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Sacrobosco - (ASTRONOMY & COSMOGRAPHY) Sphaera - 1562
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Sacrobosco - (ASTRONOMY & COSMOGRAPHY) Sphaera - 1562

Elegitur presenta: SPHÆRA IOANNIS DE SACRO BOSCO, EMENDATA Lutetiae (Parigi), apud Gulielmum Cavellat, 1562 Cum Privilegio Regis ⸻ I. L’opera e il suo statuto culturale La Sphaera di Giovanni di Sacrobosco (o Johannes de Sacro Bosco, ca. 1195–1256) è uno dei testi scientifici più celebri, diffusi e longevi della storia europea. Per oltre quattro secoli, dal XIII al XVII secolo, essa fu la summa elementare di astronomia adottata in tutte le università occidentali: Parigi, Padova, Bologna, Oxford, Salamanca, Coimbra, Praga. La struttura chiara, l’esposizione in latino elegante e la capacità di sintetizzare la cosmologia aristotelico-tolemaica fecero della Sphaera un manuale insuperato, capace di sopravvivere anche dopo la rivoluzione copernicana come testo di base imprescindibile. L’edizione del 1562, stampata a Parigi da Gulielmus Cavellat, è una delle più raffinate uscite dalle officine francesi del XVI secolo: ampliata, corretta, arricchita da numerosi apparati eruditi e da testi aggiuntivi, essa rappresenta una versione matura e accademicamente aggiornata dell’antico trattato. ⸻ II. L’autore: Johannes de Sacro Bosco Monaco, matematico e astronomo, Sacrobosco fu docente all’Università di Parigi, nel cuore del sapere medievale. La Sphaera — composta attorno al 1230 — è la sua opera più celebre, un trattato introduttivo che espone: • la forma della Terra (sferica), • i movimenti celesti, • la cosmologia aristotelico-tolemaica, • i principi dei moti diurni e annuali, • le eclissi, • la struttura dei cieli e dei loro orbis. Il successo fu immenso: dal XV secolo in poi, la Sphaera divenne uno dei primi incunaboli scientifici mai stampati, e tra il 1472 e il 1650 conobbe oltre 200 edizioni. ⸻ III. L’edizione Cavellat del 1562: caratteristiche e importanza La presente edizione — Lutetiae apud Gulielmum Cavellat, uno degli stampatori più prestigiosi del Rinascimento francese — è di particolare interesse perché: 1. Contiene le Scholia di Elia Vineti Santonis, filologo e matematico umanista, che commentò e restaurò il testo con rigore filologico. 2. Include il Compendium in Sphaeram del celebre erudito Pierio Valeriano Bellunense, umanista veneto noto per il Hieroglyphica, che arricchisce il volume di interpretazioni simboliche e analogiche di ispirazione ermetica e naturalistica. 3. Offre la demonstratio de climatibus di Petri Nonii Salaciensis (Pedro Nunes), matematico portoghese, fondamentale per la teoria della navigazione e maestro di Ruggero Boscovich, Cristoforo Clavio e della scuola nautica iberica. Si tratta dunque di un’opera composita e stratificata, dove la cosmologia medievale convive con gli strumenti critici dell’Umanesimo matematico e con le prime istanze del pensiero scientifico moderno. ⸻ IV. Lo stampatore: Gulielmus Cavellat Guglielmo Cavellat fu uno dei più autorevoli stampatori parigini del XVI secolo, specializzato in libri scientifici, matematici e filosofici. Le sue caratteristiche tipografiche includono: • nitidezza dei caratteri romani e italici, • uso elegante del frontespizio tipografico, • grande pulizia nella disposizione delle note marginali, • presenza di marchi tipografici iconici (come la gallina che compare in questa edizione, simbolo della bottega Cavellat). Il suo ruolo nel panorama editoriale parigino fu analogo a quello dei Giunti a Venezia: un punto di riferimento per l’editoria accademica e scientifica. ⸻ V. Il marchio tipografico: la gallina Al centro del frontespizio campeggia la gallina, tipico emblema cavellatiano, circondata da un motto in cornice. L’animale, sovente utilizzato come metafora di vigilanza e fecondità, simboleggia la diligenza dello stampatore nel “covare” e portare alla luce opere di sapere. Il marchio — sempre ricercato dai collezionisti — conferisce carattere all’esemplare e ne attesta con forza l’origine prestigiosa. ⸻ VI. Le tavole e le figure Le edizioni Cavellat della Sphaera sono generalmente corredate da: • diagrammi astronomici, • figure geometriche esplicative, • schemi dei moti celesti, • rappresentazioni delle sfere e degli orbis, • grafici delle eclissi e dei parallassi. Queste illustrazioni, di solito realizzate da incisori della scuola parigina (talvolta attribuibili agli atelier legati a Cavellat), svolgono un ruolo didattico essenziale. La loro funzione non è decorativa, bensì scientifica, poiché trasformano il testo medievale in uno strumento moderno per lo studio della matematica del cielo. ⸻ VII. Contesto storico: un’Europa tra rivoluzione e tradizione L’edizione del 1562 nasce in un momento cruciale: • Copernico aveva pubblicato il De revolutionibus nel 1543, • Retiolo (Osiander) aveva tentato di relativizzarne la portata, • Vesalio aveva rivoluzionato l’anatomia, • Mercatore stava elaborando la sua proiezione, • Pedro Nunes e la scuola portoghese perfezionavano la navigazione oceanica. In questo fervore culturale, la Sphaera — pur fondata su un modello geocentrico — continuava ad avere un ruolo essenziale, come testo introduttivo obbligato prima di affrontare le nuove teorie. Si trattava dunque del manuale ufficiale del sapere cosmologico, senza il quale nessun giovane studioso poteva intraprendere studi superiori di matematica, astronomia, filosofia naturale o navigazione. ⸻ VIII. Impatto sociale e accademico L’opera ha avuto un impatto immenso: • fu utilizzata per la formazione di Copernico, Keplero, Galileo, Clavio, Tycho Brahe; • costituiva il “primo libro” di astronomia per generazioni di studiosi; • era uno dei testi fondamentali dell’insegnamento universitario; • influenzò la navigazione e le scienze matematiche della prima età moderna. L’edizione parigina Cavellat, arricchita da commenti umanistici, fu molto apprezzata negli ambienti accademici francesi e italiani, grazie alla sua chiarezza e completezza. ⸻ IX. Aneddoti e curiosità • La Sphaera fu uno dei libri più studiati da Galileo nell’adolescenza: nelle sue prime lezioni a Pisa, egli la commentò criticamente, soprattutto per quanto riguarda le eclissi e il moto dei pianeti. • Alcune edizioni cinquecentine furono messe all’Indice, non perché eretiche, ma perché accompagnate da note “pericolosamente moderne”. • La combinazione Sacrobosco–Vineti–Valeriano–Nunes fece dell’edizione Cavellat una sorta di “antologia” del sapere cosmologico dell’epoca. ⸻ X. Conclusione Questa edizione parigina del 1562, splendida testimonianza della tipografia Cavellat, rappresenta una delle espressioni più mature del connubio tra scienza medievale e filologia rinascimentale. La Sphaera di Sacrobosco — arricchita dai commenti di Vineti, Valeriano e Nunes — si presenta qui come un vero “laboratorio di astronomia umanistica”, un’opera di altissimo pregio che racchiude secoli di sapere e prepara il terreno alla rivoluzione scientifica. Per il bibliofilo, questo volume non è solo un libro: è uno degli archetipi del pensiero astronomico occidentale, un oggetto di enorme fascino storico, culturale e iconografico, testimonianza di un’epoca in cui il cielo iniziava finalmente a essere letto con occhi nuovi. ⸻ Collazione e stato di preservazione 102pp pagine numerate, 1 pp non numerata, ottimo stato di preservazione Termini e condizione di spedizione: Il volume verra' imballato accuratamente per proteggerlo al meglio da ogni eventuale danno durante il tragitto, la spedizione sara' veloce ed assicurata, in sole 24h lavorative per la zona UE mentre per i paesi extra UE solamente 72h lavorative. Si sottolinea che per i paesi extra UE eventuali oneri e costi doganali saranno a carico dell'acquirente.

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Sacrobosco - (ASTRONOMY & COSMOGRAPHY) Sphaera - 1562

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Elegitur presenta:

SPHÆRA IOANNIS DE SACRO BOSCO, EMENDATA

Lutetiae (Parigi), apud Gulielmum Cavellat, 1562
Cum Privilegio Regis



I. L’opera e il suo statuto culturale

La Sphaera di Giovanni di Sacrobosco (o Johannes de Sacro Bosco, ca. 1195–1256) è uno dei testi scientifici più celebri, diffusi e longevi della storia europea.
Per oltre quattro secoli, dal XIII al XVII secolo, essa fu la summa elementare di astronomia adottata in tutte le università occidentali: Parigi, Padova, Bologna, Oxford, Salamanca, Coimbra, Praga.

La struttura chiara, l’esposizione in latino elegante e la capacità di sintetizzare la cosmologia aristotelico-tolemaica fecero della Sphaera un manuale insuperato, capace di sopravvivere anche dopo la rivoluzione copernicana come testo di base imprescindibile.

L’edizione del 1562, stampata a Parigi da Gulielmus Cavellat, è una delle più raffinate uscite dalle officine francesi del XVI secolo: ampliata, corretta, arricchita da numerosi apparati eruditi e da testi aggiuntivi, essa rappresenta una versione matura e accademicamente aggiornata dell’antico trattato.



II. L’autore: Johannes de Sacro Bosco

Monaco, matematico e astronomo, Sacrobosco fu docente all’Università di Parigi, nel cuore del sapere medievale.
La Sphaera — composta attorno al 1230 — è la sua opera più celebre, un trattato introduttivo che espone:
• la forma della Terra (sferica),
• i movimenti celesti,
• la cosmologia aristotelico-tolemaica,
• i principi dei moti diurni e annuali,
• le eclissi,
• la struttura dei cieli e dei loro orbis.

Il successo fu immenso: dal XV secolo in poi, la Sphaera divenne uno dei primi incunaboli scientifici mai stampati, e tra il 1472 e il 1650 conobbe oltre 200 edizioni.



III. L’edizione Cavellat del 1562: caratteristiche e importanza

La presente edizione — Lutetiae apud Gulielmum Cavellat, uno degli stampatori più prestigiosi del Rinascimento francese — è di particolare interesse perché:
1. Contiene le Scholia di Elia Vineti Santonis, filologo e matematico umanista, che commentò e restaurò il testo con rigore filologico.
2. Include il Compendium in Sphaeram del celebre erudito Pierio Valeriano Bellunense, umanista veneto noto per il Hieroglyphica, che arricchisce il volume di interpretazioni simboliche e analogiche di ispirazione ermetica e naturalistica.
3. Offre la demonstratio de climatibus di Petri Nonii Salaciensis (Pedro Nunes), matematico portoghese, fondamentale per la teoria della navigazione e maestro di Ruggero Boscovich, Cristoforo Clavio e della scuola nautica iberica.

Si tratta dunque di un’opera composita e stratificata, dove la cosmologia medievale convive con gli strumenti critici dell’Umanesimo matematico e con le prime istanze del pensiero scientifico moderno.



IV. Lo stampatore: Gulielmus Cavellat

Guglielmo Cavellat fu uno dei più autorevoli stampatori parigini del XVI secolo, specializzato in libri scientifici, matematici e filosofici.

Le sue caratteristiche tipografiche includono:
• nitidezza dei caratteri romani e italici,
• uso elegante del frontespizio tipografico,
• grande pulizia nella disposizione delle note marginali,
• presenza di marchi tipografici iconici (come la gallina che compare in questa edizione, simbolo della bottega Cavellat).

Il suo ruolo nel panorama editoriale parigino fu analogo a quello dei Giunti a Venezia: un punto di riferimento per l’editoria accademica e scientifica.



V. Il marchio tipografico: la gallina

Al centro del frontespizio campeggia la gallina, tipico emblema cavellatiano, circondata da un motto in cornice. L’animale, sovente utilizzato come metafora di vigilanza e fecondità, simboleggia la diligenza dello stampatore nel “covare” e portare alla luce opere di sapere.

Il marchio — sempre ricercato dai collezionisti — conferisce carattere all’esemplare e ne attesta con forza l’origine prestigiosa.



VI. Le tavole e le figure

Le edizioni Cavellat della Sphaera sono generalmente corredate da:
• diagrammi astronomici,
• figure geometriche esplicative,
• schemi dei moti celesti,
• rappresentazioni delle sfere e degli orbis,
• grafici delle eclissi e dei parallassi.

Queste illustrazioni, di solito realizzate da incisori della scuola parigina (talvolta attribuibili agli atelier legati a Cavellat), svolgono un ruolo didattico essenziale.
La loro funzione non è decorativa, bensì scientifica, poiché trasformano il testo medievale in uno strumento moderno per lo studio della matematica del cielo.



VII. Contesto storico: un’Europa tra rivoluzione e tradizione

L’edizione del 1562 nasce in un momento cruciale:
• Copernico aveva pubblicato il De revolutionibus nel 1543,
• Retiolo (Osiander) aveva tentato di relativizzarne la portata,
• Vesalio aveva rivoluzionato l’anatomia,
• Mercatore stava elaborando la sua proiezione,
• Pedro Nunes e la scuola portoghese perfezionavano la navigazione oceanica.

In questo fervore culturale, la Sphaera — pur fondata su un modello geocentrico — continuava ad avere un ruolo essenziale, come testo introduttivo obbligato prima di affrontare le nuove teorie.

Si trattava dunque del manuale ufficiale del sapere cosmologico, senza il quale nessun giovane studioso poteva intraprendere studi superiori di matematica, astronomia, filosofia naturale o navigazione.



VIII. Impatto sociale e accademico

L’opera ha avuto un impatto immenso:
• fu utilizzata per la formazione di Copernico, Keplero, Galileo, Clavio, Tycho Brahe;
• costituiva il “primo libro” di astronomia per generazioni di studiosi;
• era uno dei testi fondamentali dell’insegnamento universitario;
• influenzò la navigazione e le scienze matematiche della prima età moderna.

L’edizione parigina Cavellat, arricchita da commenti umanistici, fu molto apprezzata negli ambienti accademici francesi e italiani, grazie alla sua chiarezza e completezza.



IX. Aneddoti e curiosità
• La Sphaera fu uno dei libri più studiati da Galileo nell’adolescenza: nelle sue prime lezioni a Pisa, egli la commentò criticamente, soprattutto per quanto riguarda le eclissi e il moto dei pianeti.
• Alcune edizioni cinquecentine furono messe all’Indice, non perché eretiche, ma perché accompagnate da note “pericolosamente moderne”.
• La combinazione Sacrobosco–Vineti–Valeriano–Nunes fece dell’edizione Cavellat una sorta di “antologia” del sapere cosmologico dell’epoca.



X. Conclusione

Questa edizione parigina del 1562, splendida testimonianza della tipografia Cavellat, rappresenta una delle espressioni più mature del connubio tra scienza medievale e filologia rinascimentale.
La Sphaera di Sacrobosco — arricchita dai commenti di Vineti, Valeriano e Nunes — si presenta qui come un vero “laboratorio di astronomia umanistica”, un’opera di altissimo pregio che racchiude secoli di sapere e prepara il terreno alla rivoluzione scientifica.

Per il bibliofilo, questo volume non è solo un libro:
è uno degli archetipi del pensiero astronomico occidentale, un oggetto di enorme fascino storico, culturale e iconografico, testimonianza di un’epoca in cui il cielo iniziava finalmente a essere letto con occhi nuovi.


Collazione e stato di preservazione

102pp pagine numerate, 1 pp non numerata, ottimo stato di preservazione

Termini e condizione di spedizione: Il volume verra' imballato accuratamente per proteggerlo al meglio da ogni eventuale danno durante il tragitto, la spedizione sara' veloce ed assicurata, in sole 24h lavorative per la zona UE mentre per i paesi extra UE solamente 72h lavorative. Si sottolinea che per i paesi extra UE eventuali oneri e costi doganali saranno a carico dell'acquirente.

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