Antonio De Sgobbis - (ALCHEMY & MEDICINE ILLUSTRATED) Theatro Farmaceutico - 1682






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Author/Illustrator: Antonio De Sgobbis; Book Title: ALCHEMY & MEDICINE ILLUSTRATED Theatro Farmaceutico.
Description from the seller
Elegitur presenta: NUOVO, ET UNIVERSALE THEATRO FARMACEUTICO
di Antonio de’ Gobbis da Montagnana
Farmacopeo all’insegna dello Struzzo
In Venetia, presso Paolo Baglioni, MDLXXXII (1582)
(Edizione originale, con magnifica antiporta figurata)
⸻
I. L’opera e la sua natura
Il Nuovo et Universale Theatro Farmaceutico è una delle opere più rappresentative della farmacopea rinascimentale veneta. Si tratta di un corposo trattato dedicato alla preparazione dei medicamenti, alla descrizione delle officine farmaceutiche, alla classificazione degli ingredienti medicinali, nonché all’esposizione delle dottrine mediche che informavano la pratica terapeutica negli ultimi decenni del XVI secolo.
La parola “Theatro” richiama programmaticamente la volontà dell’autore di offrire al lettore uno spettacolo sistematico, organico e completo dell’arte farmaceutica: non un semplice ricettario, ma un vero e proprio compendio enciclopedico per l’uso di speziali, medici, studiosi e ufficiali della sanità.
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II. L’autore: Antonio de’ Gobbis da Montagnana
Antonio de’ Gobbis, originario di Montagnana, fu farmacopeo, speziale e autore tecnico attivo nella Venezia della seconda metà del Cinquecento. La sua figura emerge come quella di un professionista altamente qualificato, profondamente inserito nel tessuto delle corporazioni veneziane, e depositario di un sapere pratico e teorico insieme.
Dalla sua bottega — “all’insegna dello Struzzo”, come ricorda il frontespizio — transitavano:
• ricette della tradizione galenica,
• nuove pratiche introdotte dalla farmacologia spagirica,
• segreti artigianali delle arti mediche venete.
Il suo Theatro riflette un sapere accumulato “sul banco”, ma ordinato con metodo sistematico e arricchito da un bagaglio culturale che spazia dalla medicina antica (Galenica e Ippocratica) fino alle influenze dell’alchimia medica.
⸻
III. L’antiporta: un capolavoro iconografico della farmacopea rinascimentale
La spettacolare antiporta incisa, che apre l’opera, è un vero monumento figurativo alla scienza medica e farmaceutica.
La composizione presenta:
• al centro, un paesaggio simbolico dominato da Dio “Autore di ogni salute e medicina”, sorretto dal sole e da un corteo di figure allegoriche;
• sui lati, in nicchie architettoniche, le Virtù necessarie allo speziale:
• Quiete dell’animo,
• Sapienza,
• Scienza,
• Sanità,
• Prudenza,
• Arte;
• in basso, una teoria di figure femminili rappresentanti elementi naturali, elementi medici o i “principi” della farmacopea;
• al centro della fascia inferiore, il frontespizio figurato con lo stemma e il titolo, elegantemente incorniciato.
Significato della scena:
La tavola mostra la fabbrica dei medicamenti come un’officina ordinata, quasi un tempio del sapere, in cui antichi filosofi (Ippocrate, Galeno, Ermete) dialogano con i moderni “professori, soggetti e fabbriche”, simbolo della continuità tra antichità classica e pratica rinascimentale.
L’antiporta non è solo decorazione, ma un programma iconografico che esprime l’intero universo culturale della farmacopea cinquecentesca.
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IV. Lo stampatore: Paolo Baglioni
Stampata a Venezia da Paolo Baglioni, questa edizione presenta l’eleganza e la chiarezza delle officine veneziane del tardo Cinquecento, caratterizzate da:
• impaginazione equilibrata,
• tipografia nitida,
• uso sapiente delle incisioni,
• carta di eccellente qualità.
Baglioni fu uno degli stampatori più attenti a testi scientifici e tecnici, e il Theatro rappresenta uno dei suoi lavori più prestigiosi.
⸻
V. Contenuto e struttura
Il Theatro Farmaceutico comprende:
• una classificazione degli ingredienti semplici (vegetali, minerali, animali),
• spiegazioni sulle preparazioni composte,
• descrizioni delle operazioni di laboratorio (distillazioni, decozioni, triturazioni),
• norme per l’organizzazione dell’Officina Farmaceutica,
• consigli per la conservazione dei medicamenti,
• dissertazioni sulla qualità degli ingredienti e sulla correttezza delle manipolazioni.
Il tutto è corredato da un linguaggio tecnico ma spesso elegante, tipico della Venezia dell’epoca, crocevia di saperi scientifici e artigianali.
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VI. Significato storico e impatto
Quest’opera si colloca in un momento cruciale della storia della medicina:
• è precedente alle riforme seicentesche,
• precede la standardizzazione farmacopeica dell’età moderna,
• riflette la tensione tra il modello galenico e le nuove istanze dell’alchimia medicinale (Paracelso e seguaci).
Il Theatro di de’ Gobbis contribuì alla formazione di generazioni di speziali, e le sue edizioni circolarono tanto nelle botteghe veneziane quanto nelle corti mediche europee.
⸻
VII. Conclusione
Il Nuovo et Universale Theatro Farmaceutico è molto più di un trattato tecnico: è un monumento della cultura scientifica veneziana, una summa della farmacopea rinascimentale, arricchita da una delle più suggestive antiporte figurate del XVI secolo.
Opera al tempo stesso dotta e pratica, fu riferimento per speziali, medici e studiosi, e oggi rimane una testimonianza fondamentale della storia della scienza, dell’arte tipografica veneziana e dell’immaginario medico del Rinascimento.
⸻
Collazione e stato di preservazione
Discreto stato di preservazione, da senalare gore e qualche tarlo, la rilegatura presenta una parte aperta nella parte alta del dorso, ma nel complesso discreta copia. La fascicolazione dei primi fogli di testo varia leggermente da quella riportata in SBN, ma corrisponde alle copie digitali della Biblioteca Universitaria Alessandrina e della Real Academia Nacional de Farmacia di Madrid ed è la seguente: [pi]4 A-X8 Y10 Z-3D8 3E10. Provenienza: A uso di Pietro Francesco Corte 1694 (iscrizione di proprietà su carta intestata).
Elegitur presenta: NUOVO, ET UNIVERSALE THEATRO FARMACEUTICO
di Antonio de’ Gobbis da Montagnana
Farmacopeo all’insegna dello Struzzo
In Venetia, presso Paolo Baglioni, MDLXXXII (1582)
(Edizione originale, con magnifica antiporta figurata)
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I. L’opera e la sua natura
Il Nuovo et Universale Theatro Farmaceutico è una delle opere più rappresentative della farmacopea rinascimentale veneta. Si tratta di un corposo trattato dedicato alla preparazione dei medicamenti, alla descrizione delle officine farmaceutiche, alla classificazione degli ingredienti medicinali, nonché all’esposizione delle dottrine mediche che informavano la pratica terapeutica negli ultimi decenni del XVI secolo.
La parola “Theatro” richiama programmaticamente la volontà dell’autore di offrire al lettore uno spettacolo sistematico, organico e completo dell’arte farmaceutica: non un semplice ricettario, ma un vero e proprio compendio enciclopedico per l’uso di speziali, medici, studiosi e ufficiali della sanità.
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II. L’autore: Antonio de’ Gobbis da Montagnana
Antonio de’ Gobbis, originario di Montagnana, fu farmacopeo, speziale e autore tecnico attivo nella Venezia della seconda metà del Cinquecento. La sua figura emerge come quella di un professionista altamente qualificato, profondamente inserito nel tessuto delle corporazioni veneziane, e depositario di un sapere pratico e teorico insieme.
Dalla sua bottega — “all’insegna dello Struzzo”, come ricorda il frontespizio — transitavano:
• ricette della tradizione galenica,
• nuove pratiche introdotte dalla farmacologia spagirica,
• segreti artigianali delle arti mediche venete.
Il suo Theatro riflette un sapere accumulato “sul banco”, ma ordinato con metodo sistematico e arricchito da un bagaglio culturale che spazia dalla medicina antica (Galenica e Ippocratica) fino alle influenze dell’alchimia medica.
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III. L’antiporta: un capolavoro iconografico della farmacopea rinascimentale
La spettacolare antiporta incisa, che apre l’opera, è un vero monumento figurativo alla scienza medica e farmaceutica.
La composizione presenta:
• al centro, un paesaggio simbolico dominato da Dio “Autore di ogni salute e medicina”, sorretto dal sole e da un corteo di figure allegoriche;
• sui lati, in nicchie architettoniche, le Virtù necessarie allo speziale:
• Quiete dell’animo,
• Sapienza,
• Scienza,
• Sanità,
• Prudenza,
• Arte;
• in basso, una teoria di figure femminili rappresentanti elementi naturali, elementi medici o i “principi” della farmacopea;
• al centro della fascia inferiore, il frontespizio figurato con lo stemma e il titolo, elegantemente incorniciato.
Significato della scena:
La tavola mostra la fabbrica dei medicamenti come un’officina ordinata, quasi un tempio del sapere, in cui antichi filosofi (Ippocrate, Galeno, Ermete) dialogano con i moderni “professori, soggetti e fabbriche”, simbolo della continuità tra antichità classica e pratica rinascimentale.
L’antiporta non è solo decorazione, ma un programma iconografico che esprime l’intero universo culturale della farmacopea cinquecentesca.
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IV. Lo stampatore: Paolo Baglioni
Stampata a Venezia da Paolo Baglioni, questa edizione presenta l’eleganza e la chiarezza delle officine veneziane del tardo Cinquecento, caratterizzate da:
• impaginazione equilibrata,
• tipografia nitida,
• uso sapiente delle incisioni,
• carta di eccellente qualità.
Baglioni fu uno degli stampatori più attenti a testi scientifici e tecnici, e il Theatro rappresenta uno dei suoi lavori più prestigiosi.
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V. Contenuto e struttura
Il Theatro Farmaceutico comprende:
• una classificazione degli ingredienti semplici (vegetali, minerali, animali),
• spiegazioni sulle preparazioni composte,
• descrizioni delle operazioni di laboratorio (distillazioni, decozioni, triturazioni),
• norme per l’organizzazione dell’Officina Farmaceutica,
• consigli per la conservazione dei medicamenti,
• dissertazioni sulla qualità degli ingredienti e sulla correttezza delle manipolazioni.
Il tutto è corredato da un linguaggio tecnico ma spesso elegante, tipico della Venezia dell’epoca, crocevia di saperi scientifici e artigianali.
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VI. Significato storico e impatto
Quest’opera si colloca in un momento cruciale della storia della medicina:
• è precedente alle riforme seicentesche,
• precede la standardizzazione farmacopeica dell’età moderna,
• riflette la tensione tra il modello galenico e le nuove istanze dell’alchimia medicinale (Paracelso e seguaci).
Il Theatro di de’ Gobbis contribuì alla formazione di generazioni di speziali, e le sue edizioni circolarono tanto nelle botteghe veneziane quanto nelle corti mediche europee.
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VII. Conclusione
Il Nuovo et Universale Theatro Farmaceutico è molto più di un trattato tecnico: è un monumento della cultura scientifica veneziana, una summa della farmacopea rinascimentale, arricchita da una delle più suggestive antiporte figurate del XVI secolo.
Opera al tempo stesso dotta e pratica, fu riferimento per speziali, medici e studiosi, e oggi rimane una testimonianza fondamentale della storia della scienza, dell’arte tipografica veneziana e dell’immaginario medico del Rinascimento.
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Collazione e stato di preservazione
Discreto stato di preservazione, da senalare gore e qualche tarlo, la rilegatura presenta una parte aperta nella parte alta del dorso, ma nel complesso discreta copia. La fascicolazione dei primi fogli di testo varia leggermente da quella riportata in SBN, ma corrisponde alle copie digitali della Biblioteca Universitaria Alessandrina e della Real Academia Nacional de Farmacia di Madrid ed è la seguente: [pi]4 A-X8 Y10 Z-3D8 3E10. Provenienza: A uso di Pietro Francesco Corte 1694 (iscrizione di proprietà su carta intestata).
