Signed; Lise Sarfati - She - 2012

Il lavoro di Lise Sarfati si colloca ai confini tra realtà e finzione. Combinando ritratti, istantanee e tableau organizzati, le sue immagini evocano mondi riccamente stratificati, spesso centrati su specifici «personaggi», che evitano narrazioni fisse e permettono agli spettatori di abitare uno spazio di molteplici interpretazioni. Tra il 1996 e il 2011, Sarfati è stata membro di Magnum.

Un album di famiglia conserva solo fotografie accuratamente selezionate. Di un'intera vita, raccoglie solo momenti scelti, privilegiando occasioni speciali, di solito felici, e relegando il resto all'oblio: volti felici, momenti di relax, luoghi di svago piuttosto che di lavoro. Tende a sottolineare i legami sociali di un gruppo e le relazioni affettive, a evidenziare un'identità, uno spirito comunitario, una vita e un destino condivisi. Il ritratto della coppia o del gruppo, con tutte le sue convenzioni, è una delle sue figure ineludibili. L'album di famiglia cerca di registrare l'evoluzione di una comunità umana particolare, di scriverne la storia e di scandire il passare del tempo con ogni pagina successiva. Niente di tutto ciò in She: invece di una cronologia, il tempo si ferma, sembra balbettare e si morde la coda. Non c'è una foto di gruppo o il desiderio di mettere in scena un destino collettivo, ma solo modelli isolati e individui che sembrano non comunicare tra loro, o solo a malapena; nessun momento felice o luogo pittoresco, solo momenti indifferenti in luoghi ordinari; nessun gesto forte, nessuna delle pose convenzionali, e nessuna complicità con il fotografo. I modelli posano, ma con riserbo, più spesso senza guardare in camera. E anche quando vediamo i loro volti, sembra che non li vediamo davvero. Sono qui, ma sono sempre anche altrove, altrove. Quando chiudiamo il libro e ci pensiamo un po', non possiamo fare a meno di vedere She come l'anti-album di famiglia per eccellenza.

Quentin Bajac, Capo Curatore di Fotografia, MoMA

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