Luca Pacioli/Leonardo Da Vinci - De Divina Proportione - 1982






Założyciel i dyrektor dwóch francuskich targów książki; prawie 20 lat doświadczenia.
| € 75 | ||
|---|---|---|
| € 70 | ||
| € 65 | ||
Ochrona nabywców Catawiki
Twoja płatność jest u nas bezpieczna, dopóki nie otrzymasz przedmiotu.Zobacz szczegóły
Trustpilot: 4.4 | opinie: 121798
Doskonała ocena na Trustpilot.
Ta reprodukcja facsimile De Divina Proportione autorstwa Luca Pacioli z rysunkami Leonarda da Vinci to precyzyjna reprodukcja w włoskiej edycji z 1982 roku.
Opis od sprzedawcy
Riproduzione facsimilare di pregio del manoscritto di Luca pacioli..."De Divina Proportione" ff. (10), CXX (di cui 60 tavole di solidi geometrici in coloritura coeva), capolèttere miniati. Dei numerosi trattati scritti da Luca Pacioli (1445-1517) nella sua attività di divulgatore e maestro delle scienze matematiche, il De Divina Proportione è l'opera più nota e più preziosa, perché testimonia, con i suoi sessanta disegni di Leonardo da Vinci, il vicendevole scambio di esperienze intercorso fra i due studiosi nella Milano di fine Quattrocento.
Dell'opera, terminata nel 1498, furono compilate tre copie manoscritte, una delle quali, conservata presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, è riprodotta integralmente in facsimile in questo codice anastatico.
Il manoscritto dell’Ambrosiana è un codice in pergamena, in elegante scrittura umanistica, di 130 fogli, e reca la data del 14 dicembre 1498. Venne donato all’Ambrosiana nel 1637 dal marchese Galeazzo Arconati, insieme ad altri manoscritti di Leonardo, tra cui il celeberrimo Codice Atlantico.
Come dice il titolo, l’argomento centrale del trattato è lo studio della sezione aurea, per la quale un segmento (a-b) può essere diviso in due parti diseguali (a-e e c-b) in modo tale che il segmento intero stia alla parte maggiore come questa sta alla parte minore (a-b: a-c = a-c: c-b).
Già i matematici dell’antichità classica e i filosofi greci erano rimasti affascinati da questa curiosa proporzione, che sembrava riflettere in sé la perfezione e l’armonia divina. Di qui l’uso dell’aggettivo “divina” per indicare la “proporzione” che regola questo singolare rapporto.
E fu proprio Leonardo da Vinci, che alla fine del Quattrocento si incontrò a Milano con Luca Pacioli alla corte di Ludovico il Moro, a lasciarci la prova visibile di come l’applicazione della sezione aurea alla geometria solida potesse diventare occasione per creare una splendida opera d’arte. Infatti il frate matematico commissionò direttamente al grande maestro fiorentino una serie di tavole con i disegni acquerellati di sessanta solidi costruiti a partire dalla sezione aurea: grazie al gioco della prospettiva e dei colori, ne derivò un’affascinante serie di figure geometriche tutte accomunate dall’idea della perfezione.
Ogni disegno è una vera e propria tavola acquerellata. Il solido risulta appeso, secondo le regole fisiche del baricentro, a un cartiglio che ci dà la titolazione identificativa in lingua latina ciel solido stesso (cioè di quale solido si tratta e le sue caratteristiche). Sotto il disegno acquerellato del solido in questione, un’iscrizione riporta la titolazione nell’antica lingua greca, la lingua dei primi matematici e dei grandi filosofi. Si parte dalla sfera per arrivare fino allo stupefacente poliedro a settantadue basi, passando per tutte le variazioni possibili e immaginabili.
Il volume è accompagnato, in fascicolo separato, da un breve saggio introduttivo di Augusto Marinoni. Custodia in cartone rigido con lievissimi segni usura. Ottimo esemplare. Elegante riproduzione facsmilare integrale del manoscritto conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. In allegato fascicolo di 20 pagine. Opera in ottime condizioni, pari al nuovo.
Riproduzione facsimilare di pregio del manoscritto di Luca pacioli..."De Divina Proportione" ff. (10), CXX (di cui 60 tavole di solidi geometrici in coloritura coeva), capolèttere miniati. Dei numerosi trattati scritti da Luca Pacioli (1445-1517) nella sua attività di divulgatore e maestro delle scienze matematiche, il De Divina Proportione è l'opera più nota e più preziosa, perché testimonia, con i suoi sessanta disegni di Leonardo da Vinci, il vicendevole scambio di esperienze intercorso fra i due studiosi nella Milano di fine Quattrocento.
Dell'opera, terminata nel 1498, furono compilate tre copie manoscritte, una delle quali, conservata presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, è riprodotta integralmente in facsimile in questo codice anastatico.
Il manoscritto dell’Ambrosiana è un codice in pergamena, in elegante scrittura umanistica, di 130 fogli, e reca la data del 14 dicembre 1498. Venne donato all’Ambrosiana nel 1637 dal marchese Galeazzo Arconati, insieme ad altri manoscritti di Leonardo, tra cui il celeberrimo Codice Atlantico.
Come dice il titolo, l’argomento centrale del trattato è lo studio della sezione aurea, per la quale un segmento (a-b) può essere diviso in due parti diseguali (a-e e c-b) in modo tale che il segmento intero stia alla parte maggiore come questa sta alla parte minore (a-b: a-c = a-c: c-b).
Già i matematici dell’antichità classica e i filosofi greci erano rimasti affascinati da questa curiosa proporzione, che sembrava riflettere in sé la perfezione e l’armonia divina. Di qui l’uso dell’aggettivo “divina” per indicare la “proporzione” che regola questo singolare rapporto.
E fu proprio Leonardo da Vinci, che alla fine del Quattrocento si incontrò a Milano con Luca Pacioli alla corte di Ludovico il Moro, a lasciarci la prova visibile di come l’applicazione della sezione aurea alla geometria solida potesse diventare occasione per creare una splendida opera d’arte. Infatti il frate matematico commissionò direttamente al grande maestro fiorentino una serie di tavole con i disegni acquerellati di sessanta solidi costruiti a partire dalla sezione aurea: grazie al gioco della prospettiva e dei colori, ne derivò un’affascinante serie di figure geometriche tutte accomunate dall’idea della perfezione.
Ogni disegno è una vera e propria tavola acquerellata. Il solido risulta appeso, secondo le regole fisiche del baricentro, a un cartiglio che ci dà la titolazione identificativa in lingua latina ciel solido stesso (cioè di quale solido si tratta e le sue caratteristiche). Sotto il disegno acquerellato del solido in questione, un’iscrizione riporta la titolazione nell’antica lingua greca, la lingua dei primi matematici e dei grandi filosofi. Si parte dalla sfera per arrivare fino allo stupefacente poliedro a settantadue basi, passando per tutte le variazioni possibili e immaginabili.
Il volume è accompagnato, in fascicolo separato, da un breve saggio introduttivo di Augusto Marinoni. Custodia in cartone rigido con lievissimi segni usura. Ottimo esemplare. Elegante riproduzione facsmilare integrale del manoscritto conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. In allegato fascicolo di 20 pagine. Opera in ottime condizioni, pari al nuovo.
