Scultura votiva di un porta lume a forma di Mangusta in Bronzo - Fusione di bronzo a cera a perdere - Nepal - XIX secolo






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Scultura votiva di un porta-lume in bronzo a forma di mangusta, realizzata in Nepal con fusione a cera persa nel XIX secolo, dimensioni 10 cm di larghezza, 11 cm di altezza e 5,5 cm di profondità, in buone condizioni.
Descrizione del venditore
Nel contesto religioso nepalese, la luce è simbolo di saggezza e illuminazione spirituale, motivo per cui i portalumi sono elementi essenziali nella pratica devozionale. Durante le cerimonie, le fiamme vengono accese in segno di purezza, protezione e guida spirituale.
Il raffinato portalume votivo, realizzato con la tecnica della fusione a cera persa, è caratterizzato da una struttura armoniosa, impreziosita da motivi decorativi a rilievo e dettagli cesellati con estrema cura. La figura cardine è la mangusta rappresentata in una postura vigile, occhi tondi, sguardo penetrante e denti ben visibili.
Sulla sua schiena si distingue un drappo finemente modellato, dal quale si erge il porta lume.
L’animale, spesso associato a poteri protettivi e alla capacità di vincere il male, in particolare per la sua leggendaria abilità nel contrastare i serpenti, simboli di pericolo e caos, è inoltre ornato da un collare, dettaglio che ne accentua il valore simbolico e la possibile associazione con le pratiche religiose o cerimoniali.
L’integrazione del porta lume votivo suggerisce che l’opera fosse destinata a un ambiente sacro, dove la luce serviva a simboleggiare la presenza del divino.
La coppa destinata a contenere la fiamma è elegantemente modellata, con bordi finemente lavorati a fior di loto tipici dell’iconografia buddhista e hindu.
La qualità della fusione e la cura dei dettagli dimostrano la perizia dell’artigiano, rendendo l’opera un raro esempio di arte votiva del Nepal tra il XVIII e il XIX secolo.
L’opera si presenta in buone condizioni conservative, con patina originale ben preservata e minimi segni di usura compatibili con l’età e l’uso liturgico. La vaschetta del porta lume è leggermente rovinata, ma il difetto non pregiudica la piacevolezza di questo splendido e raro oggetto da collezione.
N.B.
Per motivi amministrativi, ai compratori italiani è richiesto il codice fiscale, dato essenziale per la regolare emissione della fattura elettronica.
Per motivi amministrativi legati alle vigenti normative italiane, al momento dell'acquisto i clienti esteri sono pregati di fornire il loro luogo e data di nascita tramite messaggio di posta sull'apposito form di Catawiki.
Il venditore si racconta
Nel contesto religioso nepalese, la luce è simbolo di saggezza e illuminazione spirituale, motivo per cui i portalumi sono elementi essenziali nella pratica devozionale. Durante le cerimonie, le fiamme vengono accese in segno di purezza, protezione e guida spirituale.
Il raffinato portalume votivo, realizzato con la tecnica della fusione a cera persa, è caratterizzato da una struttura armoniosa, impreziosita da motivi decorativi a rilievo e dettagli cesellati con estrema cura. La figura cardine è la mangusta rappresentata in una postura vigile, occhi tondi, sguardo penetrante e denti ben visibili.
Sulla sua schiena si distingue un drappo finemente modellato, dal quale si erge il porta lume.
L’animale, spesso associato a poteri protettivi e alla capacità di vincere il male, in particolare per la sua leggendaria abilità nel contrastare i serpenti, simboli di pericolo e caos, è inoltre ornato da un collare, dettaglio che ne accentua il valore simbolico e la possibile associazione con le pratiche religiose o cerimoniali.
L’integrazione del porta lume votivo suggerisce che l’opera fosse destinata a un ambiente sacro, dove la luce serviva a simboleggiare la presenza del divino.
La coppa destinata a contenere la fiamma è elegantemente modellata, con bordi finemente lavorati a fior di loto tipici dell’iconografia buddhista e hindu.
La qualità della fusione e la cura dei dettagli dimostrano la perizia dell’artigiano, rendendo l’opera un raro esempio di arte votiva del Nepal tra il XVIII e il XIX secolo.
L’opera si presenta in buone condizioni conservative, con patina originale ben preservata e minimi segni di usura compatibili con l’età e l’uso liturgico. La vaschetta del porta lume è leggermente rovinata, ma il difetto non pregiudica la piacevolezza di questo splendido e raro oggetto da collezione.
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