No. 99654412

Alvaro Danti (1911-1985) - Natura Morta
No. 99654412

Alvaro Danti (1911-1985) - Natura Morta
Espressionismo astratto labronico
Alvaro Danti ( Livorno, 1911-1985 ) inizia a dedicarsi fin da giovane alla pittura frequentando lo studio del pittore Cafiero Filippelli e sin dalle sue esperienze iniziali attua una ricerca semplificativa nel disegno pur rimanendo fedele alla forte componente coloristica presente nella tradizione labronica. E' indubbia, in questo periodo, un'affinità con la figurazione ed il gesto pittorico di Giovanni Bartolena anche se l'esigenza di rappresentazione autonoma del proprio essere attraverso l'uso del pennello, lo porta ad elaborare, fin dagli anni successivi alle prime prove, una personale ricerca espressiva.
E' con la fine degli anni quaranta che Danti, dipingendo dal vero in compagnia di alcuni pittori suoi coetanei, intraprende uno studio attento del paesaggio che, connotato da una forte impronta espressiva, diviene pretesto pittorico per un lavoro di introspezione emotiva.
Gli anni cinquanta risultano fondamentali per il nostro che, dopo l'importante mostra alla Galleria Guillame di Parigi nel Marzo del 1951 , decide di dedicarsi completamente alla pittura, Inizia così l'esperienza formativa delle Mostre Estemporanee che gli permetterà di entrare in contatto con alcune delle personalità di spicco della pittura italiana del Novecento come Guttuso, Sassu, Zigaina ed altri .
E' in questi anni che Danti matura soggetti a lui cari per tutta la sua successiva produzione come, per citarne alcuni, fabbriche , cantieri, fiori, il porto.
Il 1963 vede Danti impegnato nella Capitale con due importanti esposizioni .
Partecipa, prima, alla prestigiosa Quadriennale ed espone, poi, alla collettiva " Otto pittori Livornese a Roma " organizzata dalla Galleria D'Arte d'Urso.
Si intensificano , in questi anni, le sue Esposizioni fra le quali ricordiamo Certaldo, Comune di Certaldo 1963, Niagara Falls ( Canada ) Cagliari, Galleria Maestri del Colore, Pisa, Galleria Il Navicello 1970-1971-1974, Salsomaggiore, Accademia d'Italia 1983.
Il tutto avvolto nelle luci anonime di giornate grigie e piovose, nella nebbia mattutina o al crepuscolo, nella luminosità accecante di una calda estate o nella luce fredda di un tiepido sole invernale
L’ultima sua lunga stagione artistica sarà caratterizzata dalla ricerca degli effetti della luce sull’ambiente metropolitano, Livorno città di mare, nelle sue rappresentazioni perde le caratteristiche di una città mediterranea e diventa città universale, New York o Singapore, Amburgo o Hong Kong.
Città di mare, con gente di mare: marittimi e viaggiatori, folle e confusione, solitudini e malinconie, vengono rappresentate in darsene, sulle banchine, nelle strade, nei mercatini.
Paesaggi con costruzioni e figure rappresentate con una essenzialità di tratto e colore in cui l’informalità non rivela ne le caratteristiche somatiche e le costumanze della gente, ne le caratteristiche architettoniche e d’ambiente, che ne specifichino la localizzazione geografica.
Danti giunge così ad una raffigurazione di genti e paesi, nonché oggetti o figure, che nella loro essenzialità divengono inidentificabili ed inambientabili e, pertanto, universalmente leggibili.
L'opera e' olio su tavola in perfetto stato di conservazione
Firmato fronte-tergo dall'artista Danti
Opera Archiviata N0012
Presenta certificato di Autenticita' , Archivio Storico Danti Eredi, che verra' fornito con l'opera
Spedizione tracciata e assicurata
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