IABO - Fidel (Portrait of Fidel)

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David López-Carcedo
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IABO Fidel (Ritratto di Fidel) è una stampa offset firmata a mano in edizione limitata, Italia, 2020+, 30 x 30 cm (disegno interno 20 x 20 cm), timbrata e numerata con certificato di autenticità, stile Pop Art, venduta direttamente dall'artista, in ottime condizioni.

Riepilogo creato con l’aiuto dell’IA

Descrizione del venditore

Multiplo su carta Fedrigoni 300 gr in edizione limitata
Dimensioni totali 30x30 cm disegno interno 20x20 cm
Timbrato, numerato, firmato a mano dall'artista con certificato di autenticità

Oggetto da collezione
Cornice non inclusa
Spedizione veloce con UPS
-Instagram @iabo

A primo impatto, Iabo (Napoli, 1980) si ispira alla Pop Art degli anni Ottanta. Indaga la linea e ne studia la forma. E ne fa un’ossessione vera e propria, seguendo una costante ricerca della perfezione meccanica, ma in modo artigianale. In Iabo il confine tra uomo e macchina è molto sottile. Le sue creazioni sono tecnicamente perfette. Un'ossessione che lo ha portato a sperimentare e a configurare un linguaggio molto personale. In parte derivato dall’esperienza della Street Art, in parte da un radicato senso della misura che emerge da tutti i suoi lavori. Il suo ciclo pittorico si può ricondurre a alcuni filoni, leit motiv ricorrenti. Che si tratti di profili antropomorfi o di cassette della posta, di marchi prestigiosi o di soggetti popolari, poco importa. Tutto viene filtrato attraverso la lente di Iabo, che li connota e li identifica in un marchio ben preciso: il suo.

Un passato da scrittore, una personalità camaleontica, un forte senso etico. Molti i processi di selezione attuati sull’immaginario comune, ridotto sempre più al nucleo. E rivestito di eleganza. Sarebbe il caso di dire “less is more”. E proprio così. La riconoscibilità non si perde nell’approccio minimal, ma si esalta in pochi tratti essenziali che mai disorientano l’osservatore. Il gioco ironico delle combinazioni, la gamma cromatica leggermente sfumata, il colore uniforme, la progressione di nuance, il tratto deciso. Nessun artificio, semmai un eccitante gioco ai limiti del cinismo più radicale.
Accostamenti insoliti tra immagini e significati apparentemente disgiunti, ma sempre funzionali a veicolare un discorso positivo. Politicamente corretto. Mai a favore dell’estetica.
I lavori di Iabo sono molto attuali, utili a identificare un momento storico piuttosto che un sentimento comune. I suoi personaggi comunicano, cercano soluzioni, colmano distanze, intessono relazioni e innescano reazioni.
Un lavoro di de-costruzione e ri-costruzione continua. Fuori e dentro la tela. Si parte da un tema e ne scaturiscono infinite declinazioni. Sia che si tratti della linea del parcheggio, sia di un bene di consumo plurimo, il ciclo vitale dell’opera resta sempre irrimediabilmente incorrotto e deflazionato.
Il consumismo prende vita in un universo ipotetico, riconoscibile e non reale. In un formato ripetibile, moralmente etico e personalizzabile. Assolutamente versatile, esteticamente perfetto. Semplice, pulito, fruibile. La sua produzione pittorica si sta sempre più orientando verso l’uso del plexiglass come materiale d’eccellenza per enfatizzare ancora di più il discorso sulla pulizia delle linee compositive.
Iabo conosce sicuramente il valore del viral marketing. I suoi lavori arrivano a coprire superfici di oltre cinque metri, abbattendo il confine tra reale e immaginario, tra essere umano e supereroe.
Se nell’arte tutto è possibile, nell’universo di Iabo la realtà supera la fantasia. Nonostante l’immaginario popolare, iconico, pop, non sia uno stile per tutti. Le sue elaborazioni sono estremamente raffinate e pensate per un’élite di estimatori che ne colgano il senso primario: oltre l’estetica, la simmetria e l’armonia complessiva.
Alla base dei suoi costrutti c’è una ferma denuncia dell’appiattimento culturale. La provocazione, l’immediatezza, il carattere estemporaneo sottendono a una poetica ben studiata, intelligente, colta e a colpo sicuro. La democraticità, il senso di schiettezza, l’originalità lo connotano come un artista/intellettuale figlio del suo tempo. Un impegno irrinunciabile alla base di ogni creazione.
Seppur giovanissimo, Iabo riesce naturalmente e con estrema semplicità a trattare temi sensibili e a risolvere (purtroppo solo sulla tela) i conflitti esistenziali che attanagliano la nostra società.

Michele Luca Nero (fonte Artibune)

IABO fa parte dello stesso movimento di street art di: Shepard Fairey 'Obey Giant', Banksy, Invader, Alec Monopoly, Nomen, Jef Aérosol, JR, C215, Rero, Kaws, D Face, Sandra Chevrier, FinDac, Os Gemeos, Gregos, Jonone, M chat, Taki 183, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Insane 51, Pichi Avo, pop art, pichiavo, Seen, Cope2, Seth, Mr Brainwash, Atlas, Blek le Rat, 1up, John Perello, Futura 2000.

Multiplo su carta Fedrigoni 300 gr in edizione limitata
Dimensioni totali 30x30 cm disegno interno 20x20 cm
Timbrato, numerato, firmato a mano dall'artista con certificato di autenticità

Oggetto da collezione
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-Instagram @iabo

A primo impatto, Iabo (Napoli, 1980) si ispira alla Pop Art degli anni Ottanta. Indaga la linea e ne studia la forma. E ne fa un’ossessione vera e propria, seguendo una costante ricerca della perfezione meccanica, ma in modo artigianale. In Iabo il confine tra uomo e macchina è molto sottile. Le sue creazioni sono tecnicamente perfette. Un'ossessione che lo ha portato a sperimentare e a configurare un linguaggio molto personale. In parte derivato dall’esperienza della Street Art, in parte da un radicato senso della misura che emerge da tutti i suoi lavori. Il suo ciclo pittorico si può ricondurre a alcuni filoni, leit motiv ricorrenti. Che si tratti di profili antropomorfi o di cassette della posta, di marchi prestigiosi o di soggetti popolari, poco importa. Tutto viene filtrato attraverso la lente di Iabo, che li connota e li identifica in un marchio ben preciso: il suo.

Un passato da scrittore, una personalità camaleontica, un forte senso etico. Molti i processi di selezione attuati sull’immaginario comune, ridotto sempre più al nucleo. E rivestito di eleganza. Sarebbe il caso di dire “less is more”. E proprio così. La riconoscibilità non si perde nell’approccio minimal, ma si esalta in pochi tratti essenziali che mai disorientano l’osservatore. Il gioco ironico delle combinazioni, la gamma cromatica leggermente sfumata, il colore uniforme, la progressione di nuance, il tratto deciso. Nessun artificio, semmai un eccitante gioco ai limiti del cinismo più radicale.
Accostamenti insoliti tra immagini e significati apparentemente disgiunti, ma sempre funzionali a veicolare un discorso positivo. Politicamente corretto. Mai a favore dell’estetica.
I lavori di Iabo sono molto attuali, utili a identificare un momento storico piuttosto che un sentimento comune. I suoi personaggi comunicano, cercano soluzioni, colmano distanze, intessono relazioni e innescano reazioni.
Un lavoro di de-costruzione e ri-costruzione continua. Fuori e dentro la tela. Si parte da un tema e ne scaturiscono infinite declinazioni. Sia che si tratti della linea del parcheggio, sia di un bene di consumo plurimo, il ciclo vitale dell’opera resta sempre irrimediabilmente incorrotto e deflazionato.
Il consumismo prende vita in un universo ipotetico, riconoscibile e non reale. In un formato ripetibile, moralmente etico e personalizzabile. Assolutamente versatile, esteticamente perfetto. Semplice, pulito, fruibile. La sua produzione pittorica si sta sempre più orientando verso l’uso del plexiglass come materiale d’eccellenza per enfatizzare ancora di più il discorso sulla pulizia delle linee compositive.
Iabo conosce sicuramente il valore del viral marketing. I suoi lavori arrivano a coprire superfici di oltre cinque metri, abbattendo il confine tra reale e immaginario, tra essere umano e supereroe.
Se nell’arte tutto è possibile, nell’universo di Iabo la realtà supera la fantasia. Nonostante l’immaginario popolare, iconico, pop, non sia uno stile per tutti. Le sue elaborazioni sono estremamente raffinate e pensate per un’élite di estimatori che ne colgano il senso primario: oltre l’estetica, la simmetria e l’armonia complessiva.
Alla base dei suoi costrutti c’è una ferma denuncia dell’appiattimento culturale. La provocazione, l’immediatezza, il carattere estemporaneo sottendono a una poetica ben studiata, intelligente, colta e a colpo sicuro. La democraticità, il senso di schiettezza, l’originalità lo connotano come un artista/intellettuale figlio del suo tempo. Un impegno irrinunciabile alla base di ogni creazione.
Seppur giovanissimo, Iabo riesce naturalmente e con estrema semplicità a trattare temi sensibili e a risolvere (purtroppo solo sulla tela) i conflitti esistenziali che attanagliano la nostra società.

Michele Luca Nero (fonte Artibune)

IABO fa parte dello stesso movimento di street art di: Shepard Fairey 'Obey Giant', Banksy, Invader, Alec Monopoly, Nomen, Jef Aérosol, JR, C215, Rero, Kaws, D Face, Sandra Chevrier, FinDac, Os Gemeos, Gregos, Jonone, M chat, Taki 183, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Insane 51, Pichi Avo, pop art, pichiavo, Seen, Cope2, Seth, Mr Brainwash, Atlas, Blek le Rat, 1up, John Perello, Futura 2000.

Dettagli

Artista
IABO
Venduto da
Direttamente dall’artista
Edizione
Edizione limitata
Titolo dell'opera
Fidel (Portrait of Fidel)
Tecnica
Stampa offset
Firma
Firmato a mano
Paese d’origine
Italia
Condizione
Eccellenti condizioni
Altezza
30 cm
Larghezza
30 cm
Stile
Pop Art
Periodo
2020+
Venduto con cornice
No
ItaliaVerificato
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