Gandhara Stuc Scultura - 11.8 cm






Ha diretto il museo della collezione Ifergan, specializzata in archeologia fenicia.
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Testa di Buddha in stucco, Gandhara, II–IV secolo d.C., dimensioni 11,8 × 7,7 cm (altezza × larghezza) escluso basamento, profondità 9 cm, in buono stato, firma non presente.
Descrizione del venditore
Testa del Buddha Shakyamuni su basamento
Vecchia regione del Gandhara
Secolo II - IV d.C.
La nostra testa di Buddha si distingue per un volto pieno, con arcate sopracciliere delicatamente disegnate che si uniscono alla base di un naso aquilino, con narici leggermente dilatate e in armonico prolungamento della fronte. Gli occhi semi-chiusi, con pesanti palpebre, così come la bocca con gli angoli sollevati e profondamente scavata, traducono un senso di serenità e profonda interiorità. I capelli, formando una leggera V alla base della fronte, sono raccolti indietro e trattati in sottili file regolari che formano un chignon da asceta.
L'antica regione del Gandhara, all'incrocio delle civiltà dell'Iran, del mondo greco, dell'India e delle civiltà nomadi, costituì per sedici secoli una via di passaggio quasi obbligatoria per le carovane che collegavano l'Occidente alla Cina. Un patrimonio ellenistico alimentato dal commercio di prodotti di lusso esportati dal bacino mediterraneo si mescola a influenze partiche e indiane a favore di un'iconografia buddhista di grande sensibilità.
La nostra opera rivela l'influenza greca propria dell'arte del Gandhara, evidente nella rigore del modellato e nel naturalismo dei tratti. Il naso diritto, le labbra piene e finemente delineate, le palpebre pesanti e semi-chiuse, leggermente cadenti, accentuano l'espressione di calma interiore, pur conservando un naturalismo di ispirazione classica. L'equilibrio delicato dei volumi ricorda i canoni della scultura ellenistica, subtilmente adattati qui all'iconografia buddhista.
Stuc
11,8 x 7,7 cm senza base
Usura di superficie, incidenti visibili.
Galerie Arcahaïa, Lyon
Testa del Buddha Shakyamuni su basamento
Vecchia regione del Gandhara
Secolo II - IV d.C.
La nostra testa di Buddha si distingue per un volto pieno, con arcate sopracciliere delicatamente disegnate che si uniscono alla base di un naso aquilino, con narici leggermente dilatate e in armonico prolungamento della fronte. Gli occhi semi-chiusi, con pesanti palpebre, così come la bocca con gli angoli sollevati e profondamente scavata, traducono un senso di serenità e profonda interiorità. I capelli, formando una leggera V alla base della fronte, sono raccolti indietro e trattati in sottili file regolari che formano un chignon da asceta.
L'antica regione del Gandhara, all'incrocio delle civiltà dell'Iran, del mondo greco, dell'India e delle civiltà nomadi, costituì per sedici secoli una via di passaggio quasi obbligatoria per le carovane che collegavano l'Occidente alla Cina. Un patrimonio ellenistico alimentato dal commercio di prodotti di lusso esportati dal bacino mediterraneo si mescola a influenze partiche e indiane a favore di un'iconografia buddhista di grande sensibilità.
La nostra opera rivela l'influenza greca propria dell'arte del Gandhara, evidente nella rigore del modellato e nel naturalismo dei tratti. Il naso diritto, le labbra piene e finemente delineate, le palpebre pesanti e semi-chiuse, leggermente cadenti, accentuano l'espressione di calma interiore, pur conservando un naturalismo di ispirazione classica. L'equilibrio delicato dei volumi ricorda i canoni della scultura ellenistica, subtilmente adattati qui all'iconografia buddhista.
Stuc
11,8 x 7,7 cm senza base
Usura di superficie, incidenti visibili.
Galerie Arcahaïa, Lyon
