N. 97776382

Pindaro - Pindari Poetae Vetustissimi - 1535
N. 97776382

Pindaro - Pindari Poetae Vetustissimi - 1535
PINDARO ETERNO: LE OLIMPIADI, PITIE, NEMEE E ISTMIE NELL’EDIZIONE BASILESE DEL 1535
Questa rara edizione basileese del 1535, stampata da Andreas Cratander, rappresenta una delle testimonianze più significative della ricezione umanistica di Pindaro in Europa. L’opera raccoglie le quattro celebri raccolte di odi (Olympia, Pythia, Nemea, Isthmia), vero monumento della lirica corale greca, accompagnate dal commento di Johannes Lonicer, che ne facilita la lettura e la comprensione. L’eleganza tipografica, con iniziali ornate, caratteri puliti e un’impostazione grafica armoniosa, rende questo volume un raffinato esempio dell’editoria umanistica basilese. Il volume appartiene a quella stagione in cui i grandi classici greci tornavano a circolare con un apparato critico destinato a formare la cultura europea. L’impronta editoriale di Cratander, con la sua marca tipografica sul frontespizio e al termine, suggella un’opera che unisce la classicità alla modernità del Rinascimento tipografico.
MARKET VALUE
Le edizioni cinquecentine di Pindaro sono estremamente rare e ricercate. Copie in condizioni simili, marginali ma ben conservate, si collocano sul mercato antiquario in una forbice tra 1.000 e 1500 euro. Gli esemplari con legature coeve integre raggiungono cifre ancora più elevate, mentre copie sciolte ma fresche come questa mantengono un grande interesse collezionistico per l’integrità della carta e l’importanza editoriale.
PHYSICAL DESCRIPTION AND CONDITION
Legatura in pergamena floscia con titolo manoscritto sul dorso. Marca tipografica di Andreas Cratander al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Iniziali ornate, testo pulito. Complessivamente in buone condizioni, con segni d’uso compatibili con l’epoca. Pp. (2); 12nn; 458; 18nn; (2).
FULL TITLE AND AUTHOR
Pindari Poetae Vetustissimi, Lyricorum, facile principis Olympia, Pythia, Nemea, Isthmia.
Basileae, apud Andream Cratandrum, 1535.
Pindaro.
CONTEXT AND SIGNIFICANCE
Questa edizione si distingue per il commento di Johannes Lonicer, umanista e grecista che si propose di rendere più accessibile Pindaro ai lettori colti ma non sempre perfettamente versati nella lingua greca. La scelta di pubblicare le odi con un apparato esegetico sottolinea la funzione didattica del testo e la sua importanza per l’educazione retorica e letteraria del tempo. Le odi di Pindaro celebrano vittorie atletiche e momenti solenni, intrecciando mito, religione e filosofia. L’interesse per Pindaro nel Rinascimento si lega non solo al recupero filologico, ma anche a un’aura di sapienza esoterica: le sue liriche erano percepite come portatrici di un sapere oracolare, enigmatico e iniziatico. La presenza di commenti mirava dunque a “sciogliere l’enigma” di un poeta considerato arduo, restituendolo a un pubblico più vasto e colto.
BIOGRAPHY OF THE AUTHOR
Pindaro (518-438 a.C.), nato a Cinocefale in Beozia, è considerato il massimo poeta lirico corale dell’antichità. Le sue odi, composte per celebrare i vincitori dei giochi panellenici, fondono mito, religione e celebrazione dell’areté. Lo stile è caratterizzato da immagini potenti, complessità sintattica e un tono solenne che conferì ai suoi versi un carattere sacrale e quasi profetico. La sua influenza si estese oltre il mondo classico, fino al Rinascimento e all’età moderna, alimentando letture simboliche e filosofiche.
BIOGRAPHY OF THE COMMENTATOR
Johannes Lonicer (1499-1569), umanista e filologo, fu attivo a Basilea come traduttore e commentatore dei classici greci. La sua opera su Pindaro si colloca in un filone di mediazione culturale che mirava a rendere i testi greci accessibili a un pubblico europeo, con traduzioni, parafrasi e apparati critici.
PRINTING HISTORY AND CIRCULATION
Andreas Cratander, tipografo attivo a Basilea, fu uno dei protagonisti della stagione aurea dell’editoria umanistica nella prima metà del XVI secolo. Questa edizione del 1535 rappresenta uno dei momenti fondamentali della ricezione rinascimentale di Pindaro, preceduta solo dalle prime edizioni aldine e veneziane. La diffusione fu limitata ma influente: copie di questa stampa circolarono nelle biblioteche umanistiche europee, contribuendo alla canonizzazione di Pindaro come “principe dei lirici”.
BIBLIOGRAPHY AND REFERENCES
Adams, Catalogue of Books Printed on the Continent of Europe, P 1222.
Brunet, Manuel du libraire et de l’amateur de livres, IV, 656.
Moss, Manual of Classical Bibliography, II, 503.
Schreiber, The Cratander Press.
Catalogue BnF, Pindare, éditions du XVIe siècle.
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