Argento, pietre - Mongolia - Fine XIX secolo





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Descrizione del venditore
Brocca cerimoniale buddista dell'Asia centrale
Gasni o Badakhshan, fine del XIX secolo
Una rara brocca cerimoniale di eccezionale fattura, che combina un corpo in ceramica cotta ad alta temperatura con montature in argento e intricati intarsi in pietra. Il vaso è decorato con incastonature a mosaico di lapislazzuli, turchese e diaspro arancione brillante, disposti in motivi simmetrici attorno a un ornamento in rilievo con draghi stilizzati e motivi a nuvole. Il bordo e la base sono rinforzati con fasce in argento finemente lavorate, che proteggono la struttura in ceramica e ne sottolineano il prestigio.
A differenza di molte brocche rituali tibetane o mongole realizzate interamente in metallo, questo esemplare dimostra le tecniche ibride delle botteghe afghane e centroasiatiche, dove l'arte della ceramica veniva nobilitata dall'aggiunta di pietre preziose e montature in argento. Le perle arancioni, identificate come diaspro afghano, evidenziano la cultura materiale regionale del Badakhshan, rinomata per i suoi giacimenti di lapislazzuli e diaspro.
Il vaso non mostra tracce di uso rituale, il che suggerisce che sia stato rimosso dal laboratorio prima della consacrazione. Le sue condizioni incontaminate, unite alla combinazione unica di materiali, lo rendono un raro esempio di scambio transculturale tra artigiani afghani e mecenati buddisti tibetano-mongoli.
Altezza 19,4 cm
Peso 392 gr
Punzone non presente, test positivo argento
Proviene dalla collezione privata (Svizzera)
Brocca cerimoniale buddista dell'Asia centrale
Gasni o Badakhshan, fine del XIX secolo
Una rara brocca cerimoniale di eccezionale fattura, che combina un corpo in ceramica cotta ad alta temperatura con montature in argento e intricati intarsi in pietra. Il vaso è decorato con incastonature a mosaico di lapislazzuli, turchese e diaspro arancione brillante, disposti in motivi simmetrici attorno a un ornamento in rilievo con draghi stilizzati e motivi a nuvole. Il bordo e la base sono rinforzati con fasce in argento finemente lavorate, che proteggono la struttura in ceramica e ne sottolineano il prestigio.
A differenza di molte brocche rituali tibetane o mongole realizzate interamente in metallo, questo esemplare dimostra le tecniche ibride delle botteghe afghane e centroasiatiche, dove l'arte della ceramica veniva nobilitata dall'aggiunta di pietre preziose e montature in argento. Le perle arancioni, identificate come diaspro afghano, evidenziano la cultura materiale regionale del Badakhshan, rinomata per i suoi giacimenti di lapislazzuli e diaspro.
Il vaso non mostra tracce di uso rituale, il che suggerisce che sia stato rimosso dal laboratorio prima della consacrazione. Le sue condizioni incontaminate, unite alla combinazione unica di materiali, lo rendono un raro esempio di scambio transculturale tra artigiani afghani e mecenati buddisti tibetano-mongoli.
Altezza 19,4 cm
Peso 392 gr
Punzone non presente, test positivo argento
Proviene dalla collezione privata (Svizzera)
