Emilio Kruithof (1969) - Sold all my evil Motives





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Emilio Kruithof, Sold all my evil Motives (2006), firmato a mano, in buono stato, 95 × 95 cm, Paesi Bassi, Realismo, edizione limitata, serigrafia, venduta da Galerie.
Descrizione del venditore
Emilio Kruithof (Monster 1969) si è laureato presso la Sint Joost Academy of Fine Arts di Breda nel 1995. I ritratti di donne di Emilio, dipinti nel suo stile particolare, sono molto apprezzati sia nel suo paese natale che all'estero.
L'artista descrive il suo lavoro come «profondità nella semplicità». Come spiegato da Kruithof in un'intervista: «Dipingo per lo stesso motivo per cui una donna si trucca. È un rituale. Lo fa ogni giorno con grande cura. Io dipingo ogni giorno con la stessa attenzione. Minimalismo erotico. La forma, l'aspetto, l'atteggiamento, il tono, le pastosità, le trasparenze e la pennellata. L'ultimo tocco, è tutto qui. Una volta che vedo il mio modello sulla tela, ho fatto tutto ciò che posso per lei. Ha la postura giusta, l'inquadratura perfetta, gli strati e la struttura. Arriva infine il mio ultimo, intimo «tocco», il tratto con cui le concedo il diritto di esistere, con cui le do il status di monumento alle sue labbra.»
Il venditore si racconta
Emilio Kruithof (Monster 1969) si è laureato presso la Sint Joost Academy of Fine Arts di Breda nel 1995. I ritratti di donne di Emilio, dipinti nel suo stile particolare, sono molto apprezzati sia nel suo paese natale che all'estero.
L'artista descrive il suo lavoro come «profondità nella semplicità». Come spiegato da Kruithof in un'intervista: «Dipingo per lo stesso motivo per cui una donna si trucca. È un rituale. Lo fa ogni giorno con grande cura. Io dipingo ogni giorno con la stessa attenzione. Minimalismo erotico. La forma, l'aspetto, l'atteggiamento, il tono, le pastosità, le trasparenze e la pennellata. L'ultimo tocco, è tutto qui. Una volta che vedo il mio modello sulla tela, ho fatto tutto ciò che posso per lei. Ha la postura giusta, l'inquadratura perfetta, gli strati e la struttura. Arriva infine il mio ultimo, intimo «tocco», il tratto con cui le concedo il diritto di esistere, con cui le do il status di monumento alle sue labbra.»

