Monsieur de Monconys - (TRAVEL and EXPLORATIONS) Iournal des Voyages de Monsieur de Monconys - 1665






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Primera edición en francés del Journal des Voyages de Monsieur de Monconys, 503 páginas y 22 láminas, guía de viajes y exploraciones.
Descripción del vendedor
Elegitur presenta in esclusiva: Iournal des Voyages de Monsieur de Monconys
Première Partie (1665) – Seconde Partie (1666)
A Lyon, Horace Boissat & Georges Remeus. Avec Privilege du Roy.
⸻
I. Introduzione e importanza dell’opera
Il Journal des Voyages di Balthasar de Monconys è uno dei testi di viaggio più significativi e singolari del XVII secolo, non solo per l’estensione geografica e la ricchezza delle osservazioni, ma soprattutto per il suo carattere proto-scientifico, che lo pone tra i precursori della letteratura “sperimentale” europea.
Quest’opera monumentale, pubblicata in tre parti dopo la morte dell’autore (le prime due nel 1665-66, la terza nel 1667), costituisce un vero compendio del sapere e della curiosità barocca, spaziando dalla filosofia naturale alle arti meccaniche, dalla chimica alla matematica, dal collezionismo alla descrizione dei costumi e delle arti figurative.
⸻
II. L’autore: Balthasar de Monconys (1611–1665)
Magistrato lionese, membro del Parlamento, luogotenente criminale e Consigliere del Re, Monconys apparteneva alla cerchia degli “amateurs éclairés” che animarono la vita scientifica francese prima della fondazione dell’Académie des Sciences (1666).
Uomo di instancabile curiosità, amico e corrispondente di studiosi ed eruditi, viaggiò per l’Europa e il Mediterraneo allo scopo di:
• verificare esperimenti altrui,
• osservare macchine matematiche e dispositivi ottici,
• interrogare filosofi, alchimisti, inventori,
• raccogliere esemplari naturali e descrizioni di costumi,
• incontrare artisti e pittori famosi.
Il suo metodo è affine allo spirito della futura Royal Society, fondata nel 1660: osservare, annotare, verificare, sperimentare. Non c’è fiducia cieca nei libri: Monconys vuole vedere con i propri occhi.
Nei suoi viaggi visita, tra gli altri:
• Galileo (o meglio, i luoghi a lui legati e i suoi discepoli, poiché Galileo era già morto),
• Athanasius Kircher a Roma,
• Huygens,
• Robert Boyle,
• Otton von Guericke, l’inventore della pompa pneumatica.
Questi incontri costituiscono un autentico affresco della Repubblica delle Lettere scientifica del XVII secolo.
⸻
III. L’editore e stampatore: Horace Boissat & Georges Remeus (Lione)
La pubblicazione è affidata alla prestigiosa officina lionese di Horace Boissat, uno dei tipografi più raffinati della città nella seconda metà del Seicento, attivo sia come editore sia come incisore.
La collaborazione con Georges Remeus garantì un equilibrio eccellente tra qualità tipografica, nitidezza delle carte e accuratezza del corredo iconografico.
Lione, snodo commerciale e culturale tra Francia e Italia, era allora uno dei centri più importanti per la stampa di opere scientifiche e di viaggio. Le edizioni Boissat si distinguono per l’eleganza dei frontespizi e la precisione delle carte incise.
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IV. Contenuto dell’opera
Première Partie (1665)
Viaggi in
Portogallo, Provenza, Italia, Egitto, Siria, Costantinopoli e Napoli.
È la sezione più “orientaleggiante” e avventurosa: descrizioni di Alessandria, Il Cairo, del Sinai, approfondimenti sulle pratiche mediche arabe, osservazioni su animali e piante rare, con un interesse costante per la fisica sperimentale.
Seconde Partie (1666)
Viaggi in
Inghilterra, Paesi Bassi, Germania e Italia.
Qui il tono diviene più marcatamente scientifico: Monconys incontra matematici, filosofi, meccanici, pittori fiamminghi, chimici e inventori. Osserva strumenti ottici, telescopi, camere oscure, macchine idrauliche, specchi ustori, pompe ad aria, bilance di precisione.
In entrambe le parti, oltre alla descrizione dei luoghi, il lettore trova:
• esperimenti di fisica verificati personalmente,
• macchine matematiche e automi,
• discussioni con chirurghi, medici e alchimisti,
• giudizi critici sui pittori (celebre la nota in cui dice che Vermeer era “trop cher”, troppo caro),
• descrizioni di costumi, riti religiosi, feste popolari,
• curiosità naturalistiche e aneddoti spesso affascinanti.
⸻
V. Le tavole incise: artisti e caratteristiche
L’opera è riccamente illustrata da:
• vedute,
• mappe,
• piante di città,
• rappresentazioni di strumenti scientifici,
• figure naturalistiche.
Le tavole, “en taille-douce”, sono attribuite per lo più a Horace Boissat stesso, incisore di talento, coadiuvato da artisti dell’atelier lionese. Lo stile è nitido e funzionale: non punta allo splendore ornamentale, ma alla esattezza documentaria, in linea con il metodo empirico dell’autore.
Per molti aspetti queste illustrazioni costituiscono una sorta di atlante visivo della scienza barocca, ritraendo strumenti oggi rarissimi.
⸻
VI. Significato e impatto dell’opera
Il Journal des Voyages è uno dei testi fondamentali per comprendere:
• la nascita della mentalità scientifica europea,
• il passaggio dall’erudizione libresca all’osservazione diretta,
• il ruolo dei viaggi nella circolazione delle idee,
• l’interazione tra scienza, arte e filosofia nel Seicento.
L’opera ebbe una notevole influenza:
• fu letta nei circoli accademici francesi, inglesi e olandesi;
• circolò tra gli scienziati della Royal Society;
• fu utilizzata da storici della scienza come fonte sulle pratiche sperimentali pre-newtoniane;
• venne apprezzata dai collezionisti per il suo carattere enciclopedico.
Gli stessi giudizi sull’arte – come il celebre aneddoto su Vermeer, che Monconys visita nel 1663 e di cui critica l’eccessivo prezzo dei dipinti – sono oggi considerati testimonianze cruciali nella ricostruzione della vita del pittore.
⸻
VII. Contesto storico e culturale
La pubblicazione avviene in anni di fermento intellettuale:
• nel 1660 nasce la Royal Society;
• nel 1666, sotto Luigi XIV, si fonda a Parigi l’Académie des Sciences;
• Boyle ha pubblicato il New Experiments Physico-Mechanical;
• Huygens sta elaborando la teoria ondulatoria della luce;
• l’Europa scientifica è attraversata da dispute sulla pressione dell’aria, il vuoto, l’ottica, la chimica.
Monconys, morto proprio nel 1665, appartiene a questa generazione di studiosi-sperimentatori che hanno preparato il terreno per Newton e per la scienza moderna.
Le sue pagine registrano, come in una cronaca universale, lo spirito del tempo:
invenzione, misura, curiosità, scetticismo, meraviglia.
⸻
VIII. Aneddoti e curiosità
• Durante il suo viaggio in Italia, Monconys assistette a esperimenti di idraulica a Bologna, rimanendo colpito dalle capacità degli ingegneri locali.
• A Roma discusse con i seguaci di Kircher sulla camera catottica e sugli specchi ustori.
• A Londra assistette a dimostrazioni chimiche e apprezzò i progressi dell’alchimia inglese post-boyleana.
• Nel mondo dell’arte, come già detto, fu tra i pochissimi testimoni diretti della bottega di Johannes Vermeer, di cui descrisse uno studio e un dipinto.
• Nei Paesi Bassi si interessò ai “miracoli” degli automi idraulici e ai laboratori degli ottici, dove vide lenti che giudicò “merveilleuses”.
⸻
IX. Conclusione
Il Journal des Voyages de Monsieur de Monconys non è un semplice libro di viaggio: è un monumento alla curiosità umana e una delle prime narrazioni della scienza “in movimento”.
È un’opera che incarna lo spirito del XVII secolo:
• la sete di sapere,
• il desiderio di verificare,
• la meraviglia davanti alle arti meccaniche,
• l’incontro con mondi diversi,
• la nascita di una comunità scientifica internazionale.
Per il bibliofilo, rappresenta uno dei più affascinanti esempi di letteratura di viaggio proto-scientifica, ricco di incisioni, osservazioni tecniche, esperimenti, paesaggi e incontri con le maggiori figure del suo tempo.
Opera rara, preziosa e intellettualmente vivissima, il Monconys rimane ancora oggi una finestra luminosa su un secolo di trasformazioni decisive nella storia del pensiero.
⸻
Collazione e stato di preservazione
L'opera presenta leggeri segni di gore dovute al tempo ma nel complesso ha un ottimo stato di preservazione, la collazione e' la seguente: [8], 491, [1] con [11] carte di tavole; [4], 503 e con [11] carte di tavole. 22 tavole illustrate, per un vizio editoriale i volumi presentano in alcuni casi salti di pagina o numeri di pagina errati
Termini e condizioni di vendita
Il libro verra' imballato per proteggerlo al massimo da ogni cosa, spedizione assicurata veloce che vi permettera' di ottenerlo in sole 24h lavorative nei paesi UE, mentre per i paesi extra UE serviranno solamente 72h lavorative. Si ricorda che eventuali costi dovuti a dazi doganali per i paesi extra Ue saranno a carico dell'acquirente
Elegitur presenta in esclusiva: Iournal des Voyages de Monsieur de Monconys
Première Partie (1665) – Seconde Partie (1666)
A Lyon, Horace Boissat & Georges Remeus. Avec Privilege du Roy.
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I. Introduzione e importanza dell’opera
Il Journal des Voyages di Balthasar de Monconys è uno dei testi di viaggio più significativi e singolari del XVII secolo, non solo per l’estensione geografica e la ricchezza delle osservazioni, ma soprattutto per il suo carattere proto-scientifico, che lo pone tra i precursori della letteratura “sperimentale” europea.
Quest’opera monumentale, pubblicata in tre parti dopo la morte dell’autore (le prime due nel 1665-66, la terza nel 1667), costituisce un vero compendio del sapere e della curiosità barocca, spaziando dalla filosofia naturale alle arti meccaniche, dalla chimica alla matematica, dal collezionismo alla descrizione dei costumi e delle arti figurative.
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II. L’autore: Balthasar de Monconys (1611–1665)
Magistrato lionese, membro del Parlamento, luogotenente criminale e Consigliere del Re, Monconys apparteneva alla cerchia degli “amateurs éclairés” che animarono la vita scientifica francese prima della fondazione dell’Académie des Sciences (1666).
Uomo di instancabile curiosità, amico e corrispondente di studiosi ed eruditi, viaggiò per l’Europa e il Mediterraneo allo scopo di:
• verificare esperimenti altrui,
• osservare macchine matematiche e dispositivi ottici,
• interrogare filosofi, alchimisti, inventori,
• raccogliere esemplari naturali e descrizioni di costumi,
• incontrare artisti e pittori famosi.
Il suo metodo è affine allo spirito della futura Royal Society, fondata nel 1660: osservare, annotare, verificare, sperimentare. Non c’è fiducia cieca nei libri: Monconys vuole vedere con i propri occhi.
Nei suoi viaggi visita, tra gli altri:
• Galileo (o meglio, i luoghi a lui legati e i suoi discepoli, poiché Galileo era già morto),
• Athanasius Kircher a Roma,
• Huygens,
• Robert Boyle,
• Otton von Guericke, l’inventore della pompa pneumatica.
Questi incontri costituiscono un autentico affresco della Repubblica delle Lettere scientifica del XVII secolo.
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III. L’editore e stampatore: Horace Boissat & Georges Remeus (Lione)
La pubblicazione è affidata alla prestigiosa officina lionese di Horace Boissat, uno dei tipografi più raffinati della città nella seconda metà del Seicento, attivo sia come editore sia come incisore.
La collaborazione con Georges Remeus garantì un equilibrio eccellente tra qualità tipografica, nitidezza delle carte e accuratezza del corredo iconografico.
Lione, snodo commerciale e culturale tra Francia e Italia, era allora uno dei centri più importanti per la stampa di opere scientifiche e di viaggio. Le edizioni Boissat si distinguono per l’eleganza dei frontespizi e la precisione delle carte incise.
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IV. Contenuto dell’opera
Première Partie (1665)
Viaggi in
Portogallo, Provenza, Italia, Egitto, Siria, Costantinopoli e Napoli.
È la sezione più “orientaleggiante” e avventurosa: descrizioni di Alessandria, Il Cairo, del Sinai, approfondimenti sulle pratiche mediche arabe, osservazioni su animali e piante rare, con un interesse costante per la fisica sperimentale.
Seconde Partie (1666)
Viaggi in
Inghilterra, Paesi Bassi, Germania e Italia.
Qui il tono diviene più marcatamente scientifico: Monconys incontra matematici, filosofi, meccanici, pittori fiamminghi, chimici e inventori. Osserva strumenti ottici, telescopi, camere oscure, macchine idrauliche, specchi ustori, pompe ad aria, bilance di precisione.
In entrambe le parti, oltre alla descrizione dei luoghi, il lettore trova:
• esperimenti di fisica verificati personalmente,
• macchine matematiche e automi,
• discussioni con chirurghi, medici e alchimisti,
• giudizi critici sui pittori (celebre la nota in cui dice che Vermeer era “trop cher”, troppo caro),
• descrizioni di costumi, riti religiosi, feste popolari,
• curiosità naturalistiche e aneddoti spesso affascinanti.
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V. Le tavole incise: artisti e caratteristiche
L’opera è riccamente illustrata da:
• vedute,
• mappe,
• piante di città,
• rappresentazioni di strumenti scientifici,
• figure naturalistiche.
Le tavole, “en taille-douce”, sono attribuite per lo più a Horace Boissat stesso, incisore di talento, coadiuvato da artisti dell’atelier lionese. Lo stile è nitido e funzionale: non punta allo splendore ornamentale, ma alla esattezza documentaria, in linea con il metodo empirico dell’autore.
Per molti aspetti queste illustrazioni costituiscono una sorta di atlante visivo della scienza barocca, ritraendo strumenti oggi rarissimi.
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VI. Significato e impatto dell’opera
Il Journal des Voyages è uno dei testi fondamentali per comprendere:
• la nascita della mentalità scientifica europea,
• il passaggio dall’erudizione libresca all’osservazione diretta,
• il ruolo dei viaggi nella circolazione delle idee,
• l’interazione tra scienza, arte e filosofia nel Seicento.
L’opera ebbe una notevole influenza:
• fu letta nei circoli accademici francesi, inglesi e olandesi;
• circolò tra gli scienziati della Royal Society;
• fu utilizzata da storici della scienza come fonte sulle pratiche sperimentali pre-newtoniane;
• venne apprezzata dai collezionisti per il suo carattere enciclopedico.
Gli stessi giudizi sull’arte – come il celebre aneddoto su Vermeer, che Monconys visita nel 1663 e di cui critica l’eccessivo prezzo dei dipinti – sono oggi considerati testimonianze cruciali nella ricostruzione della vita del pittore.
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VII. Contesto storico e culturale
La pubblicazione avviene in anni di fermento intellettuale:
• nel 1660 nasce la Royal Society;
• nel 1666, sotto Luigi XIV, si fonda a Parigi l’Académie des Sciences;
• Boyle ha pubblicato il New Experiments Physico-Mechanical;
• Huygens sta elaborando la teoria ondulatoria della luce;
• l’Europa scientifica è attraversata da dispute sulla pressione dell’aria, il vuoto, l’ottica, la chimica.
Monconys, morto proprio nel 1665, appartiene a questa generazione di studiosi-sperimentatori che hanno preparato il terreno per Newton e per la scienza moderna.
Le sue pagine registrano, come in una cronaca universale, lo spirito del tempo:
invenzione, misura, curiosità, scetticismo, meraviglia.
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VIII. Aneddoti e curiosità
• Durante il suo viaggio in Italia, Monconys assistette a esperimenti di idraulica a Bologna, rimanendo colpito dalle capacità degli ingegneri locali.
• A Roma discusse con i seguaci di Kircher sulla camera catottica e sugli specchi ustori.
• A Londra assistette a dimostrazioni chimiche e apprezzò i progressi dell’alchimia inglese post-boyleana.
• Nel mondo dell’arte, come già detto, fu tra i pochissimi testimoni diretti della bottega di Johannes Vermeer, di cui descrisse uno studio e un dipinto.
• Nei Paesi Bassi si interessò ai “miracoli” degli automi idraulici e ai laboratori degli ottici, dove vide lenti che giudicò “merveilleuses”.
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IX. Conclusione
Il Journal des Voyages de Monsieur de Monconys non è un semplice libro di viaggio: è un monumento alla curiosità umana e una delle prime narrazioni della scienza “in movimento”.
È un’opera che incarna lo spirito del XVII secolo:
• la sete di sapere,
• il desiderio di verificare,
• la meraviglia davanti alle arti meccaniche,
• l’incontro con mondi diversi,
• la nascita di una comunità scientifica internazionale.
Per il bibliofilo, rappresenta uno dei più affascinanti esempi di letteratura di viaggio proto-scientifica, ricco di incisioni, osservazioni tecniche, esperimenti, paesaggi e incontri con le maggiori figure del suo tempo.
Opera rara, preziosa e intellettualmente vivissima, il Monconys rimane ancora oggi una finestra luminosa su un secolo di trasformazioni decisive nella storia del pensiero.
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Collazione e stato di preservazione
L'opera presenta leggeri segni di gore dovute al tempo ma nel complesso ha un ottimo stato di preservazione, la collazione e' la seguente: [8], 491, [1] con [11] carte di tavole; [4], 503 e con [11] carte di tavole. 22 tavole illustrate, per un vizio editoriale i volumi presentano in alcuni casi salti di pagina o numeri di pagina errati
Termini e condizioni di vendita
Il libro verra' imballato per proteggerlo al massimo da ogni cosa, spedizione assicurata veloce che vi permettera' di ottenerlo in sole 24h lavorative nei paesi UE, mentre per i paesi extra UE serviranno solamente 72h lavorative. Si ricorda che eventuali costi dovuti a dazi doganali per i paesi extra Ue saranno a carico dell'acquirente
