Questa maschera appartiene alla tradizione delle popolazioni Dayak, gruppo etnico indigeno del Borneo. I Dayak utilizzano le maschere sia nelle danze rituali che come oggetti sacri protettivi, spesso esposte nelle abitazioni collettive (longhouse) o nei santuari familiari. La maschera presenta: - Occhi tondi e sporgenti, tipici delle rappresentazioni di spiriti o antenati; - Naso prominente e labbra marcate, tratti stilizzati e caricaturali con funzione apotropaica (scaccia-spiriti); - Orecchie scolpite lateralmente, possibile riferimento simbolico all'ascolto degli antenati; - Una bocca dai denti scolpiti, forse per enfatizzare il potere della parola o della protezione magica. Non sono presenti fori per gli occhi, dettaglio che suggerisce che non fosse destinata a essere indossata, ma piuttosto esposta in posizione fissa, appesa o collocata in un contesto rituale o domestico. Si presume che questa maschera avesse funzione di: - Protezione spirituale dell'abitazione o della famiglia; - Rappresentazione simbolica di uno spirito benevolo o di un antenato; - Possibile oggetto di culto legato a cerimonie agricole, guarigioni o passaggi di stato sociale. Epoca presunta: Anni 1970/80 probabilmente anche antecedente. Materiale: Legno tropicale intagliato, pigmenti naturali residui e bella patina corrispondente all’utilizzo e all’età. Acquistata personalmente sul posto,verrà imballata adeguatamente e spedita con numero di tracciamento postale.