ILARIA LEGANZA - QUESTA VOLTA MI E' ANDATA MALE






Ha conseguito una laurea in storia dell'arte e un master in management artistico e culturale.
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Ilaria Leganza presenta un ritratto surreale originale del 2024 intitolato Questa Volta Mi È Andata Male, realizzato in tecnica mista con acrilico, gesso e pittura ad olio su tavola di legno, 50 x 50 cm, 1,5 kg, Italia, venduto direttamente dall’artista.
Descrizione del venditore
La serie, originariamente di 10 opere è intitolata '' PINOCCHIO; le mille e una storia'' ed è stata esposta presso la Fondazione Nazionale Carlo Collodi. TECNICA: Le opere sono state realizzate mediante tecnica mista (bitume, acrilico, gesso, pastello, cera) su tavola di legno .
STILE ESPRESSIVO E SOGGETTI: lo grafico è di tipo surrealista, i soggetti sono tratti dalla reale storia di Pinocchio (scene salienti, prescelte per importanza storica / narrativa ed interesse artistico personale).
BIOGRAFIA: Ilaria Leganza, artista illustratrice, docente di grafica per l’editoria e progettista per la didattica dell’arte, si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove vive e lavora da molti anni. Le sue opere riflettono un’estetica surreale, fatta di architetture complesse e atmosfere sospese, caratterizzate da composizioni rigorosamente geometriche di tipo razionalista. Il suo stile grafico, rientrato a pieno titolo nel genere ‘’pop surrealista’’, si distingue e caratterizza per l’uso di colori terrosi, lividi e ombrosi; per la narrazione di spazi asettici fuori campo e per l’inserimento di minuscoli solitari individui, dispersi tra le pareti delle città… presenze umane, bloccate nel loro spazio-tempo.
Il fulcro ispirativo della sua produzione artistica è da ricercarsi nell'approfondimento del rapporto
intimo e sociale tra individuo e contesto abitativo nella dimensione postmoderna, realizzando inquadrature di esterni ed interni, stranianti sul piano esistenziale che si alimentano dell'interazione fra visionarie architetture urbane e figure anonime.
Dal 2000 in poi l’artista sviluppa una ricerca visiva elaborata mediante l’uso di linguaggi iconografici e medium differenti. Espone in Italia e all’estero, per enti privati e pubblici, ottenendo ampi consensi da parte della critica per l’esclusività del linguaggio figurativo espresso.
La serie, originariamente di 10 opere è intitolata '' PINOCCHIO; le mille e una storia'' ed è stata esposta presso la Fondazione Nazionale Carlo Collodi. TECNICA: Le opere sono state realizzate mediante tecnica mista (bitume, acrilico, gesso, pastello, cera) su tavola di legno .
STILE ESPRESSIVO E SOGGETTI: lo grafico è di tipo surrealista, i soggetti sono tratti dalla reale storia di Pinocchio (scene salienti, prescelte per importanza storica / narrativa ed interesse artistico personale).
BIOGRAFIA: Ilaria Leganza, artista illustratrice, docente di grafica per l’editoria e progettista per la didattica dell’arte, si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove vive e lavora da molti anni. Le sue opere riflettono un’estetica surreale, fatta di architetture complesse e atmosfere sospese, caratterizzate da composizioni rigorosamente geometriche di tipo razionalista. Il suo stile grafico, rientrato a pieno titolo nel genere ‘’pop surrealista’’, si distingue e caratterizza per l’uso di colori terrosi, lividi e ombrosi; per la narrazione di spazi asettici fuori campo e per l’inserimento di minuscoli solitari individui, dispersi tra le pareti delle città… presenze umane, bloccate nel loro spazio-tempo.
Il fulcro ispirativo della sua produzione artistica è da ricercarsi nell'approfondimento del rapporto
intimo e sociale tra individuo e contesto abitativo nella dimensione postmoderna, realizzando inquadrature di esterni ed interni, stranianti sul piano esistenziale che si alimentano dell'interazione fra visionarie architetture urbane e figure anonime.
Dal 2000 in poi l’artista sviluppa una ricerca visiva elaborata mediante l’uso di linguaggi iconografici e medium differenti. Espone in Italia e all’estero, per enti privati e pubblici, ottenendo ampi consensi da parte della critica per l’esclusività del linguaggio figurativo espresso.
