Questa opera di Luca Tozzi, medico italiano del XVII-XVIII secolo, fu stampata nel 1721 a Venezia. Essa fa parte del corpo di lavoro che Tozzi sviluppò riguardo alla medicina pratica, con un particolare accento sulle tecniche terapeutiche e sui rimedi, da lui definiti "omeopatici" (in un contesto ancora lontano dalla definizione moderna di omeopatia). In questo senso, l'autore esplora la medicina empirica e le curiosità terapeutiche che provengono sia dalla propria esperienza che da quella di altri autori della tradizione. Il testo raccoglie metodi, rimedi e pratiche non convenzionali che Tozzi ritiene efficaci nella medicina pratica. A partire dall'opera di Ippocrate, Tozzi applica l'approccio empirico alla medicina, esaminando l'efficacia di rimedi tradizionali e moderni della sua epoca. E dunque come altri medici dell'epoca, Tozzi integra la filosofia naturale con la pratica medica, cercando di unificare scienza e medicina in un corpo unico di conoscenza. Questa opera si inserisce in un periodo in cui la medicina empirica e la medicina teorica si stavano evolvendo. L’attenzione a rimedi “curiosi” o non convenzionali era comune all’epoca, quando la medicina popolare e le pratiche tradizionali erano spesso intrecciate con la teoria medica accademica. In particolare, l'approccio di Tozzi è un esempio di come le pratiche mediche non ufficiali potessero convivere con le conoscenze scientifiche dell'epoca, riflettendo un movimento culturale che cerca di integrare la razionalità con l'esperienza. Rara pubblicazione del XVIII° secolo. Lucae Tozzi Medicinae pars prior Omeopatiche Curiosa quaeque tum ex Phyfiologis, tum ex Pathologicis deprompta & Veterum. Recentiorumque medendi methodum complectens Editio novissima molto auctior & emendato Venetiis 1721 Legatura in tutta pergamena con piatti rigidi, bottelli al dorso con impressioni, titolo e autore il tutto in oro, pagine 274 + 21 + 136 + 20 + 154 + 17 + 245 + 15 + 254 In totale 1.136 pagine, misura cm 22,5 × 16,5 2 volumi. Opera completa, in ottima conservazione.