passaggi tonali graduati e vellutati. La pennellata è fluida, sottile, quasi levigata, e diventa più mossa nelle nuvole e negli incantevoli dettagli floreali delle ghirlande.
Le cromie sono tenui e armoniose: rosa perlacei, avori caldi e verdi smorzati si fondono in una gamma raffinata e luminosa. Ne scaturisce un’immagine di grazia composta, in cui il naturalismo temperato si unisce a un’eleganza rassicurante, conferendo alla scena un carattere decorativo e al contempo poeticamente sospeso.
La tela proviene da una dimora piemontese.
A corredo dell’opera è presente una più recente e patinata cornice, in omaggio.
Dimensioni: 100 cm x 79 cm.
Il decorativo dipinto qui proposto, attribuibile ad un seguace di Massimo Stanzione, raffigura un gruppo di putti, immersi in un’atmosfera aerea e luminosa, sospesi in un fondo di nubi soffuse. La composizione si sviluppa orizzontalmente con andamento ritmico e armonico: i fanciulli sono disposti in lieve diagonale, creando un mirabile equilibrio tra pieni e vuoti, movimenti e soste. I putti, nudi e morbidi nelle carni, sono colti in pose naturali e variate, animate da gesti delicati e da un sottile gioco di sguardi.
Stilisticamente , la morbidezza degli incarnati e la dolcezza dei volti rimandano a un ideale di bellezza idealizzata, tipico della cultura stanzionesca. La luce è diffusa e avvolgente, modella i corpi con passaggi tonali graduati e vellutati. La pennellata è fluida, sottile, quasi levigata, e diventa più mossa nelle nuvole e negli incantevoli dettagli floreali delle ghirlande.
Le cromie sono tenui e armoniose: rosa perlacei, avori caldi e verdi smorzati si fondono in una gamma raffinata e luminosa. Ne scaturisce un’immagine di grazia composta, in cui il naturalismo temperato si unisce a un’eleganza rassicurante, conferendo alla scena un carattere decorativo e al contempo poeticamente sospeso.
La tela proviene da una dimora piemontese.
A corredo dell’opera è presente una più recente e patinata cornice, in omaggio.
Dimensioni: 100 cm x 79 cm.

