Josephus, Flavius - (MEDIEVAL POST-INCUNABULUM) L'histoire Contenant les guerres qui furent au pays de Judee - 1530






Specialist in travel literature and pre-1600 rare prints with 28 years experience.
| €1,650 | ||
|---|---|---|
| €1,550 | ||
| €1,500 | ||
Catawiki Buyer Protection
Your payment’s safe with us until you receive your object.View details
Trustpilot 4.4 | 121798 reviews
Rated Excellent on Trustpilot.
Author/Illustrator: Flavius Josephus; Book title: (MEDIEVAL POST-INCUNABULUM) L'histoire Contenant les guerres qui furent au pays de Judee.
Description from the seller
Lhistoire Contenant les guerres qui furent au pays de Judee
Paris
Galliot du Pré (col. Nicolas Savetier)
1530
Folio (32,6 x 21 cm)
Vi trovate dinanzi a una delle più nobili testimonianze della tradizione storiografica rinascimentale: la traduzione francese cinquecentesca delle opere di Giuseppe Flavio, stampata nel 1530 dal prestigioso libraio-editore parigino Galliot du Pré, uno dei più raffinati tipografi del primo XVI secolo.
Quest’opera, che nel frontespizio si presenta con sontuosa pagina xilografica, costituisce un ponte tra l’antichità giudaica, la cultura cristiana medievale e la filologia rinascimentale.
La sua presenza nelle biblioteche nobiliari del XVI e XVII secolo non era soltanto un segno di erudizione: era un simbolo di prestigio, indice di una conoscenza delle radici stesse della storia sacra e dei rapporti tra Impero romano, poteri sacerdotali e origini del cristianesimo.
⸻
II. L’autore: Giuseppe Flavio (I secolo d.C.)
Giuseppe Flavio — o Josephus, come si firmava nella lingua degli intellettuali della sua epoca — fu:
• testimone oculare della grande rivolta giudaica del 66–70 d.C.;
• mediatore culturale tra la civiltà ebraica e quella greco-romana;
• storico ufficiale della dinastia flavia, sotto Vespasiano e Tito;
• autore di alcune tra le più preziose fonti antiche per la storia della Giudea e delle prime epoche cristiane.
Le opere incluse in questa raccolta – tra cui La Guerre des Juifs (De bello Judaico) e Les Antiquitez Judaïques – costituivano per gli umanisti rinascimentali un tesoro inestimabile, poiché permettevano di comprendere:
• le istituzioni del popolo ebraico;
• la figura di Erode il Grande;
• il funzionamento del Sinedrio;
• il passaggio da repubblica a impero nell’amministrazione romana della Palestina;
• la distruzione del Tempio, evento chiave per tutto l’Occidente cristiano.
⸻
III. Il traduttore: François de Belleforest e la tradizione francese
Il frontespizio indica che l’opera è stata “mise en Latin » e poi « en langue Françoise.”
Siamo nel cuore della stagione in cui la lingua francese usciva dalle forme medievali per assumere dignità letteraria, in parallelo con gli sforzi di Rabelais e Marot.
Nel primo Cinquecento le versioni francesi delle opere di Giuseppe Flavio circolavano largamente grazie a traduttori come:
• Pierre de Ronsard, che ne citava spesso passi nelle sue opere;
• François de Belleforest, noto per la sua prosa elegante e per l’enorme Histoires Tragiques, che assai probabilmente contribuì alla revisione stilistica di certe edizioni di Josephus nella bottega di du Pré.
Belleforest, figura complessa e instancabile, introdusse nei suoi testi un gusto letterario che elevò Giuseppe Flavio da fonte erudita a lettura nobile e narrativa.
⸻
IV. Il tipografo-editore: Galliot du Pré
Uno dei più noti stampatori di Parigi tra 1510 e 1535.
La sua bottega in Rue Saint-Jacques, all’insegna del “Signe du Loup”, era un punto di incontro di:
• giuristi della Sorbona,
• umanisti,
• traduttori,
• religiosi in cerca di edizioni controllate e ortodosse.
Du Pré era celebre per:
1. la qualità raffinata delle xilografie, spesso attribuite alla cerchia di Geoffroy Tory;
2. l’uso magistrale del rosso e nero in pagina, come si vede qui, a imitazione dei codici liturgici;
3. la scelta di testi che coniugavano autorità religiosa e prestigio letterario.
Questa edizione di Josephus è uno dei suoi capolavori maturi.
⸻
V. Le splendide cornici xilografiche del frontespizio
Il frontespizio è ornato da una colossale cornice istoriata tipica della scuola parigina degli anni 1520–1530.
Elementi decorativi principali:
• Colonne tortili, simbolo della tradizione del Tempio di Gerusalemme, che la leggenda medievale riteneva recuperate da Tito per la basilica di San Pietro.
• Figure allegoriche che richiamano la Giustizia, la Fortezza, la Temperanza: virtù richieste allo storico e al sovrano.
• Tondi con effigi classiche, forse alludenti agli imperatori della dinastia flavia (Vespasiano, Tito, Domiziano).
• Il lupo come insegna: allusione all’emblema personale di Galliot du Pré, ma anche alla Lupa capitolina, simbolo di Roma, potenza entro cui si svolgono gli eventi narrati da Giuseppe.
Chi realizzò le xilografie?
Gli studiosi attribuiscono tali cornici alla scuola di Geoffroy Tory, tipografo e artista reale di Francesco I, che introdusse in Francia:
• proporzioni rinascimentali ispirate a Vitruvio,
• figure mitologiche derivate da modelli italiani,
• un gusto raffinato per l’ornamento a grottesca.
Un aneddoto poco noto: Tory fu tra i primi a introdurre nel libro francese una simbologia “misterica” ispirata all’antica Roma. Alcuni elementi delle cornici, come la colonna tortile e i putti araldici, potrebbero provenire direttamente dai suoi modelli per il Champfleury (1529).
⸻
VI. Contesto storico dell’edizione (Francia, 1530)
L’opera appare durante il regno di Francesco I, monarca protettore degli artisti e fondatore della Biblioteca Reale. Era un periodo in cui:
• la filologia greca e latina entrava nelle università;
• il dibattito sulla riforma religiosa si faceva incandescente;
• gli studi sulla storia ebraica venivano incoraggiati per comprendere meglio sia l’Antico Testamento sia la politica mediterranea del tempo.
Giuseppe Flavio diventò una fonte cruciale per:
• teologi cattolici impegnati a confutare Lutero,
• storici della corte che cercavano modelli di monarchia assoluta nel mondo antico,
• studiosi interessati al legame tra Roma imperiale e nascente nazione francese.
⸻
VII. Analisi dell’opera: contenuto capitolo per capitolo
1. Le Antiquités Judaïques
Un’immensa storia del popolo ebraico dalla Creazione fino all’epoca romana.
In questa sezione troviamo:
• genealogie di patriarchi e re (Abramo, Davide, Salomone);
• descrizioni dei costumi giudaici;
• un raro resoconto dell’alta sacerdotanza.
Il capitolo sulle guerre dei Maccabei era particolarmente letto dai sovrani europei come esempio di resistenza eroica.
2. De Bello Judaico (La Guerre des Juifs)
Qui emerge il valore testimoniale dell’autore.
Giuseppe narra:
• l’ascesa di Erode e le sue follie tiranniche;
• il malgoverno dei procuratori romani (Pilato è menzionato brevemente);
• l’assedio di Gerusalemme;
• il dramma del Tempio in fiamme.
Molti umanisti del XVI secolo paragonavano l’assedio di Gerusalemme alle guerre d’Italia, vedendo in Tito e Vespasiano esempi di condottieri razionali rispetto ai capitani del loro tempo.
3. Contro Apione
Un manifesto di difesa dell’identità ebraica contro stereotipi greci.
L’opera fu apprezzata nell’Europa cristiana perché sembrava confermare l’antichità e la nobiltà della rivelazione ebraica.
4. L’autobiografia (Vita)
La sezione in cui Giuseppe rivendica la sua posizione politica.
Per gli storici del Rinascimento era un modello di autobiografia politica, studiato insieme alle Commentarii di Cesare.
⸻
VIII. Collegamenti con sovrani, imperatori e personaggi storici
Vespasiano e Tito
Le figure centrali dell’opera.
Nel Cinquecento molti sovrani europei vedevano in Vespasiano il modello del re giusto che ristabilisce ordine in un mondo caotico.
Francesco I di Francia
Il re che promuoveva il rinnovamento culturale in cui quest’edizione vide la luce.
Non è un caso che l’opera venisse stampata proprio allora: Francesco I favoriva le traduzioni dei classici affinché il popolo colto francese potesse accedere ai grandi modelli antichi.
Lutero ed Erasmo
Il periodo era segnato dal confronto tra Riforma e Umanesimo.
Giuseppe Flavio veniva citato sia dai cattolici sia dai protestanti: un caso raro di autore “ponte” nelle dispute teologiche.
⸻
IX. Conclusione
Questa edizione del 1530 delle opere di Giuseppe Flavio rappresenta, nel panorama della storia del libro, una sintesi armoniosa tra erudizione antica e splendore tipografico rinascimentale.
Le sue pagine, incorniciate da maestose xilografie, testimoniano una stagione culturale in cui la Francia ambiva a diventare erede dell’antica Roma e custode della sapienza sacra.
Possedere un esemplare simile significa custodire:
• una fonte storica primaria sulla Giudea del I secolo;
• un monumento dell’arte tipografica parigina;
• un’opera che ha influenzato per secoli la visione europea della storia ebraica e romana.
È un volume che parla, con voce solenne e stratificata, delle origini del nostro mondo, dell’intreccio tra fede, impero, cultura e memoria.
Un libro che non si legge soltanto: si contempla, si assapora, si tramanda.
Collazione e stato di preservazione
L'opera si presenta in magnifiche condizioni con lievi imperfezioni come i bordi e margine con leggerissime gore solo su alcune pagine, la collazione e' seguentemente strutturata: [6] cciii ff, + [1 bl.] f. Tipo Bâtarde, doppia colonna. Assenti pag 27,28,31, 6 tavole xilografiche di cui una si ripete.
Termini e condizioni di spedizione
Il libro verra' spedito mediante spedizione express assicurata che vi permettera' di ottenerlo in sole 24h lavorative per i paesi UE, mentre per i paesi extra UE in sole 72h lavorative. Si ricorda che eventuali dazi doganali saranno a carico dell'acquirente.
Lhistoire Contenant les guerres qui furent au pays de Judee
Paris
Galliot du Pré (col. Nicolas Savetier)
1530
Folio (32,6 x 21 cm)
Vi trovate dinanzi a una delle più nobili testimonianze della tradizione storiografica rinascimentale: la traduzione francese cinquecentesca delle opere di Giuseppe Flavio, stampata nel 1530 dal prestigioso libraio-editore parigino Galliot du Pré, uno dei più raffinati tipografi del primo XVI secolo.
Quest’opera, che nel frontespizio si presenta con sontuosa pagina xilografica, costituisce un ponte tra l’antichità giudaica, la cultura cristiana medievale e la filologia rinascimentale.
La sua presenza nelle biblioteche nobiliari del XVI e XVII secolo non era soltanto un segno di erudizione: era un simbolo di prestigio, indice di una conoscenza delle radici stesse della storia sacra e dei rapporti tra Impero romano, poteri sacerdotali e origini del cristianesimo.
⸻
II. L’autore: Giuseppe Flavio (I secolo d.C.)
Giuseppe Flavio — o Josephus, come si firmava nella lingua degli intellettuali della sua epoca — fu:
• testimone oculare della grande rivolta giudaica del 66–70 d.C.;
• mediatore culturale tra la civiltà ebraica e quella greco-romana;
• storico ufficiale della dinastia flavia, sotto Vespasiano e Tito;
• autore di alcune tra le più preziose fonti antiche per la storia della Giudea e delle prime epoche cristiane.
Le opere incluse in questa raccolta – tra cui La Guerre des Juifs (De bello Judaico) e Les Antiquitez Judaïques – costituivano per gli umanisti rinascimentali un tesoro inestimabile, poiché permettevano di comprendere:
• le istituzioni del popolo ebraico;
• la figura di Erode il Grande;
• il funzionamento del Sinedrio;
• il passaggio da repubblica a impero nell’amministrazione romana della Palestina;
• la distruzione del Tempio, evento chiave per tutto l’Occidente cristiano.
⸻
III. Il traduttore: François de Belleforest e la tradizione francese
Il frontespizio indica che l’opera è stata “mise en Latin » e poi « en langue Françoise.”
Siamo nel cuore della stagione in cui la lingua francese usciva dalle forme medievali per assumere dignità letteraria, in parallelo con gli sforzi di Rabelais e Marot.
Nel primo Cinquecento le versioni francesi delle opere di Giuseppe Flavio circolavano largamente grazie a traduttori come:
• Pierre de Ronsard, che ne citava spesso passi nelle sue opere;
• François de Belleforest, noto per la sua prosa elegante e per l’enorme Histoires Tragiques, che assai probabilmente contribuì alla revisione stilistica di certe edizioni di Josephus nella bottega di du Pré.
Belleforest, figura complessa e instancabile, introdusse nei suoi testi un gusto letterario che elevò Giuseppe Flavio da fonte erudita a lettura nobile e narrativa.
⸻
IV. Il tipografo-editore: Galliot du Pré
Uno dei più noti stampatori di Parigi tra 1510 e 1535.
La sua bottega in Rue Saint-Jacques, all’insegna del “Signe du Loup”, era un punto di incontro di:
• giuristi della Sorbona,
• umanisti,
• traduttori,
• religiosi in cerca di edizioni controllate e ortodosse.
Du Pré era celebre per:
1. la qualità raffinata delle xilografie, spesso attribuite alla cerchia di Geoffroy Tory;
2. l’uso magistrale del rosso e nero in pagina, come si vede qui, a imitazione dei codici liturgici;
3. la scelta di testi che coniugavano autorità religiosa e prestigio letterario.
Questa edizione di Josephus è uno dei suoi capolavori maturi.
⸻
V. Le splendide cornici xilografiche del frontespizio
Il frontespizio è ornato da una colossale cornice istoriata tipica della scuola parigina degli anni 1520–1530.
Elementi decorativi principali:
• Colonne tortili, simbolo della tradizione del Tempio di Gerusalemme, che la leggenda medievale riteneva recuperate da Tito per la basilica di San Pietro.
• Figure allegoriche che richiamano la Giustizia, la Fortezza, la Temperanza: virtù richieste allo storico e al sovrano.
• Tondi con effigi classiche, forse alludenti agli imperatori della dinastia flavia (Vespasiano, Tito, Domiziano).
• Il lupo come insegna: allusione all’emblema personale di Galliot du Pré, ma anche alla Lupa capitolina, simbolo di Roma, potenza entro cui si svolgono gli eventi narrati da Giuseppe.
Chi realizzò le xilografie?
Gli studiosi attribuiscono tali cornici alla scuola di Geoffroy Tory, tipografo e artista reale di Francesco I, che introdusse in Francia:
• proporzioni rinascimentali ispirate a Vitruvio,
• figure mitologiche derivate da modelli italiani,
• un gusto raffinato per l’ornamento a grottesca.
Un aneddoto poco noto: Tory fu tra i primi a introdurre nel libro francese una simbologia “misterica” ispirata all’antica Roma. Alcuni elementi delle cornici, come la colonna tortile e i putti araldici, potrebbero provenire direttamente dai suoi modelli per il Champfleury (1529).
⸻
VI. Contesto storico dell’edizione (Francia, 1530)
L’opera appare durante il regno di Francesco I, monarca protettore degli artisti e fondatore della Biblioteca Reale. Era un periodo in cui:
• la filologia greca e latina entrava nelle università;
• il dibattito sulla riforma religiosa si faceva incandescente;
• gli studi sulla storia ebraica venivano incoraggiati per comprendere meglio sia l’Antico Testamento sia la politica mediterranea del tempo.
Giuseppe Flavio diventò una fonte cruciale per:
• teologi cattolici impegnati a confutare Lutero,
• storici della corte che cercavano modelli di monarchia assoluta nel mondo antico,
• studiosi interessati al legame tra Roma imperiale e nascente nazione francese.
⸻
VII. Analisi dell’opera: contenuto capitolo per capitolo
1. Le Antiquités Judaïques
Un’immensa storia del popolo ebraico dalla Creazione fino all’epoca romana.
In questa sezione troviamo:
• genealogie di patriarchi e re (Abramo, Davide, Salomone);
• descrizioni dei costumi giudaici;
• un raro resoconto dell’alta sacerdotanza.
Il capitolo sulle guerre dei Maccabei era particolarmente letto dai sovrani europei come esempio di resistenza eroica.
2. De Bello Judaico (La Guerre des Juifs)
Qui emerge il valore testimoniale dell’autore.
Giuseppe narra:
• l’ascesa di Erode e le sue follie tiranniche;
• il malgoverno dei procuratori romani (Pilato è menzionato brevemente);
• l’assedio di Gerusalemme;
• il dramma del Tempio in fiamme.
Molti umanisti del XVI secolo paragonavano l’assedio di Gerusalemme alle guerre d’Italia, vedendo in Tito e Vespasiano esempi di condottieri razionali rispetto ai capitani del loro tempo.
3. Contro Apione
Un manifesto di difesa dell’identità ebraica contro stereotipi greci.
L’opera fu apprezzata nell’Europa cristiana perché sembrava confermare l’antichità e la nobiltà della rivelazione ebraica.
4. L’autobiografia (Vita)
La sezione in cui Giuseppe rivendica la sua posizione politica.
Per gli storici del Rinascimento era un modello di autobiografia politica, studiato insieme alle Commentarii di Cesare.
⸻
VIII. Collegamenti con sovrani, imperatori e personaggi storici
Vespasiano e Tito
Le figure centrali dell’opera.
Nel Cinquecento molti sovrani europei vedevano in Vespasiano il modello del re giusto che ristabilisce ordine in un mondo caotico.
Francesco I di Francia
Il re che promuoveva il rinnovamento culturale in cui quest’edizione vide la luce.
Non è un caso che l’opera venisse stampata proprio allora: Francesco I favoriva le traduzioni dei classici affinché il popolo colto francese potesse accedere ai grandi modelli antichi.
Lutero ed Erasmo
Il periodo era segnato dal confronto tra Riforma e Umanesimo.
Giuseppe Flavio veniva citato sia dai cattolici sia dai protestanti: un caso raro di autore “ponte” nelle dispute teologiche.
⸻
IX. Conclusione
Questa edizione del 1530 delle opere di Giuseppe Flavio rappresenta, nel panorama della storia del libro, una sintesi armoniosa tra erudizione antica e splendore tipografico rinascimentale.
Le sue pagine, incorniciate da maestose xilografie, testimoniano una stagione culturale in cui la Francia ambiva a diventare erede dell’antica Roma e custode della sapienza sacra.
Possedere un esemplare simile significa custodire:
• una fonte storica primaria sulla Giudea del I secolo;
• un monumento dell’arte tipografica parigina;
• un’opera che ha influenzato per secoli la visione europea della storia ebraica e romana.
È un volume che parla, con voce solenne e stratificata, delle origini del nostro mondo, dell’intreccio tra fede, impero, cultura e memoria.
Un libro che non si legge soltanto: si contempla, si assapora, si tramanda.
Collazione e stato di preservazione
L'opera si presenta in magnifiche condizioni con lievi imperfezioni come i bordi e margine con leggerissime gore solo su alcune pagine, la collazione e' seguentemente strutturata: [6] cciii ff, + [1 bl.] f. Tipo Bâtarde, doppia colonna. Assenti pag 27,28,31, 6 tavole xilografiche di cui una si ripete.
Termini e condizioni di spedizione
Il libro verra' spedito mediante spedizione express assicurata che vi permettera' di ottenerlo in sole 24h lavorative per i paesi UE, mentre per i paesi extra UE in sole 72h lavorative. Si ricorda che eventuali dazi doganali saranno a carico dell'acquirente.
Details
Disclaimer
The seller was informed by Catawiki about documentation requirements and guarantees the following: - the object was legally obtained, - the seller has the right to sell and/or export the object, as relevant, - the seller will provide the necessary provenance information and arrange required documentation and permits/licenses, as applicable and as per local laws, - the seller will notify the buyer of any delays in obtaining permits/licenses. By bidding, you acknowledge that import documentation may be required depending on your country of residence and that obtaining permits/licenses may cause delays in the delivery of your object.
The seller was informed by Catawiki about documentation requirements and guarantees the following: - the object was legally obtained, - the seller has the right to sell and/or export the object, as relevant, - the seller will provide the necessary provenance information and arrange required documentation and permits/licenses, as applicable and as per local laws, - the seller will notify the buyer of any delays in obtaining permits/licenses. By bidding, you acknowledge that import documentation may be required depending on your country of residence and that obtaining permits/licenses may cause delays in the delivery of your object.
