Pārśvanātha, 23° Tīrthaṅkara - Antico - Raro bronzo votivo Jain raffigurante Pārśvanātha con iscrizione devozionale alla base, XVII secolo - 1650-1700 Impero Moghul (1526-1857) - Pārśvanātha






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India, Pārśvanātha, 23° Tīrthaṅkara, rara statua votiva in bronzo del XVII secolo nello stile dell’Impero Moghul, alta 6 cm, originale con lievi segni del tempo.
Descrizione del venditore
Raro bronzo votivo Jain raffigurante Pārśvanātha con iscrizione devozionale alla base, XVII secolo, India
Raro bronzo votivo in lega di rame raffigurante il Tīrthaṅkara Pārśvanātha, riconoscibile dal caratteristico nāga a più teste che forma il baldacchino protettivo sopra il capo della figura. Il Tīrthaṅkara è rappresentato in meditazione yogica, a gambe incrociate e con le mani in dhyānamudrā, secondo un modello iconografico arcaico e stilizzato tipico delle produzioni religiose dell’India centrale. Sul retro della base è incisa una breve iscrizione devozionale eseguita in una forma estremamente semplificata e popolare della scrittura devanāgarī: pur con grafia irregolare e in alcuni punti abrasa, sono riconoscibili con buona sicurezza i segni iniziali श्री (śrī) e la sequenza पार (pār), interpretabili come riferimento esplicito a Pārśvanātha. La formula, benché non integralmente leggibile, corrisponde molto probabilmente alla dedica abbreviata श्री पार्श्व / śrī pārśva, oppure alla forma leggermente più estesa श्री पार्श्वनाथ / śrī pārśvanātha, comune nelle iscrizioni votive legate al culto jainista. La presenza della scritta conferma l’originaria funzione devozionale della figura, destinato con ogni probabilità a un ambito privato o a piccoli santuari locali. L’opera appartiene alla tradizione artigianale dell’India centro-occidentale, con probabile origine nelle regioni tribali del Madhya Pradesh o del Chhattisgarh del XVII secolo, dove il repertorio jainista veniva rielaborato secondo forme semplificate e spontanee.
Oggetto di particolare fascino arcaico, unisce la potenza simbolica del 23° Tīrthaṅkara alla semplicità devota delle produzioni votive locali.
Traslitterazione (ricostruzione epigrafica più probabile):
śrī pārśva / śrī pārśvanātha
Traduzione:
“Venerabile Pārśva” / “Omaggio al venerabile Signore Pārśvanātha.”
N.B.
Per motivi amministrativi, ai compratori italiani è richiesto il codice fiscale, dato essenziale per la regolare emissione della fattura elettronica.
Per motivi amministrativi legati alle vigenti normative italiane, al momento dell'acquisto i clienti esteri sono pregati di fornire il loro luogo e data di nascita tramite messaggio di posta sull'apposito form di Catawiki.
Il venditore si racconta
Raro bronzo votivo Jain raffigurante Pārśvanātha con iscrizione devozionale alla base, XVII secolo, India
Raro bronzo votivo in lega di rame raffigurante il Tīrthaṅkara Pārśvanātha, riconoscibile dal caratteristico nāga a più teste che forma il baldacchino protettivo sopra il capo della figura. Il Tīrthaṅkara è rappresentato in meditazione yogica, a gambe incrociate e con le mani in dhyānamudrā, secondo un modello iconografico arcaico e stilizzato tipico delle produzioni religiose dell’India centrale. Sul retro della base è incisa una breve iscrizione devozionale eseguita in una forma estremamente semplificata e popolare della scrittura devanāgarī: pur con grafia irregolare e in alcuni punti abrasa, sono riconoscibili con buona sicurezza i segni iniziali श्री (śrī) e la sequenza पार (pār), interpretabili come riferimento esplicito a Pārśvanātha. La formula, benché non integralmente leggibile, corrisponde molto probabilmente alla dedica abbreviata श्री पार्श्व / śrī pārśva, oppure alla forma leggermente più estesa श्री पार्श्वनाथ / śrī pārśvanātha, comune nelle iscrizioni votive legate al culto jainista. La presenza della scritta conferma l’originaria funzione devozionale della figura, destinato con ogni probabilità a un ambito privato o a piccoli santuari locali. L’opera appartiene alla tradizione artigianale dell’India centro-occidentale, con probabile origine nelle regioni tribali del Madhya Pradesh o del Chhattisgarh del XVII secolo, dove il repertorio jainista veniva rielaborato secondo forme semplificate e spontanee.
Oggetto di particolare fascino arcaico, unisce la potenza simbolica del 23° Tīrthaṅkara alla semplicità devota delle produzioni votive locali.
Traslitterazione (ricostruzione epigrafica più probabile):
śrī pārśva / śrī pārśvanātha
Traduzione:
“Venerabile Pārśva” / “Omaggio al venerabile Signore Pārśvanātha.”
N.B.
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